SAVIANO CINGUETTA CONTRO LA CANDIDATURA PD ALLE EUROPEE DEL BASSOLINIANO COZZOLINO - I GUAI INFINITI DELLA COPPA AMERICA: NON BASTAVA L’INCHIESTA PENALE, ORA INTERVIENE LA CORTE DEI CONTI

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Dagoreport

1. PRIMARIE AL VELENO
Saviano torna a farsi sentire e, su Twitter, attacca il bassoliniano Andrea Cozzolino riesumando la storia delle primarie Pd del 2011 che regalarono, con il loro strascico di veleni e accuse incrociate, il proscenio della sinistra a Luigi de Magistris. Allora si disse che sulle consultazioni si era allungata addirittura l'ombra della camorra, e il vincitore Cozzolino fu costretto da Roma a fare un passo indietro.

«Se il Pd davvero candiderà alle Europee Andrea Cozzolino - ha scritto Saviano - delle due l'una; o candida un politico che aveva fatto brogli e scambi per ottenere la vittoria o, all'epoca, annullare le primarie fu un atto ingiusto contro di lui».

Saviano sembra però dimenticare che, sulle primarie del Pd, è in corso una indagine della Dda di Napoli da cui emergerebbe, stando alle ricostruzioni giornalistiche, che i seggi "sospetti" riguarderebbero anche un altro candidato dell'epoca, Umberto Ranieri, l'uomo di fiducia di Giorgio Napolitano in Campania.

2. COPPA AMERICA (DI GUAI)
Guai col vento in poppa per gli ex manager di Bagnolifutura, la società che avrebbe dovuto occuparsi della bonifica dell'area un tempo dominata dall'ex Italsider. La Procura della Corte dei Conti della Campania ha infatti bloccato i conti correnti di Mario Hubler e Riccardo Marone perché avrebbero sperperato circa 500mila euro in vista dell'edizione (poi annullata) della Coppa America di vela nelle acque di Coroglio.

I magistrati contabili li ritengono responsabili del danno erariale, e ora potrebbero chiederne il risarcimento. Trenta giorni di tempo, alle difese, per presentare memorie e relazioni scritte. Hubler, tra l'altro, è già sotto processo per la riqualificazione "fantasma" proprio di Bagnoli, ed è indagato nel filone sulla Coppa America che si è tenuta nel 2012 sul lungomare.

3. DOPPIE FATTURE ASL: "HANNO INGANNATO ANCHE I GIUDICI"
Gerardo Ausiello per "Il Mattino"

Lo stesso decreto ingiuntivo autorizzato due volte dal Tribunale e pagato due volte dall'Asl Napoli 1. C'è anche questo nello scandalo infinito delle doppie fatturazioni che ha travolto l'azienda sanitaria del capoluogo partenopeo e che è al centro di un'inchiesta della Corte dei Conti. La nuova, incredibile scoperta è stata fatta dal direttore generale Ernesto Esposito che, con i suoi uffici, sta passando al setaccio le carte contabili dell'Asl per individuare irregolarità e anomalie.

Un lavoro lungo e certosino, a cui si dedicano senza sosta dieci dipendenti ed altrettanti esperti di una società esterna, che riguarda un numero impressionante di documenti: quasi 27mila. Ebbene, spulciando questi atti, è spuntato fuori un caso clamoroso. Siamo tra il 2008 e il 2009. Un fornitore di beni e servizi, che vanta un credito di 120mila euro con la Napoli 1, avvia le procedure per ottenere dal giudice un decreto ingiuntivo attraverso il quale recuperare le somme spettanti. Intanto, per guadagnare tempo, gli avvocati si inseriscono contemporaneamente in un altro procedimento già in corso, avviato da altri creditori. Entrambe le strade giungono a buon fine e dal Tribunale arriva il via libera ad entrambi i pagamenti, che vengono regolarmente effettuati dall'Asl.

Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla? «L'azienda era in preda al caos - spiega Esposito - non c'era un sistema informatico adeguato e i documenti non venivano archiviati. La ditta creditrice sostiene di aver inviato una nota agli uffici della Napoli 1 segnalando quanto avvenuto, senza ottenere alcuna risposta. Stiamo cercando di recuperare questa missiva ma non sarà semplice, vista l'anarchia assoluta che regnava all'epoca».

Quest'episodio non è rimasto isolato, anzi si è ripetuto: «In un'altra circostanza lo stesso decreto ingiuntivo onorato due volte ha determinato un danno di 80mila euro», racconta il manager. A conti fatti, in questo modo sono stati bruciati 200milaeuro. Una cifra enorme, che però rappresenta solo la punta dell'iceberg. Già, perché gli esperti dell'Asl stimano che il meccanismo dei doppi pagamenti possa aver causato complessivamente un buco di 50 milioni.

«Di questi, 30 li abbiamo recuperati contattando uno per uno gli imprenditori che avevano percepito illegittimamente i soldi pubblici - chiarisce a tal proposito Esposito - A fronte di una ricognizione sulle carte contabili per un totale di 831 milioni, restano da effettuare ancora i controlli su poco più di 340 milioni. Dal monitoraggio di questi atti pensiamo di poter riportare in cassa altri 15-20 milioni.

Il periodo maggiormente critico è quello che va dal 2008 al 2009, quando si sono concentrati addirittura 17mila decreti ingiuntivi». Al fianco del direttore generale si schiera il governatore Stefano Caldoro, che sottolinea: «Con la dirigenza dell'azienda, con ottime professionalità e con la insostituibile collaborazione delle autorità competenti, abbiamo garantito più trasparenza e regole per una migliore e più efficiente sanità».

vesuviosegreto@gmail.com

 

Roberto Saviano GUGLIELMO EPIFANI E ANDREA COZZOLINO Paolo Gentiloni e Umberto Ranieri RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO deMAGISTRIS E MONIA ALIBERTI.COPPA AMERICA A NAPOLI