DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
1 - I FANTASMI NON ESISTONO FARSI CENSIRE È UN DOVERE
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
La questione del censimento dei rom è malposta e la rivolta delle sinistre all' annuncio di Salvini è basata su un falso. Non è infatti lo Stato che vuole indire un censimento razziale, viceversa sono decine di migliaia di rom che rifiutano da sempre di farsi censire dallo Stato, commettendo già solo per questo un' irregolarità.
La legge - l'ultima è del 1989 - impone infatti l' obbligo per tutti i cittadini di farsi censire, e chi si sottrae incappa, oltre che in un reato sanzionabile, nella perdita di alcuni diritti. Il censimento non è uno sfizio statistico o una intrusione nella vita privata dei cittadini, ma è una delle basi su cui si fondano le moderne società. In Italia il primo fu fatto alla fondazione del Regno unito, nel 1861, e da allora viene riproposto per legge ogni dieci anni (saltò solo in due occasioni, nel 1891 per mancanza di fondi e nel 1941 per la Seconda guerra mondiale).
Farsi censire è quindi un dovere, sia per i cittadini italiani sia per quelli stranieri che al momento della «conta» risiedono abitualmente in Italia. È da questo «certificato» che derivano diritti e doveri, dai quali non pochi rom pretendono di sfuggire a costo di vivere ai margini della società, zona assai pericolosa per loro e per noi.
Peraltro la proposta di Matteo Salvini - che in serata ha però frenato - non è neppure inedita come in molti vorrebbero fare credere oggi. Solo rimanendo in tempi recenti, la rossa Emilia Romagna, così come il Comune di Milano sotto la guida del compagno Pisapia, avviarono censimenti dei rom presenti sul territorio per cercare di mettere un minimo di ordine in un micro-mondo assolutamente fuori controllo.
Allora, ovviamente e giustamente, nessuno urlò al pericolo «leggi razziali». E, onestamente, neppure oggi lo fa il popolo della sinistra. Circa il 50 per cento degli elettori Pd, secondo un sondaggio, addirittura approva la linea dura di Salvini, sia con gli immigrati che con i rom.
A strepitare restano alcuni politici orfani di elettori (mi spiace che anche Renzi sia tra questi), i grillini terrorizzati dalla scalata leghista e i soliti intellettuali scollegati dalla realtà.
Buon segno, significa che forse, almeno su questi temi, siamo sulla strada giusta. Salvo ripensamenti.
2 - MILANO I CENSIMENTI LI FA DA DIECI ANNI
Estratto dell’articolo di Gianni Barbacetto per il “Fatto Quotidiano”
[…]Le schedature su base etnica sono pratiche razziste proibite dalla Costituzione. Ma i censimenti dei campi nomadi sono sempre stati fatti dalle amministrazioni pubbliche, per quantificare il fenomeno e per aiutare a predisporre interventi di aiuto e, insieme, di ripristino della legalità. A Milano li hanno fatti il centrodestra di Letizia Moratti e il centrosinistra di Giuliano Pisapia. L' ultimo lo ha realizzato, poche settimane fa, addirittura la Caritas ambrosiana, con l' aiuto dell' università Milano Bicocca.
"Non parlo delle cazzate di Salvini", dice l' assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, che nel 2012, sindaco Pisapia, realizzò un censimento dei rom in accordo con l' allora assessore alla sicurezza Marco Granelli. "Il censimento della popolazione rom a Milano proposto da me e dall' assessore Granelli nel 2012 non c' entra niente con quello proposto da Salvini. Noi abbiamo stilato un elenco delle persone presenti nei cosiddetti campi rom, qua siamo invece di fronte a un censimento su base etnica". Non è facile cogliere le differenze, a parte le intonazioni della voce e le buone intenzioni […]
È del 2008, invece, il censimento voluto da Riccardo De Corato, vicesindaco di Letizia Moratti, […] De Corato vantava anche un primo bilancio: "Una decina di operazioni, abbattute 25 baracche e due villette, 14 denunce, 14 accompagnamenti in questura, oltre 300 persone controllate, decine di allontanamenti". […]
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