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COME HA VINTO ACQUAROLI? ELLY SCHLEIN PRENDA APPUNTI: ALLE PERSONE BISOGNA PARLARE DI QUESTIONI CONCRETE, NON DI GAZA – NELLE MARCHE, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI HA VOTATO PENSANDO AI TEMI RILEVANTI PER LA LORO REGIONE (DALLA SANITA’ AL LAVORO), DANDO POCO PESO ALLE DINAMICHE NAZIONALI E INTERNAZIONALI - PER NON PERDERE, MELONI SI E' SPESA, PANCIA A TERRA, PER SUPPORTARE ACQUAROLI, ELARGENDO UNA SETTANTINA DI MILIONI ALLA REGIONE MARCHE - L'ANALISI "IPSOS"
Andrea Scavo* per il “Corriere della Sera” - Estratti
*Direttore Ipsos Public affairs
La prima delle quattro tornate elettorali per le Regionali di quest’autunno ha visto la netta vittoria del presidente marchigiano uscente, Francesco Acquaroli, sul suo sfidante, l’europarlamentare del Partito democratico Matteo Ricci.
Il margine di vittoria, 8 punti percentuali, è ampio, ma occorre ancora una volta segnalare la crescita dell’astensione (di quasi 10 punti) rispetto alle Regionali del 2020 (quando però si votava anche per il referendum consultivo sul taglio del numero dei parlamentari).
Vale la pena quindi analizzare la composizione sociodemografica di questi tre «blocchi» (elettori di Acquaroli, di Ricci, astenuti). Se ne ricavano due indicazioni fondamentali.
La prima: l’astensione è stata trasversale, ma più frequente tra i giovani e, come spesso accade, tra i ceti economicamente più in difficoltà (e meno istruiti).
La seconda, collegata alla prima: i marchigiani più benestanti sono andati a votare più massicciamente della media e più massicciamente hanno preferito Acquaroli. Il ceto medio rappresenta invece la «base» elettorale di Ricci, mentre — come detto — ad astenersi sono soprattutto le fasce più in difficoltà.
Questa relazione tra condizione economica e comportamento di voto è ormai un tratto strutturale che registriamo costantemente anche al livello nazionale, e che induce — o dovrebbe indurre — a riflettere sul tema della partecipazione politica e di cosa occorrerebbe fare per contrastare la disaffezione e l’astensione.
Ma cosa ha «trainato» la conferma di Acquaroli, al livello più strettamente politico? I dati mostrano che la stragrande maggioranza dei marchigiani ha votato con la testa rivolta soprattutto (o esclusivamente) ai temi rilevanti per la loro regione, dando invece molto meno peso alle dinamiche politiche nazionali.
In questo contesto, ha probabilmente pesato il vantaggio dato dall’essere il governatore uscente, percepito dagli elettori come più credibile sui vari temi dell’agenda politica regionale. Non solo sulla sanità (considerata la «priorità delle priorità»):
giorgia meloni e la vittoria nelle regionali delle marche - vignetta by vukic
Acquaroli prevale su Ricci su tutte le altre priorità indicate dai marchigiani (lavoro, trasporti e infrastrutture, sicurezza, turismo). Il voto per Acquaroli è quindi — più di quello per Ricci — motivato dalla condivisione delle proposte e del programma di governo e soprattutto dalla fiducia verso il candidato. Tra gli elettori di Ricci assumono invece un peso relativamente maggiore elementi quali una generica vicinanza al partito che lo sostiene, valutazioni sul cosiddetto voto utile e il desiderio di dare un segnale di protesta «contro» lo status quo.
schlein taruffi
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igor taruffi stefano bonaccini elly schlein
matteo ricci elly schlein
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elly schlein igor taruffi
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