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Antonio Fraschilla per repubblica.it - Estratti
daniela santanche giorgia meloni
Il caso Santanchè agita il centrodestra e il governo. La ministra rinviata a giudizio per falso in bilancio si confronta ancora con il presidente del Senato Ignazio La Russa e resta al suo posto: confermando di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro, come anche ieri le hanno chiesto le opposizioni a partire dalla segretaria dei dem Elly Schlein.
La premier Giorgia Meloni per adesso sembra intenzionata a non insistere sul tasto delle dimissioni. Non è il momento, non fosse altro perché l’amica di un tempo non sembra intenzionata a gettare la spugna. Molto dipenderà da un confronto diretto tra le due che al momento non c’è stato. Forse nelle prossime ore, forse più in là. Certo, il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio potrebbe essere un momento propizio per un primo faccia a faccia, magari a margine della riunione.
ignazio la russa daniela santanche 2003
Tutto questo mentre per alcune ore si sono rincorse voci su chi potrebbe prendere il posto della ministra. Indiziato numero uno il capogruppo al Senato di Fdi, Lucio Malan, anche per via di un incontro con l’inquilina di Palazzo Chigi a ora di pranzo. Voce (quella dell’avvicendamento al ministero) seccamente smentite in serata da Palazzo Chigi: «Fantasie». Proprio mentre i big di FdI rimettevano la palla nel campo dell’imprenditrice prestata alla politica: «Dovrà decidere lei il da farsi».
daniela santanche giorgia meloni
Daniela Santanchè rientra da Milano in mattinata e subito si blinda nei suoi uffici al Turismo. Non perde tempo nell’ostentare impegni da ministro nel pieno delle proprie funzioni. Non a caso. Pubblica sul sito del dicastero la sua agenda e conferma la visita a Gedda, in occasione della fiera del turismo, il prossimo 27 gennaio (anche la premier andrà ma in un giorno diverso).
Quindi, fa sapere di aver ricevuto «il team di Oracle corporation» e di aver rilasciato un’intervista a Usa Today. A ora di pranzo raggiunge Palazzo Madama. Voci (smentite dagli interessati) parlano di un pranzo con il suo amico di lungo corso, il presidente del Senato La Russa. Per molti quell’incontro è la conferma di quanto trapela da 48 ore. Ovvero il pressing del duo Meloni-La Russa sulla ministra perché lasci il suo incarico. «Mai parlato con la premier di Santanchè», taglia corto La Russa.
ignazio la russa e daniela santanche al concerto di elton john nel 2003
(…)
Quel che raccontano fonti autorevoli al governo è che Meloni abbia deciso di prendere tempo e che oggi comunque vedrà Santanchè in Consiglio dei ministri. La data cerchiata in rosso è il 29 gennaio, quando è attesa la decisione della Cassazione sulla competenza nelle indagini tra Milano e Roma sull’altro fascicolo che vede indagata la ministra: quello per truffa all’Inps.
SANTANCHÈ
Lorenzo De Cicco per repubblica.it
GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO
«Se qualcuno pensa di farmi saltare i nervi, significa che mi conosce poco». Nel suo ufficio in via di villa Ada, davanti al vecchio casino reale dei Savoia in cui fu deposto il duce, Daniela Santanchè scava la sua personale trincea politica-mediatica, convinta che anche stavolta rimarrà in sella. Cioè al governo, dove in due anni e mezzo di traversie giudiziarie e cannoneggiamenti dell’opposizione è riuscita a sopravvivere a modo suo, un rilancio dopo l’altro.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
Il gelo del suo partito, FdI, che da una settimana, salvo rare eccezioni vedi Guido Crosetto, non pronuncia una sillaba in sua difesa dopo il rinvio a giudizio per false comunicazioni sociali, la turba ma fino a un certo punto. È convinta, la “Pitonessa” nata Garnero, sette vite in politica, da Fini a Berlusconi, da Storace a Meloni, che anche stavolta le acque avranno modo di chetarsi. Che persino questa tormenta potrà ritrovarsela alle spalle.
Giorgia Meloni però non parla. Non la protegge direttamente. Per spazzare via il fiume di veleni che scorre sottotraccia dalle truppe della fiamma, in cui molti non l’hanno in simpatia, eufemismo, basterebbe che la premier dicesse: «Santanchè ha la mia fiducia». Invece non lo dice. Dunque tanti colonnelli di via della Scrofa, anche nel giro stretto della premier, possono raccontare a taccuini chiusi, mai smentiti, di una Meloni furente, che vorrebbe “Dani” (la chiamava così) con tutte e due gli stivaletti fuori dall’esecutivo.
Meloni però, dicono nella cerchia della premier, non avrebbe voglia di intestarsi una mossa che la farebbe passare per giustizialista. Anche perché altri rinviati a giudizio di FdI, come il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, sono rimasti al loro posto senza che nessuno battesse ciglio, a destra. Santanchè lo sa, per questo si aspetta anche a questo tornante di restare in pista.
«La mia agenda non cambia di una virgola», ripete allora a chi la chiama o la visita nel suo studio al ministero tra i Parioli e il quartiere Trieste, dov’è tornata ieri dopo sei giorni lontano dall’Urbe, tra Milano e la sua casa a Cortina.
daniela santanche ignazio la russa
(...)
Come se i veleni scorressero lontanissimi. «Oggi sarò in Cdm, come al solito». Ci sarà un faccia a faccia con Meloni? «Non ne vedo il motivo», risponde così. «Poi andrò a Verona e domenica partirò per Gedda, per il Villaggio Italia sull’Amerigo Vespucci». Senza Meloni, che ha cambiato l’agenda e non la incrocerà sul Mar Rosso.
Da programma, Santanchè si ritroverebbe in Arabia anche il 29, quando la Cassazione deciderà sull’altro filone che la vede indagata, su un’accusa ben più seria, la truffa ai danni dell’Inps.
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