RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA
Concluso a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri che da il via libera al nuovo decreto sulla road map delle riaperture. Mario Draghi dice no allo spostamento del coprifuoco alle 23 e la Lega si astiene. il limite alle 22 resterà in vigore almeno fino al primo giugno. Poi si vedrà sulla base dell'andamento della pandemia.
Lo stesso giorno dovrebbe essere dato il via libera anche all'accesso al chiuso nei ristoranti. Ma su queste date arriva anche una precisazione di Palazzo Chigi: nel decreto non sono previste date di scadenze del coprifuoco Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri prevede, fra le altre cose, anche il prolungamento dello stato d'emergenza al 31 luglio
La riunione era prevista per le 17, ma è slittata perchè c'è stata una lunga riunione per cercare di risolvere i contrasti su temi caldi che restano caldi come, appunto lo spostamento dell'inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23. Italia viva, Lega e Forza Italia, ma anche le Regioni, chiedevano di prolungato di un'ora, dalle 22 alle 23 in vista della riapertura, anche a cena, dei ristoranti all'aperto.
GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA
Ma fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere subito che il premier ha spinto per confermare l'attuale limite delle 22. Indiscrezioni raccontano anche che il presidente del Consiglio, prima dell'inizio del Cdm avrebbe espresso irritazione per l'affondo della Lega sul coprifuoco, mentre le decisioni sulle riaperture erano state prese in una cabina di regia dove era presente anche il partito guidato da Matteo Salvini.
Arriva quindi un no a spostare alle 23 il coprifuoco nonostante a spingere per il sì ci siano in prima fila le Regioni, con il presidente Massimiliano Fedriga che spiega: "Sul coprifuoco c'è un'interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l'ampliamento di un'ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro".
MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA
Naturalmente anche La Lega iha insistito a lungo e il leader Matteo Salvini ha anche minacciato di votare no al decreto se privo dello spostamento del coprifuoco alle 23. Un intento che dopo l'inizio del Consiglio dei ministri si è trasformato nell'annuncio del voto di astensione dei ministri leghisti. La Lega "è solo portavoce di quello che chiedono i sindaci e i governatori di tutta Italia, e di qualunque colore politico, su riaperture, coprifuoco e vaccini". fanno sapere fonti leghiste per spiegare la decisione dei ministri. Ma corrono voci che di fronte alle crtiche di Draghi i ministri leghisti, Giancarlo Giorgetti in testa, avrebbe abbassato la testa senza replicare. E al momento di votare non abbiano dato seguito alle minacce di Salvini di votare no. Scegliendo l'astensione.
mario draghi e giancarlo giorgetti
Salvini, alal fine, commenta: - "La Lega non ha votato il decreto" per le riaperture "perché lo volevamo più coraggioso". "Crediamo che gli italiani abbiamo diritto a più fiducia, bisogna correre e curare, curare anche la mente, perché gli italiani non ne possono più", aggiunge.i
MATTEO SALVINI IN SENATO APPLAUDE DRAGHI
"La Lega - spiega Salvini - chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all'aperto".
Voteremo il prossimo di decreto, se aiuterà i lavoratori. Questo no. Se sono convinto vado in fondo: la scelta di sostenere Draghi è stata giusta, sarebbe stato più comodo starne fuori ma ora l'Italia merita impegno e sacrifici. Se siamo zona giallo è grazie alla Lega, però se 500 persone possono chiudersi in un cinema perchè 20 non a cena, o in due in palestra. Chiediamo rispetto", dice il leader della Lega.
Arriva anche la reazione del M5S all'astensione leghista. "Spiace per atteggiamento Lega". Questo Governo, spiegano i pentastellati, è nato per incoraggiare la coesione nazionale ma "oggi è stata messa in discussione l'unità delle nostre decisioni". In un momento come quello che stiamo vivendo, insistono dal M5s, l'interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo, è la chiosa, dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato".
Dal Pd fanno sapere che "la piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l'esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell'atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso".
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