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David Carretta per IL Messaggero
Non è la rappresaglia minacciata ogni volta che Standard & Poor's, Moody's e Fitch hanno tagliato il rating di un paese in difficoltà , aggravando la crisi della zona euro. Ma, con l'accordo raggiunto martedì, l'Unione Europea cerca comunque di mettere una serie di paletti alle tre agenzie di notazione che dominano sui mercati. «E' un passo avanti», dice Leonardo Domenici, relatore per l'Europarlamento sulla nuova regolamentazione.
L'obiettivo è aumentare la trasparenza, introdurre elementi di concorrenza, limitare i conflitti di interesse e ridurre la dipendenza dalle valutazioni. Per la prima volta viene introdotta «la responsabilità civile» per i colossi del rating, spiega il commissario responsabile dei Mercati finanziari, Michel Barnier. In caso di errori per negligenza grave o violazione della legislazione, chi «ritiene di essere stato danneggiato potrà citare le agenzie in tribunale», aggiunge Domenici.
Il progetto iniziale era più ambizioso: nel testo finale non c'è l'agenzia di rating europea né «il divieto dei rating sovrani non richiesti», sottolinea Domenici. Ma Barnier non ha chiuso la porta «all'idea della creazione di un'agenzia di rating» e la nuova regolamentazione fissa un massimo di tre rating l'anno per i paesi. Le agenzie dovranno definire un calendario annuale e i rating saranno pubblicati il venerdì, dopo la chiusura dei mercati.
Per incentivare la concorrenza, viene introdotto l'obbligo di rotazione per alcuni prodotti strutturati. Per ridurre la dipendenza delle banche dalle agenzie, le istituzioni finanziarie dovranno rafforzare il sistema di valutazione interna. Dopo l'accordo politico tra Parlamento e Consiglio, «si è riaperto un problema sulle partecipazioni azionarie incrociate», spiega Domenici. Ma l'adozione definitiva a inizio 2013 appare scontata.
La nuova regolamentazione sulle agenzie di rating è un altro tassello per rafforzare la zona euro contro crisi future. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ieri ha presentato le sue proposte per approfondire l'unione economica e monetaria. Eurobill, Fondo di redenzione del debito, bilancio autonomo della zona euro: alcune idee richiederanno una modifica dei Trattati.
I leader europei «non devono perdere il senso di urgenza», ha avvertito Barroso. La Commissione ha anche pubblicato un rapporto sugli squilibri macro-economici nella zona euro. Per l'Italia, la bassa produttività , le prospettive di crescita e l'alto debito pubblico impongono «un ulteriore esame dei rischi». Ma, secondo la Commissione, «le recenti riforme strutturali dovrebbero aiutare a ravvivare la crescita della produttività nel medio termine».
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