DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Le elezioni europee non si vinceranno solo sui temi dell' immigrazione, del sovranismo, dell' identità nazionale, dei nuovi equilibri politici a Bruxelles. Gli slogan sulla nuova Europa con meno finanza e burocrazia, più lavoro e sicurezza potrebbero non bastare a Matteo Salvini per confermare quel 33-35% previsto dai sondaggi di cui lui diffida sempre.
Ha bisogno di altro carburante, di proposte più concrete e quelle che arrivano direttamente nelle tasche degli italiani in genere sono le più convincenti. Soprattutto per prosciugare ulteriormente le cascine di Forza Italia su un tema tipico del centrodestra: le tasse, in particolare la riduzione della pressione fiscale. La parola magica continua a essere «flat tax».
Un primo assaggio è arrivato con la legge di bilancio 2019 che ha introdotto la tassa piatta del 15% per le partite Iva e i professionisti con reddito fino a 65 mila euro. «Nella manovra economica per il 2020 vogliamo passare alla fase due della flat tax che riguarda le famiglie», spiega Armando Siri che sta lavorando al progetto chiamato «Reddito familiare» e che verrà portato dopo l' estate sul tavolo degli alleati di governo.
La nuova curva dell' Irpef non verrebbe più disegnata sul singolo contribuente, ma sulla famiglia fiscale. In questa nuova categoria rientrerebbero le situazioni più disparate, non solo quelle di persone legate dal vincolo matrimoniale, ma qualunque tipo di convivenza regolarmente registrata, anche quella ad esempio di un nonno con i nipoti.
L' aliquota unica del 15% verrà applicata ai redditi fino a 50 mila euro, sommando tutti quelli del nucleo familiare. Verrebbero cancellate tutte le detrazioni e i bonus attuali, sostituendoli con le deduzioni che aumenterebbero in maniera inversamente proporzionale al reddito e al numero dei figli. Più basso sarà il reddito e maggiori saranno le deduzioni. In questo modo verrebbe rispettato il principio della progressività previsto dall' articolo 53 della Costituzione. L' ammontare della deduzione per ogni figlio dipende anche questa dal reddito.
Ad esempio, nel caso di famiglia monoreddito si parte per il primo figlio da una deduzione di 3000 euro fino a 21 mila euro di reddito; poi dai 21 mila in su la deduzione si abbassa man mano e si azzera arrivando a 33 mila euro. Nel caso di una famiglia con due redditi la deduzione per il primo figlio è di 4 mila euro fino a 35 mila, per scende fino ad azzerarsi a 42 mila. E così via con il secondo, terzo e più figli. Il «Reddito familiare» nelle intenzioni della Lega sarà «opzionale», in sostanza il contribuente italiano potrà scegliere se avvalersene oppure rimanere con l' attuale sistema tributario basato sui vari scaglioni Irpef.
Siri prevede che sarà necessaria una copertura di 10-12 miliardi che potrebbero essere ottenuti recuperandoli dalle cosiddette tax expenditures, che sarebbero le varie agevolazioni fiscali che riducono il prelievo per alcuni contribuenti e da eventuali tagli alle spese. Alla fine sarà sempre questo il problema che si troverà di fronte il governo gialloverde se vorrà veramente introdurre il «Reddito familiare»: trovare le coperture in autunno quando si dovranno mettere in fila i numeri, trovare le risorse della manovra economica.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 29
Considerando il non trascurabile macigno delle clausole di salvaguardia di 23 miliardi per evitare di aumentare l' Iva. Tutto molto difficile, anche perchè le previsioni di crescita del nostro Pil non consentiranno di largheggiare con le spese in deficit. I leghisti si battono affinché dalle elezioni europee emerga una nuova maggioranza e sperano che la nuova Commissione Ue abbia le maniche più larghe con l' Italia.
Nel Def che verrà presentato ad aprile ci saranno solo le linee generali , compresa la diminuzione del carico fiscale per le persone fisiche. Il resto verrà affrontato nella Legge di Stabilità 2020. Ma certo se ne parlerà nella campagna per le europee perchè, secondo Salvini, una grande svolta fiscale per l' Italia passa anche dai nuovi scenari ed equilibri in Europa. Del resto il voto del 26 maggio, dice Giancarlo Giorgetti , è «un passaggio storico: decideranno che tipo di Europa verrà, quella degli ultimi 10-15 anni non funziona».
«Gli italiani - sostiene Siri - potranno scegliere se confermare l' Europa delle regole stringenti oppure un' Europa che metta al centro sviluppo e crescita che passa no anche da un po' di flessibilità positiva».
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