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DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
Spin Doctor per Dagospia
Il vostro spin doctor vi propone una scommessa: scommettiamo che non avete idea di chi siano i nomi in lista sotto al numero uno del partito che pensate di votare nella vostra circoscrizione. E siamo certi di vincere la scommessa. A meno che, ovviamente, non siate lobbisti di professione, già intenti a scandagliare le liste elettorali per mappare il prossimo Parlamento.
Non scriviamo questo per la consueta polemica contro il porcellum: non spetta a noi e voci più autorevoli l'hanno fatto prima. Lo scriviamo per tentare di svelare un'arma di comunicazione politica che, in queste battute decisive della campagna, può fare la differenza. L'abbiamo già detto: questa campagna non solo è leader-centrica, non solo è TV centrica, non solo è "fredda". Ma è una campagna piena di nebbia, in cui le facce dei candidati - che poi sono quelli che finiranno davvero in parlamento, sono sbiadite. à un errore.
Come scrivevamo ieri, le decisioni di voto non sono mai effetto di un gesto istantaneo e razionale, ma il risultato di una sedimentazione lenta e progressiva di impressioni positive e negative nella testa dell'elettore. Su cui il contatto fisico può influire fortemente. E se il leader non può essere ovunque nel Paese, spetta ai candidati in lista essere presenti, battere le riunioni di quartiere e nei paesini, farsi conoscere attraverso le radio e le tv locali, segmentare le audience anche a livello territoriale: ambientalisti, comitati, imprenditori, commercianti... C'è molto da fare, ma una stretta di mano e un segno di attenzione può generare il passaparola necessario per spostare quello zerovirgola che fa la differenza.
Un occhio alle Regionali: il premio "cuore impavido" va di diritto a Rambo Starace: senza paura bombarda le redazioni di comunicati, riempie la città di manifesti, urla sgomita e si fa sentire. Di certo non si dà per vinto. La sua è una strategia bombastica simil-banana, utile per recuperare quando si parte ad handicap.
Zingaretti, invece, prosegue con una strategia meno aggressiva, fatta di incontri, anche piccoli, nei quartieri. Un profilo più basso per un candidato forte che teme di meno, rispetto a Culatello, la rimonta del suo rivale. Ma non è detto che quello che funziona nel Lazio possa funzionare a livello nazionale.
Chiudiamo con uno spunto da oltreoceano: guardate come Obama ha messo online il suo discorso sullo stato dell'unione: video, infografiche, testo da commentare da parte dei cittadini. Uno spasso, una buona forma di engagement. Un'idea da riciclare per presentare i programmi dei candidati nostrani?
http://www.whitehouse.gov/state-of-the-union-2013
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