SCHIAFFO DI MONTI A NETANYAHU: L’ITALIA VOTERÀ SÌ ALL’ONU PER RICONOSCERE ALLA PALESTINA LO STATUS DI “OSSERVATORE” - L’AMBASCIATORE ISRAELIANO: “MOLTO DELUSI DEL GOVERNO MONTI” - PALAZZO CHIGI: “NON È UN VOTO CONTRO ISRAELE, MA DI INCORAGGIAMENTO AL DIALOGO” - ESULTA L’ANP A ROMA, PD FAVOREVOLE, PDL CONTRARIO. BONIVER: “ROVESCIAMENTO DELLA LINEA POLITICA SEGUITA FIN QUI”…

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1 - ONU: PALAZZO CHIGI, ITALIA VOTERA' SI'
(ANSA) - L'Italia voterà a favore del riconoscimento dello status di 'Stato non membro' della Palestina all'Onu. Lo conferma un comunicato di Palazzo Chigi. La decisione "è parte integrante" dell'impegno italiano a "rilanciare il Processo di Pace con l'obiettivo di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, che possano vivere fianco a fianco, in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento. Nell'ultimo anno - ricorda la nota - "il Governo ha consolidato ulteriormente il rapporto già eccellente con Israele", dove il premier si è recato due volte, ribadendo la centralità che per Italia e UE ha il Processo di pace.

Il premier ha anche manifestato sostegno agli sforzi dell'Autorità Nazionale Palestinese e alla leadership moderata del Presidente Abbas (Abu Mazen) e del Primo Ministro Fayyad per riavviare il negoziato, contro ogni violenza ed a favore del dialogo come unica strada verso una soluzione duratura del conflitto. In questo contesto la decisione italiana - prosegue la nota - "é un incoraggiamento a proseguire sulla strada del dialogo e contro ogni estremismo".

D'altra parte, "la nascita di uno Stato di Palestina membro a pieno titolo ONU potrà arrivare solo ed esclusivamente con il negoziato e l'intesa diretta tra le parti". Il Presidente Monti ha telefonato al Presidente Mahmoud Abbas e al Primo Ministro Benyamin Netanyahu per spiegare le motivazioni della decisione italiana, aggiunge il comunicato spiegando che l'Italia, in coordinamento con altri partner europei, ha "in parallelo chiesto al Presidente Abbas di accettare il riavvio immediato dei negoziati di pace senza precondizioni e di astenersi dall'utilizzare l'odierno voto dell'Assemblea Generale per ottenere l'accesso ad altre Agenzie Specializzate delle Nazioni Unite, per adire la Corte Penale Internazionale o per farne un uso retroattivo".

A Netanyahu il Monti ha invece ribadito che la decisione "non implica nessun allontanamento dalla forte e tradizionale amicizia nei confronti di Israele". Ed ha "garantito il fermo impegno italiano ad evitare qualsiasi strumentalizzazione che possa portare indebitamente Israele, che ha diritto a garantire la propria sicurezza, di fronte alla Corte Penale Internazionale".

2 - MONTI A NETANYAHU,SI' ITALIA NON CONTRO ISRAELE
(ANSA) - La decisione dell'Italia di sostenere la richiesta palestinese all'Onu "non implica nessun allontanamento dalla forte e tradizionale amicizia nei confronti di Israele". Lo ha sottolineato il premier Mario Monti in una telefonata a Netanyahu garantendo "il forte impegno a evitare qualsiasi strumentalizzazione" contro Israele alla Cpi.

3 - ONU; DECISIONE ITALIA INCORAGGIAMENTO A DIALOGO
(ANSA) - Il sostegno alla richiesta palestinese dello status di stato non membro Onu, "é un incoraggiamento sulla strada del dialogo e contro ogni estremismo: la nascita di uno stato di Palestina membro a pieno titolo Onu - si legge in una nota di Palazzo Chigi - potrà arrivare solo ed esclusivamente con il negoziato e l'intesa diretta tra le parti". L'Italia - si ricorda - è per due Stati per due popoli, "con lo Stato palestinese patria del popolo palestinese, e lo Stato d'Israele Stato ebraico".

