RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1. LA PARTITA ITALIANA ALLA CENA DI DOMANI IN PUGLIA INCONTRO A 3 (MA SENZA GIORGIA)
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
[…] A margine del G7 a Fasano si è tenuto un incontro tra il presidente francese Macron (liberale), il cancelliere tedesco Scholz (socialista) e la presidente uscente della Commissione von der Leyen (popolare), mancava la padrona di casa Meloni, che in Europa fa parte della famiglia politica dei conservatori dell’Ecr.
olaf scholz giorgia meloni g7 borgo egnazia
Del resto non avrebbe potuto essere altrimenti, perché da settimane socialisti e liberali dicono ai popolari che per sostenere von der Leyen non ci deve essere accordo con i conservatori dell’Ecr e con l’estrema destra di Identità e democrazia […]
2. SCHOLZ: "È DI ESTREMA DESTRA" SULLE CHANCE DI URSULA PESA IL VETO DEL PSE SULLA PREMIER
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
«A noi Ursula va bene. Ma le nostre condizioni sono imprescindibili: allargare la maggioranza ai Verdi e tenere fuori i Conservatori dell'Ecr, compresa Giorgia Meloni». I due primi ministri socialisti, Olaf Scholz e Pedro Sanchez, che stanno negoziando per la definizione dei cosiddetti "top jobs" Ue, le massime cariche dell'Unione, sono stati chiari.
E in particolare il Cancelliere tedesco le ha ribadite anche nel corso del G7 concluso ieri a Bari. A margine del summit, infatti, i leader europei presenti […] hanno avuto più volte l'occasione di discutere di quel che potrà accadere al vertice dei capi di stato e di governo europei convocato ad hoc domani a Bruxelles. E i "paletti" piantati dai rappresentanti del Pse — i cui voti sono indispensabili — risultano piuttosto profondi. Al punto da mettere in bilico la possibilità di arrivare in breve tempo ad un'intesa.
g7 borgo egnazia i leader osservano il lancio dei paracadutisti
Basti pensare che proprio Scholz in pubblico abbia sottolineato di considerare Meloni «di estrema destra». Una frase che ha provocato la reazione del ministro Tajani: «Accuse fuori luogo, usi un linguaggio consono». La frase del cancelliere tedesco rivela l'auspicio di chiudere la partita rapidamente sulla sua connazionale ma senza l'appoggio dell'«estrema destra».
L'altro ieri — in una forbice che difficilmente non è stata concordata — il presidente francese, capo dei liberali europei, ha rimarcato le «differenze» con la premier italiana. Un modo per fare pressione e per costringere il Ppe ad assumersi la responsabilità di far saltare il nome di Ursula come accadde 5 anni fa con Manfred Weber.
MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO
[…] Il veto su FdI e Meloni è quindi chiaro. La premier dovrebbe allora accontentarsi di offire “gratis” i suoi voti, senza entrare in maggioranza. Non è un caso che la capa di FdI ieri abbia iniziato a prendere tempo. Vuole aspettare l’esito delle elezioni francesi nella speranza che una vittoria di Le Pen possa indebolire ulteriormente l’Eliseo e dare una chance in più a lei di aderire all’equipe di comando dell’Unione. I ballottaggi francesi però si terranno il 7 luglio, ben dopo il Consiglio europeo formale del 28 giugno. Se così fosse tutto slitterebbe e Ursula rischierebbe di ritrovarsi sulla graticola. La partita inizia domani ma ancora non si sa quando potrà finire.
3. LA TENAGLIA ANTI-MELONI EMMANUEL MACRON OLAF SCHOLZ
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN - OLAF SCHOLZ - G7 BORGO EGNAZIA
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Olivo per “La Stampa”
[…] La cena dei ventisette capi di Stato e di governo sarà probabilmente decisiva per indicare i vertici dell'Ue dei prossimi cinque anni. Alla guida della Commissione resterà, a meno di sorprese, Ursula von der Leyen e Meloni deve trovare il modo per far pesare il suo via libera. La richiesta è praticamente esplicita: all'Italia deve andare un vicepresidente con una delega di peso, (come Mercato interno o concorrenza).
Le incognite però sono molte.
URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ
La premier […] teme che le ostilità che ha respirato durante il vertice in Puglia possano tornare, ancora più insidiose, a Bruxelles. I sospetti, già molto forti dopo lo scontro con Emmanuel Macron nel primo giorno del summit di Borgo Egnazia, sono diventati più concreti nel pomeriggio di ieri, quando uno degli ospiti del vertice, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, prima ancora di rientrare in patria l'ha attaccata così: «Non è un segreto che Meloni sia all'estrema destra. Ci sono differenze politiche che sono abbastanza ovvie e che significano anche che lavoriamo in famiglie di partito molto diverse».
«E quando si parla di Europa – aggiunge – credo sia molto importante che il futuro presidente della Commissione possa contare sui partiti democratici tradizionali del Parlamento europeo, il Partito popolare europeo, i socialdemocratici e i liberali». Frasi che lasciano spiazzata Meloni, che per la cena di Bruxelles non si aspettava certo i fasti di Borgo Egnazia, ma nemmeno questo trattamento.
ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia
Secondo i fedelissimi della premier le prese di posizione di Macron e Scholz […]si spiegherebbero come una forma di pressione di socialisti, liberali e una parte dei popolari su Von der Leyen per non concedere a Meloni troppo spazio, né lasciarle margini di influenza, visti i risultati che la destra ha ottenuto in Parlamento dopo le elezioni di domenica scorsa.
[…] Giorgia Meloni vuole avere un piano B in tasca se l'ostilità di Francia, Germania (e altri) dovesse intorbidire le trattative: o puntare su un rinvio o strappare e posizionarsi all'opposizione, saldando un patto con Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, partito che fra meno di un mese potrebbe guidare il governo francese. Ma questa dentro FdI è considerata davvero l'extrema ratio.
[…] La leader di FdI ha in testa uno schema, che poggia su una debolezza come punto di partenza. Sa che deve trovare il miglior alleato possibile alla guida dell'esecutivo Ue, perché i prossimi mesi saranno complicatissimi per i conti economici italiani: in queste condizioni – conferma una fonte europea a lei vicina – avere un'amica a Bruxelles può rivelarsi vitale.
Con von der Leyen i rapporti sono eccellenti, e spesso nel corso di questi mesi l'asse con la presidente della Commissione ha compensato le difficoltà con Macron e Scholz. Meloni è nella posizione meno semplice. È costretta a restare agganciata a Ursula e alla sua maggioranza (cosa che molto probabilmente spaccherà il gruppo europeo dei conservatori al momento del voto in Parlamento), ma non può alienarsi del tutto Le Pen.
frank walter steinmeier emmanuel macron olaf scholz
Perché copre la stessa area di politica e perché, una volta che partirà la nuova legislatura potranno avere bisogno l'una dell'altra in Europa, contro le politiche liberal, green e o di marca socialista. E questo a prescindere dal fatto se ci sarà o meno un gruppo unico di ultradestra, con Viktor Orban pronto a farne parte.
giorgia meloni olaf scholz joe biden justin trudeau g7 borgo egnazia
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