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ROMA - LA METROPOLITANA VIAGGIA CON LE PORTE APERTE
Giacomo Galeazzi per “la Stampa”
Un convoglio della metro B ha viaggiato mercoledì sera da Termini a Castro Pretorio a porte aperte. Cartolina surreale di Roma in tilt, alla terza settimana di sciopero bianco dei macchinisti contro l’obbligo di timbrare il cartellino con un badge elettronico a inizio e fine turno. Dal 1° luglio nelle pensiline e nelle banchine va in scena l’esasperazione popolare poi rilanciata dai social network. Un’odissea collettiva.
Municipalizzata in crisi
ROMA - LA METROPOLITANA VIAGGIA CON LE PORTE APERTE
Colpo durissimo per l’Atac che in Italia è già «maglia nera» a causa delle perdite-record, superiori a 1,2 miliardi negli ultimi otto anni. Numeri da incubo in un settore al tracollo, secondo la recentissima analisi di R&S Mediobanca. Le aziende del trasporto pubblico locale, infatti, ricevono in media 55mila euro di fondi pubblici per ciascun dipendente e, con i biglietti pagati dai viaggiatori. Coprono solo un terzo dei costi operativi. Lunedì prossimo nella Capitale era in programma il blocco totale dei mezzi ma ieri il prefetto ha disposto la precettazione dei conducenti a tutela della «libertà di circolazione dei cittadini costituzionalmente garantita».
ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA
Malori dei passeggeri soprattutto sulla Roma Lido, proteste per i treni bloccati, sassaiole contro i convogli, vetri rotti e insulti ai macchinisti. Disagi ed esasperazione si inseriscono in un clima di muro contro muro tra Atac e dipendenti per l’aumento dell’orario di lavoro. «O si conclude l’accordo per una maggiore efficienza nell’interesse dei cittadini o dovrò per forza immaginare nuovi assetti aziendali coinvolgendo anche i privati», avverte il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
E aggiunge: «Quello che è accaduto nelle ultime settimane è inaccettabile». Tra pochi mesi sulla disastrata rete romana si riverseranno i 35 milioni di pellegrini in arrivo per il Giubileo. Il Campidoglio cerca di allineare gli orari di lavoro a quelli delle altre città italiane in cui i macchinisti lavorano fino a 350 ore annue in più dei colleghi romani. E le nuove misure toccano anche i bonus legandoli a rendimento e produttività.
Tumulti nelle stazioni
La protesta dei dipendenti ha messo in ginocchio l’intero sistema: ritardi, mezzi sporchi e senza aria condizionata, scale mobili e ascensori fuori uso nelle stazioni. L’Atac ha chiuso il 2014 con una perdita di 141 milioni di euro. Nel primo quadrimestre del 2015 il passivo è di 58 milioni. Il 40% del parco veicoli (900 mezzi su 2.300) è fermo, come documentato da un’inchiesta della rivista Wired.
ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA
In sei mesi sono andati a fuoco dieci mezzi. Tredicimila dipendenti (inclusi 840 dirigenti e 240 quadri) i cui giorni di malattia per il 70% si verificano a ridosso dei periodi di riposo. Un servizio in crollo: i chilometri percorsi sono scesi dai 206 milioni del 2009 ai 157 milioni del 2013. Da giorni il tam tam dilaga su Twitter e Facebook. Tra tumulti e rallentamenti, metro e autobus sono di fatto inutilizzabili.
ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA
Un’odissea collettiva documentata dai viaggiatori con migliaia di foto e commenti infuriati. «Il servizio è rallentato dalle illegittime proteste dei lavoratori - denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - A fronte del pagamento di biglietti e abbonamenti ai viaggiatori non viene fornito il servizio previsto dalle condizioni contrattuali».
Inoltre, un’indagine interna all’azienda municipalizzata ha riscontrato casi di sabotaggio dei mezzi. «Abbiamo chiesto un incontro immediato con il sindaco, i vertici Atac e i sindacati - spiega Rosario Trefiletti, leader di Federconsumatori - Lo sciopero bianco è uno strumento di lotta vigliacco. Danneggia gli utenti e andrebbe abolito per legge».
ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA 4
«L’Atac - aggiunge - inghiotte miliardi di denaro pubblico per i suoi deficit di bilancio e le infornate di parentopoli». Il personale operativo, però, è «solo negli uffici amministrativi, intanto sulle vetture nessuno paga più il biglietto perché sono scomparsi i controllori». Ieri sera ancora tensioni alla stazione Tiburtina.
Un convoglio diretto a Rebibbia si è fermato per un guasto. Lo stop ha scatenato una ressa tra i passeggeri che hanno insultato e tentato di aggredire il macchinista che si è rifugiato nella cabina».
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