4 - VOTO ONU; AMB. ISRAELE, MOLTO DELUSI DA ITALIA
(ANSA) - "Siamo molto delusi dalla decisione dell'Italia - uno dei migliori amici di Israele - di sostenere l'iniziativa unilaterale dei Palestinesi alle Nazioni Unite". E' la reazione a caldo dell'ambasciatore israeliano a Roma all'annuncio del sì italiano al riconoscimento dello status della Palestina quale Stato non membro dell'Onu. Secondo l'ambasciatore Naor Gilon, "tale iniziativa indebolisce le relazioni tra israeliani e palestinesi fondate sugli Accordi di Oslo".

"Dopo quattro anni in cui i Palestinesi hanno rifiutato di tornare al tavolo negoziale - prosegue Gilon - assistiamo ora al tentativo palestinese di influenzare i risultati dei negoziati stessi per mezzo di istituzioni internazionali. Questa mossa, non soltanto non migliorerà la situazione sul terreno, ma aumenterà le preoccupazioni di un ritorno alla violenza e, soprattutto, allontanerà le prospettive di pace".

5 - GATTEGNA A MONTI, NO A INIZIATIVE UNILATERALI
(ANSA) - "Solo trattative dirette tra lo stato di Israele e l'Autorità nazionale palestinese" possono "far compiere passi decisivi al processo di pace, che invece sarebbe indebolito da iniziative unilaterali e non preventivamente concordate sia presso le Nazioni Unite sia presso altri organismi internazionali".

Lo dice, "interprete dei sentimenti della grande maggioranza degli ebrei italiani", il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna in un messaggio inviato al presidente del Consiglio Mario Monti nel giorno in cui l'Italia ha annunciato il voto favorevole alle Nazioni Unite alla richiesta palestinese di diventare 'Stato non membro' dell'Onu. Gattegna ha anche espresso "apprezzamento" a Monti e al suo governo "per l'impegno sempre dimostrato nella costituzione di una pace giusta e duratura tra tutti i popoli del Mediterraneo".

6 - AMB.ANP A ROMA ESULTA, SI' ITALIA IN NOME LIBERTA'
(ANSA) - La decisione dell'Italia di votare a favore per la nascita della Palestina come 'Stato non membro' all'Onu riflette "lo spirito del Paese per la libertà ed il rispetto dei diritti umani" e testimonia la "vicinanza dell'Italia, da sempre, al processo di pace" in Medio Oriente. Così il rappresentante dell'Anp a Roma Sabri Ateyeh.

7 - BONIVER, ITALIA ROVESCIA LINEA POLITICA SEGUITA
(ANSA) - "L'annuncio di Palazzo Chigi che l 'Italia votera'' a favore della Palestina all'ONU rompe la prudenza fin qui dimostrata dalla Farnesina e rappresenta un vero e proprio rovesciamento della linea politica fin qui seguita. La nostra sintonia con Israele e il concomitante impegno a favore del dialogo e dell'auspicio 'due popoli due stati', che era un caposaldo della nostra politica estera con il governo Berlusconi si modifica profondamente". Lo afferma Margherita Boniver (Pdl).

"Senza entrare nel merito di un riconoscimento piu" velleitario che sostanziale, che certifica de facto il fallimento dei colloqui diretti tra le due parti, il metodo tardivo scelto, con in piu il sospetto di un allineamento con le dichiarazioni di Bersani ieri sera, suscita molti interrogativi. L'Europa, come ampiamente prevedibile, esce a brandelli da questa vicenda, ma soprattutto si da un messaggio sbagliato in un medio Oriente incandescente, alle prese con mille crisi ma soprattutto balbettante di fronte alla inarrestabile marcia dell'Iran verso il nucleare militare con tutte le conseguenze che ne derivano", conclude la presidente del Comitato Schengen.

8 - VOTO ONU; TEMPESTINI (PD), SAGGIA POSIZIONE ITALIA
(ANSA) - "La posizione del governo italiano é equilibrata, nell'interesse del Paese e della pace, e nel rispetto della tradizionale amicizia dell'Italia nei confronti del popolo palestinese ed israeliano". Così Francesco Tempestini, capogruppo Pd nella commissione Esteri di Montecitorio, in merito al voto favorevole dell'Italia a sostegno alla risoluzione sul riconoscimento della Palestina come 'Stato non membro osservatore' delle Nazioni Unite.

 

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