LA SANTADECHE’ FA A FETTE LA MELONI – DOPO AVER BIVACCATO FELICE NEL BERLUSCONISMO, LA PHOTOSHOPPATA SPUTA NEL PIATTO: “MI VERGOGNO DEL PDL” - SANTANCHÈ: “RIMANGO STUPITA DELLA VERGOGNA CHE DICE DI AVER PROVATO L'ONOREVOLE MELONI QUANDO STAVA NEL PDL. COME MAI NON SI VERGOGNAVA QUANDO È STATA NOMINATA MINISTRO DEL GOVERNO BERLUSCONI? E NON SI VERGOGNAVA QUANDO OGNI ANNO PERCEPIVA BEN 350 MILA EURO PER LA FESTA DI ATREJU?”…

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Corriere.it

Si è vergognata. Almeno così dice Giorgia Meloni a «Il Sorpasso» di Sky Tg24 parlando della sua ex appartenenza al Popolo della libertà. Prima dichiara che il suo, attuale, «Fratelli d'Italia» è «il centrodestra che si può votare a testa alta», poi precisa che invece il partito di Silvio Berlusconi, dove ha militato fino a poche settimane fa, «non lo è stato sempre». E spiega: «A me è capitato di vergognarmi dei miei compagni di viaggio, di vergognarmi di quello che il Pdl faceva, della sua incapacità di capire che la crisi della politica è anche figlia di questa deriva oligarchica che i partiti hanno avuto». Ecco perché «vanno rimesse le scelte nelle mani degli italiani... non c'è bisogno di fare nomi, li conosciamo tutti quanti». Ma invece li fa: «Mi sono vergognata di un partito che permetteva ad uno come Fiorito di autosospendersi anziché cacciarlo a calci immediatamente».

La presa di distanza di Giorgia Meloni scatena subito le critiche dei fedelissimi di Berlusconi. Molto dura è Daniela Santanchè: «Rimango stupita della vergogna che dice di aver provato l'onorevole Meloni quando stava nel Pdl. Come mai non si vergognava quando è stata nominata ministro del governo Berlusconi? E non si vergognava quando ogni anno percepiva ben 350 mila euro per la festa di Atreju?».

Ma sull'uscita della Meloni arriva anche un mezzo rimprovero del cofondatore di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto: «Sbaglia a tirare sassi nell'aia del Pdl: l'unico risultato è che per mezz'ora starnazzano oche e muggiscono vacche. Detto ciò trovo assurdo criticarla per aver attaccato Fiorito ed altri approfittatori confessi».

 

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