IL RIABILITATO DEL GIORNO - SCAGIONATO IL CONSIGLIERE AZZURRO DE ROMANIS CHE FINÌ ALLA GOGNA PER IL PARTY MAIALESCO AL FORO ITALICO - NIENTE “SPESE PAZZE” CON I FONDI PUBBLICI: L'AVEVA PAGATA DI TASCA PROPRIA FINO ALL'ULTIMO EURO

Patricia Tagliaferri per “il Giornale”

 

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Ormai tutti lo conoscono come «quello della festa dei maiali». Quel mega party in maschera organizzato nel settembre del 2010 alle piscine del Foro Italico dallo stesso Carlo De Romanis per il suo rientro a Roma dal parlamento europeo, dove era stato assistente di Antonio Tajani per 8 anni, e per festeggiare la sua elezione a consigliere regionale Pdl del Lazio.

 

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Le foto di quel ricevimento per duemila persone, faraonico e un po' pacchiano, costato a De Romanis più di 20mila euro, con lui vestito da Ulisse che torna da Itaca e gli ospiti da gladiatori, sexy vestali, ancelle e scrofe della maga Circe, finirono su giornali e Tv e in un attimo De Romanis diventò per tutti quello che pagava le feste private con i soldi pubblici.

 

CARLO DE ROMANIS TRAVESTITO DA ULISSE CHE TORNA CARLO DE ROMANIS TRAVESTITO DA ULISSE CHE TORNA

Non solo non era vero, perché quella festa, come è stato subito dimostrato, l'aveva pagata di tasca propria fino all'ultimo euro, ma ieri l'ex consigliere regionale del Pdl è stato prosciolto dal gup Elisabetta Pierazzi dall'accusa di truffa per le «spese pazze» effettuate con i fondi pubblici. Spese pazze che dunque non ci sono mai state. Il linciaggio mediatico, quello invece c'è stato, eccome, nonostante la festa non sia neppure mai stata oggetto dell'inchiesta.

 

BERLUSCONI E CARLO DE ROMANISBERLUSCONI E CARLO DE ROMANIS

Sotto accusa De Romanis c'era finito dopo essere stato tirato in ballo da Franco Fiorito, l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio poi condannato per essersi appropriato di circa un milione di euro dei fondi del partito. Era stato lui a far credere che la festa fosse stata pagata con il denaro destinato all'attività politica.

 

Il tempo di finire nel tritacarne mediatico e di dimostrare ai magistrati, fatture alla mano, che quei soldi erano usciti dal suo conto, e nel fascicolo del pm Alberto Pioleti era rimasta solo la questione di un finanziamento da 54mila euro all'associazione Giovani del Ppe, denaro che secondo l'accusa era stato usato per scopi diversi da quelli ai quali era stato destinato dal consiglio regionale.

 

La Maga Circe con il maialino La Maga Circe con il maialino

Ma il legale di De Romanis, Nicola Madia, è riuscito a dimostrare il contrario e l'ex consigliere è stato prosciolto all'udienza preliminare, così come il rappresentante legale dell'associazione, Emanuele Occhipinti. Sono stati invece rinviati a giudizio gli ex consiglieri Lidia Nobili, Romolo Del Balzo e Stefano Galletto. Con loro a processo i tre rappresentanti legali delle società che avrebbero beneficiato di finanziamenti pubblici non dovuti.

 

«Chissà se la notizia del mio proscioglimento farà il giro del mondo come le foto del party», si chiede ora De Romanis. «Questa vicenda - commenta l'avvocato Madia - dovrebbe anche essere occasione per i media di fare autocritica e di capire che bisogna evitare il linciaggio mediatico e la distruzione di una persona, perché in Italia ciò che ammazza non è un'inchiesta giudiziaria e la doverosa verifica della magistratura ma l'annientamento della reputazione di una persona prima del processo e solo per alimentare le pulsioni scandalistiche e demagogiche di una parte della società.

 

E ciò è tanto più grave là dove il linciaggio mediatico è portato avanti con notizie totalmente inventate e nonostante le precisazioni dell'interessato si continua a diffondere informazioni false, come quella che la festa era stata pagata da soldi pubblici».