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Elisabetta Rosaspina per "Corriere della Sera"
Il libro che ha rovinato l'estate di Nicolas Sarkozy non lo cita una sola volta, ma racconta attraverso una favola politica l'identificabile parabola de «Il Monarca, suo figlio e il suo feudo» (Editions du Moment): 235 pagine al cianuro per descrivere il collerico sovrano al tramonto del suo potere, il suo delfino, il figlio Jean, e i complotti dei cortigiani. O, più specificatamente, il regolamento di conti nel dipartimento Hauts-de-Seine, dove l'autrice, Marie-Célie Guillaume, era assistente del capo di Gabinetto al Consiglio generale ed ex ministro, Patrick Devedjian, tutti dell'Ump, lo stesso partito dell'ex presidente.
Il peggio non viene a pagina cento, dove si narra di un rapido favore sessuale che il Monarca riceve nel suo ufficio da Madame de P., piacente sindaco di provincia, in cambio di un finanziamento per il nuovo museo di storia medioevale della città . Il peggio viene dopo il 14 giugno scorso, data di pubblicazione dell'impertinente romanzo satirico, quando il libro comincia a scalare le classifiche di vendita, senza lasciare a Sarkozy nemmeno il tempo di smaltire la delusione per la fresca sconfitta elettorale.
Non è tanto importante scoprire chi sia nella realtà Madame de P. né la fondatezza di quel trascurabile episodio che richiama le prodezze di Bill Clinton nell'ufficio ovale della Casa Bianca ai tempi di Monica Lewinsky. à probabilmente il successo in libreria, che ha portato 50 mila francesi, solamente nelle prime settimane, a investire 18 euro e 50 per esplorare i panni sporchi dell'Ump e il volto meno presentabile del «tiranno», ad alimentare l'indignazione dell'ex presidente e del suo entourage.
Una delle pagine che lo avrebbe irritato di più è quella in cui il Monarca s'immagina di essere il pugile Joe Frazier e finge di prendere a pugni l'avversario davanti allo specchio: «Sono Rocky, il campione ungherese. Non abbasso mai le braccia. Non rinuncio mai!». E, appena prima, la descrizione di una seduta di ginnastica con una sfrontata allenatrice di 26 anni, completata da una ridicola maglietta nera con la scritta «Rocky forever».
Un oltraggio, metaforicamente parlando, che poteva essere lavato solo con il sangue. Così, per quieto vivere, Patrick Devedjian, rieletto in Parlamento, ha dovuto promettere la testa della sua allora collaboratrice, ormai affermata in campo editoriale come penna da best seller.
Spietata, Marie-Célie Guillaume si è intrufolata dietro le quinte del regno di «Rocky», il monarca dei tempi d'oro in costume da bagno, Ray-Ban Mirror e Rolex, capace di sedurre il Vecchio Paese, la Francia, con i suoi modi diretti, la sua andatura moderna e rilassata e «perfino la sua vita famigliare un po' barocca, ma talmente del suo tempo».
Obiettivo: dimostrarne debolezze e prepotenze, intrighi, soprusi, megalomanie, sete di potere. E le manovre a danno dell'Armeno, personaggio in cui è chiaramente riconoscibile Devedjian. Il quale ha negato subito di essere stato parte del complotto editoriale o anche solo al corrente della verve e dei propositi letterari della sua ex assistente, ma ciò non è bastato a sedare la rabbia nelle file dell'Ump dove non si fatica ad attribuire nomi e cognomi reali ai buffoni di corte, come Lingua-di-Vip, o al portavoce Lingua-di-legno, o a Chihuahua, il vicepresidente del Principato e amico del Delfino.
Ora la Francia aspetta il prossimo, prevedibile best seller: la cronaca della campagna elettorale di François Hollande, firmata dal giovane romanziere Laurent Binet. E autorizzata da Valérie Trierweiler.
SARKOZY BAMBOLA WOODOO SARKOZY ALLARCO DI TRIONFO PER CELEBRARE LA VITTORIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE HOLLANDE E SARKOZY INSIEME ALLARCO DI TRIONFO PER CELEBRARE LA VITTORIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE FRANCIA PRESIDENZIALI IL VOLTO DELLA SCONFITTA DI SARKOZY SARKOZY PERQUISITO LA COPPIA SARLOXY E LA COPPIA CAMERON HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER SEGUONO CON LO SGUARDO L'ADDIO DI SARKOZY E CARLA BRUNI ALL'ELISEO
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