
DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO…
ELLY SCHLEIN O GIUSEPPE CONTE: CHI FARA’ IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO? SI INFIAMMA IL DERBY NEL CENTROSINISTRA. “GIUSEPPI” SOTTO SOTTO CI SPERA ANCHE SE FINGE DISINTERESSE (“PER ME NON SARÀ MAI UNA QUESTIONE DI AMBIZIONE PERSONALE”), SCHLEIN, FISCHIATA ALLA FESTA DEL “FATTO”, MANDA AVANTI IL PRESIDENTE DEM BONACCINI CHE RIVENDICA IL DIRITTO DEL SUO PARTITO A GUIDARE L’ALLEANZA – L’IPOTESI PRIMARIE DI COALIZIONE PER RISOLVERE LA CONTESA E IL POSSIBILE TERZO INCOMODO CHE SPARIGLI I GIOCHI: SI FA IL NOME DEL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI…
Roberto Gressi per il “Corriere della Sera” – Estratti
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Sgambetti, agguati e contropiedi sono comuni a tutti i partiti, ma è soprattutto in zona centrosinistra che, quando si tratta di guidare il governo, prevale il lato oscuro della Forza. Premessa: che lo chiamino campo largo o area progressista, sia la segretaria dei dem, sia il leader del Movimento, sono straconvinti che vinceranno le elezioni politiche prossime venture. Inutile spiegargli che ci sarebbe in gara anche una certa Giorgia Meloni, che non considera il suo governo una meteora.
Macché, pensano che, legge elettorale alla mano, vinceranno nel Sud a mani basse, e alla fine avranno la meglio in tutta Italia. Rieccolo allora il tormentone: chi farà il candidato premier? Giuseppe Conte o Elly Schlein? E come guardarsi le spalle perché non spunti un terzo nome, che se ne sta al coperto, pensando al colpaccio, quando i due rivali si saranno logorati tra loro?
fratoianni schlein conte bonelli al monk
Per ora il passo è felpato, nessuno ha voglia di scoprirsi o di irritare i probabili futuri alleati, specialmente dopo aver portato a casa un accordo in tutte le Regioni che stanno per andare al voto, che li porta a dire, con ottimismo da campagna elettorale, che saranno loro i vincitori.
Il richiamo del Palazzo Ma hai voglia se ci pensano, nessuno pretende ma nessuno si tira indietro. Uno dei due a Palazzo Chigi c’è già stato due volte, e lì si prende una febbre che non passa neanche con la penicillina, l’altra, a sua volta, non vede l’ora di pigliarla, quella malattia.
conte fratoianni bonelli schlein magi
Eccolo Giuseppe Conte: «Per me non sarà mai una questione di ambizione personale. Possiamo suicidarci oggi appellandoci a una regola che ci faccia individuare astrattamente un candidato che poi non è competitivo? Volete portarci alla sconfitta?». Dall’altra parte, se il presidente del Pd Stefano Bonaccini rivendica il diritto del suo partito a guidare l’alleanza, Schlein si fa flautata: «Non c’è un criterio per stabilire chi sarà il candidato premier. Se siamo una coalizione decideremo insieme».
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Ecco, appunto, qual è il clima tra il popolo di Elly e quello di Giuseppe? Il leader dei Cinque Stelle è stato applaudito e quasi osannato alla festa dell’Unità di Reggio Emilia. Ma magari è come la parabola del figliol prodigo: ti cucinano il vitello grasso, sì, ma in realtà sei tu che sei tornato all’ovile, a fare la pecora. La segretaria dem invece è stata fischiata alla festa del Fatto , ma pure lì vai a sapere come funziona.
Una volta, per risolvere le contese, c’era l’uovo di Colombo: le primarie di coalizione. Le vorrebbe Ernesto Maria Ruffini, che certo pensa all’esperienza di Prodi ed è alla ricerca di un ruolo per il centro, ma qui sia Elly che Giuseppe fanno muro, e vogliono sì con loro un’area moderata, purché però non pretenda di dare le carte.
gaetano manfredi - assemblea anci
A chi toccherà Ma è soprattutto l’incognita sulla legge elettorale a generare dubbi e sospetti. Che succederebbe se si introducesse l’obbligo di indicare sulla scheda i candidati premier di coalizione?
Per il centrodestra i giochi sono fatti, c’è Meloni. A sinistra la favorita sembrerebbe Schlein, con tutte le fibrillazioni del caso. Anche perché, continuando ad attaccarla, è proprio Giorgia a dare l’impressione di volerla come antagonista. Cosa che disturba una parte del Pd, che pensa che ormai la segretaria, dal punto di vista elettorale, abbia dato tutto e mostri un po’ la corda. In aggiunta c’è anche un curioso sondaggio Dire-Tecnè.
Viene fuori che quelli che votano centrosinistra preferiscono Schlein come candidata premier, mentre invece se si rivolge la domanda all’intero corpo elettorale la situazione si ribalta, e la spunta Conte. E quindi c’è chi pensa che i duellanti debbano darsi da fare per portare i voti, poi lo scettro può andare anche a un outsider.
I nomi sono la metà di mille, ché tutti aspirano, ma i boatos raccontano pure delle ambizioni del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Poi ne abbiamo di tutti i colori, compresa la staffetta, che non ha mai funzionato. In ultimo c’è un dettaglio, quasi insignificante, che però non può essere trascurato: dovrebbero vincere
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