DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
M.Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
Quando tornerà dal Brasile, Papa Francesco troverà sulla scrivania un plico con un timbro postale della casa circondariale di Regina Coeli. Proveniente dalla cella numero 10 della settima sezione. Contiene una lettera di tre cartelle scritte a mano in corsivo («Beatissimo Santo Padre Francesco»), datata 20 luglio, sabato scorso. Acclusa, un'altra missiva scritta a Sua Eminenza cardinale Jeorge Estevez Medina il 31 maggio.
Il mittente è monsignor Nunzio Scarano che è stato fino a maggio contabile della sezione straordinaria dell'Apsa, arrestato il 28 giugno insieme a un broker e a un funzionario dei servizi segreti italiani (Aisi). Ma Scarano ha scritto a Papa Francesco anche un'altra lettera «riservata-personale» (datata 16 luglio) di quattro cartelle, un vero e proprio memoriale, che ricostruisce la storia di quella che, nella missiva del 20 luglio, ha definito «la mia battaglia fatta contro l'abuso dei miei superiori laici, ben coperti e protetti da alcuni signori Cardinali... che erano e sono rimasti come i "famosi scheletri degli armadi" e ben ricattati, usati e gestiti dai miei "superiori laici"».
Chi sono «i superiori laici»? In particolare Paolo Mennini, figlio di Luigi (ex braccio destro di Marcinkus). E chi sono i cardinali che avrebbero offerto copertura? Nel memoriale si descrivono fatti e incontri: Scarano accusa il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone di aver saputo di illeciti all'Apsa (già dal 2010), perché informato da lui medesimo in un colloquio di un'ora e mezza, e di non aver fatto nulla.
Accuse anche al cardinale Domenico Calcagno. Mentre l'allora sostituto della segreteria di Stato Fernando Filoni che si sarebbe adoperato per migliorare le cose, nel maggio 2011 venne promosso alla guida di Propaganda Fide. Calcagno è l'attuale presidente dell'Apsa e anche lui, come Bertone dal febbraio scorso è membro della Commissione cardinalizia di sorveglianza sullo Ior, nominato al posto del cardinale Nicora, dopo l'annuncio delle dimissioni di Ratzinger. A febbraio, si disse che così, e con la nomina a presidente dello Ior di Ernst von Freyberg, Bertone «blindava» l'Istituto che ha sede nel Torrione di Niccolò V.
Scarano in relazione ai movimenti dei suoi conti presso l'Istituto sostiene: «Le mie operazioni bancarie presso lo Ior sono state sempre fatte sotto consiglio della Direzione, dei signori Dirigenti, e giammai abusato di cortesia o cose di altro genere» riferendosi all'ex dg Paolo Cipriani e al suo vice Massimo Tulli che tre giorni dopo l'arresto di Scarano hanno dovuto dimettersi (1 luglio), nonostante la fiducia pubblicamente espressa appena un mese prima da von Freyberg (31 maggio).
Scarano annuncia anche di essere pronto a consegnare al Papa un plico di centinaia di pagine di documenti (il cardinal Medina ne ha già una copia) che dimostrerebbero che l'Apsa si è «trasformata in banca... che opera come tale a tutti gli effetti». E così San Pietro, per usare l'esempio di Papa Bergoglio, non avrebbe solo una banca (Ior), ma addirittura due. Questi documenti, adesso, potrebbero essere acquisiti dalla nuova Commissione referente sugli affari economici della Santa Sede nominata con suo Chirografo da Francesco il 18 luglio, dopo quella sullo Ior (24 giugno).
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