DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Simone Canettieri per “il Messaggero”
salvini con il sindaco di viterbo giovanni arena
Si avventa su una tartina - dopo un tour forsennato di almeno 200 selfie tra le vie di Viterbo - e incrocia Giampaolo Rossi, membro del cda Rai in quota Meloni, e gli fa: «Tranquillo, sblocco la partita». Un attimo. Una rassicurazione buttata nello stallo di viale Mazzini che fa intravedere l' uscita di Marcello Foa da presidente. Forse.
Quattro parole e stop, poi Matteo Salvini, la vera star di questa festa di Santa Rosa, si chiude nell' anticamera del sindaco. «Scusate, devo fare due telefonate importanti». Una di queste è a Silvio Berlusconi.
Come d' accordi presi poco prima (mezza frase anche qui) con Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo e numero 2 di Forza Italia, che lo ha aspettato a Palazzo dei Priori, prima che il trasporto della Macchina di Santa Rosa (un scultura di 30 metri portata a spalla per il centro storico da 100 facchini vestiti di bianco con una fascia rossa in testa, il ciuffo) inizi la sua sfida di fede e fatica.
Salvini è il super ospite di questa edizione e l' accoglienza è pazzesca: urla, foto, abbracci e non mollare. E lui: «Ma ti sembro uno moscio?», dice, sudatissimo, alla gente a cui va incontro con il desiderio di chi fende la folla in cerca del contatto rigeneratore. A Viterbo, città dei papi e del primo conclave, c' è il centrodestra in versione storica: Tajani, ma anche Maurizio Gasparri e Renata Polverini che alla fine si fanno una foto con il ragazzo monello che adesso governa con il M5S.
Anche la delegazione di Fratelli d' Italia c' è, ed è pesante: Giorgia Meloni, Fabio Rampelli e Carlo Fidanza. Si interpretano i segnali di fumo. «Ormai gira così, è Matteo il fulcro, e ce lo dobbiamo tenere», dicono sconsolati e molto realisti i forzisti.
renata polverini antonio tajani giovanni arena
Che si tengono stretto il sindaco, Giovanni Arena, strappato alla Lega a giugno, anche se il Carroccio qui ha preso percentuali da Varesotto: 18%, e si vede dall' accoglienza riservata al «presidente», come lo chiamano dalle finestre. E lui, Matteo, si prende in giro: «Per ora sono vice, poi vediamo».
L' aria che tira ormai è questa e Viterbo è forse l' ennesima riprova del tempo che fa. Nel cortile di Palazzo dei Priori, per dirne una, il vicepremier incrocia Elisabetta Trenta, ministro della Difesa in quota M5S. Il saluto è cordiale ma niente di che.
«Ciao». Poi lui le dice: «Ho appena letto il tuo post sulla Libia». Risposta della grillina: «Matteo, andava bene? Spero di sì». Replica: «Dai, è superfluo dirlo». E poi c' è spazio per un sorriso, con Trenta che chiosa: «Almeno i giornalisti non possono dire che non andiamo d' accordo».
Il M5S è un particolare, nella sera del gran ritorno del centrodestra versione XXL. Tutti si domandano: scatterà nel capoluogo della Tuscia, sotto il bagliore di Gloria (si chiama così la Macchina) il patto del 3 settembre?
Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro ed ex sindacalista Ugl, se la ride: «Magari tra un anno torniamo tutti insieme, non adesso». La battuta gira di bocca in bocca nel Palazzo e fa incuriosire Gasparri: «Dopo le europee dovrebbe cadere il governo? Boh, ma tanto prima o poi...».
FISICO E CERVELLO
In questa che diventa la piazza della politica italiana per una notte si parla pure di sondaggi: «Ci danno al 7%», dicono volti spaventati di Forza Italia, e dunque non rimane che una flute di prosecco per non pensarci.
Chi davvero gioca con fare rapace su mille tavoli (passando dall' ultra pop del gentismo alle manovre sulla Rai) è proprio il leader della Lega. A un certo punto si ferma a fissare questa scultura che cammina così pesante e maestosa: «Io non ce la farei a portarla, durerei 20 centimetri».
Ma come non ci vuole un fisico bestiale per governare? «Eh, no: serve la testa, non il fisico, prima il cervello». E anche questa incursione la dice lunga. «Matteoooo, quanto sei bello: mi sposi?», ulula una ragazza sulla trentina abbastanza spudorata. Lui allarga le braccia, sudato per una performance di selfie mai vista («Altro che quando venne Berlusconi», ricorda il senatore autoctono Umberto Fusco) che disorienta anche la digos.
Poco prima, proprio sul calare del tramonto, sempre Salvini si era ritagliato lo spazio per un' altra telefonata. «Sicuramente sarà alla sua Elisa», commentano con gli occhi a cuore le donne deluse. Ma sono i partiti del centrodestra che lo vogliono, ma non troppo, che preferirebbero un' alleanza senza farsi pappare in un boccone nel partito unico, a cercarlo. «Ma io non sono venuta nella foto con Salvini?», chiede divertita Polverini.
«Ah, sopra in Comune ci aspettano i simpaticoni di Forza Italia?», era stata invece la domanda retorica di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. La storia è tutta qui, in questo cuneo tra passato, presente e futuro dove Salvini sguazza. Tra un selfie e un cinque a Tarzan, alias Alberto Mezzetti, ultimo vincitore del Grande Fratello. Viterbo, Italia.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…