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Giovanna Vitale per “la Repubblica” - Estratti
SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI
Nessuna contrarietà alla candidatura di Elly Schlein alle Europee, anzi. Per lo stato maggiore del Pd la corsa della leader per un seggio al Parlamento Ue, specie se dall’altra parte ci sarà Giorgia Meloni, può rappresentare un valore aggiunto. L’importante però — è stato fatto notare nel corso della lunghissima riunione di segreteria convocata al Nazareno per fare il punto sulle prossime elezioni, amministrative incluse — è prestare attenzione allo schema che si intende adottare nella composizione delle liste in ciascuna delle cinque circoscrizioni. Badando bene a non penalizzare innanzitutto le donne del partito. E insieme a loro un’intera classe dirigente che ha ben lavorato in questi anni e rischia ora di restare esclusa.
Pina Picierno alessandra moretti
Il modulo di gioco immaginato da Schlein, ovvero assegnare la prima posizione a cinque esponenti della società civile e la terza a sé stessa, con in mezzo un uomo per la regola dell’alternanza di genere, sembra infatti convincere poco non solo la minoranza riformista, ma pure l’ala sinistra che l’ha sempre sostenuta.
Durante le tre ore di discussione, le obiezioni si sono concentrate sul “panino” civiche-segretaria che finirebbe per tagliare fuori mezzo partito. A iniziare proprio da chi ha ricoperto ruoli di primo piano nelle istituzioni comunitarie, come la vicepresidente dell’Eurocamera Pina Picierno alla presidente della commissione Econ Irene Tinagli, entrambe di area riformista.
elly schlein all evento per gli stati uniti deuropa
«Così non reggiamo», il senso del ragionamento: «Se Elly vuol scendere in campo, meglio in un solo collegio anziché in tutti, guidi lei la lista com’è giusto che sia, e lo stesso faccia il presidente del Pd Stefano Bonaccini, altrimenti questa tenaglia rischia di stritolarci tutti». Perplessità manifestate sia da Debora Serracchiani e Alessandro Alfieri, sia da Peppe Provenzano e Marco Sarracino, secondo i quali tirare la volata a Lucia Annunziata al Sud o a Cecilia Strada a Nord-Ovest, oltre che a Schlein, non solo risulterebbe complicato, ma chiuderebbe molti spazi al nuovo gruppo dirigente che si intende costruire per Bruxelles.
Perché se è vero che si possono esprimere fino a tre preferenze, è vero pure che la maggioranza degli elettori ne scrive due sulla scheda. Pescando in genere fra i primi tre nomi in elenco. «Senza considerare il fatto», aggiunge un autorevole parlamentare, «che uno schema di questo tipo è un rischio anche per Schlein: non farebbe una gran figura se arrivasse seconda, superata magari da un’esterna o, peggio ancora, da un uomo del partito che guida».
PINA PICIERNO - STEFANO BONACCINI
Lei comunque ha ascoltato tutti e preso tempo. «Ci sto riflettendo, ma prima voglio chiudere la squadra, che sarà aperta alla società civile», ha spiegato in serata nel salotto tv di Giovanni Floris. Dove ha anche annunciato i due capilista nella circoscrizione meridionale: Lucia Annunziata, «una giornalista di valore, scelta per la sua grande conoscenza di politica estera e internazionale», e Antonio Decaro, «uno dei sindaci più bravi d’Italia», la cui amministrazione è al centro di una «strumentalizzazione becera» della destra.
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