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Nella lottizzazione di qualità ai tempi del Rottam'attore, al Nuovo Centro Debole di Alfano spettavano due poltrone di prima categoria. L'ex assistente del Cavaliere non ha sprecato cartucce: in una ci ha ficcato un finanziere di livello come Salvatore Mancuso, fratello del senatore Bruno, e nell'altra ha piazzato il professore e avvocato Andrea Gemma. Solo che sull'esatta destinazione dei due prestigiosi e titolatissimi alfanoidi c'è un piccolo giallo che tutti ovviamente negano.
Ieri sera, le agenzie di stampa assegnano Mancuso all'ente petrolifero e Gemma al colosso dell'energia elettrica. Adesso, il Tesoro sta per ufficializzare, attraverso le sue controllate, che invece Mancuso andrà all'Enel e Gemma all'Eni. Errore delle agenzie? Pasticcio di Palazzo Chigi o di Via XX Settembre?
Nessuno al momento sembra voler ammettere errori e l'indiscrezione che circola è che ci sia stato un qualche cortocircuito con Alfano e che i due interessati abbiano poi deciso di scambiarsi la poltrona. Poco male, comunque. I mercati non ne patiranno e i partiti neppure. Sempre alfaniani sono.
Gemma, romano, quarantun'anni, insegna diritto a Palermo e a Roma, dove è stato allievo e assistente di Salvatore Mazzamuto. Mazzamuto è un peso massimo del diritto privato ed è stato consigliere giuridico di Alfano al ministero di via Arenula e poi sottosegretario alla Giustizia nel governo del Rigor Montis.
Quando il giovane Angelino deve fare il suo dottorato, Mazzamuto lo affida al suo quasi coetaneo Gemma, che gli fa da tutor. Ed è lì che nasce la loro solida amicizia. Anche Gemma inizia a insegnare a Roma Tre e i suoi colleghi oggi lo definiscono, anche in riferimento al suo portentoso giro d'affari, l'Andrea Zoppini del centrodestra. Come lui fa l'avvocato e si muove sempre un passo a lato della politica, con mille incarichi da ministeri ed enti pubblici.
Ai tempi di Giancarlo Giannini in Isvap, poi travolto dallo scandalo Ligresti, Gemma ha fatto incetta di commesse, curando la liquidazione di una mezza dozzina di assicurazioni. Poi, con il caro Angelino ministro, ha offerto la sua consulenza per uno dei tanti "Piano carceri" ed è entrato anche nel delicatissimo giro delle curatele dei beni sequestrati a Cosa Nostra.
In Sicilia, Gemma ha anche gestito il crac dell'Amia di Palermo, l'azienda di smaltimento rifiuti dove sono stati divorati milioni di pubblico denaro, ed è stato uno dei tre commissari che hanno disinnescato un'autentica bomba bancaria come la Valtur della famiglia Patti.
Riservatissimo e zero mondano, Gemma ha pochi amici. Ma tra questi spicca il professor Renato Clarizia, che spesso si è appoggiato al suo studio, e che da un paio d'anni si è preso la briga di fare il governatore della Banca centrale di San Marino.
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