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Elly Schlein si commuove ricordando la figura di Michela Murgia. "Faccio un po’ fatica a parlarne... Lo ammetto... Scusate...". Evocare la forza e l'impegno fino all'ultimo di Michela Murgia, sul palco del Teatro Massimo di Cagliari, dove chiude la campagna elettorale con Alessandra Todde, colpisce Elly Schlein. È l'unico momento della serata in cui la segretaria Pd deve interrompersi per arginare l'emozione e riprendere il filo del discorso, mentre un applauso della platea rende omaggio alla scrittrice sarda scomparsa l'estate scorsa.
Passato l'impatto emotivo, Schlein sottolinea che Michela Murgia "mi ha insegnato cosa è l'amore dentro all'amicizia" e che "nella sua vita ha sempre costruito comunità". "Per questo - e qui la segretaria dem cambia tono - ho trovato vergognose, da chi si tatua 'Trux' sul braccio e non si definisce antifascista, le parole su di lei".
Parole riferite al candidato del centrodestra, Paolo Truzzu, che aveva definito "totalitaria" la scrittrice, come la stessa Schlein ha esplicitato nell'intervista andata in onda sempre stasera a diMartedi' su La7. "Non si permetta di utilizzare queste parole per una donna straordinaria, sarda e antifascista", ha ribadito la leader dem che poi - chiosando che "devo una risposta, sennò davvero Michela si sarebbe incazzata" - è tornata dal palco del Massimo di Cagliari sul tema del fine vita ribadendo che "dobbiamo fare una battaglia per un fine vita dignitoso, perché è un diritto e non può essere la giustizia ad arrivare prima della politica quando si tratta di diritti".
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