DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera”
Due filosofie (e due politiche) allo scontro sul destino di Roma Multiservizi spa, l' azienda di secondo livello proprietà di Ama (al 51%, il restante 49% di quote è diviso tra Manutencoop Facility Management) che, con si occupa pulizia, disinfestazione, manutenzione delle aree verdi e assistenza al trasporto: da una parte Paola Muraro, assessora all' Ambiente, che, previa attuazione del decreto Madia, pressa per far rilevare interamente l' azienda, e quindi far assorbire gli oltre 3500 posti di lavoro, dal Campidoglio per provare un' azione di rilancio;
dall' altra il nuovo assessore alla Partecipate, Massimo Colomban, che sarebbe per dismettere Roma Multiservizi, come prevede il piano di rientro dal maxi-debito del Comune (studiato dal commissario Tronca e dal Governo), per le società partecipate di secondo livello.
Fatto sta che la verità uscita ieri mattina in Commissione ambiente («Vogliamo che l' azienda diventi al 100% del Comune», ha detto il presidente Daniele Diaco) si è scontrata con la (dura) realtà dell' incontro tecnico tenuto in Campidoglio nel pomeriggio da Muraro e Colomban (presente anche l' uomo del Bilancio, Andrea Mazzillo).
Alla prima riunione di programmazione del lavoro in Campidoglio, dopo l' incontro conoscitivo con la sindaca Raggi (che ieri ha rinviato a 11 o 18 ottobre l' audizione prevista per oggi in Commissione bicamerale antimafia: «Sopraggiunti impegni di lavoro», la spiegazione filtrata da Palazzo senatorio), Colomban ha subito messo in chiaro la sua idea per la gestione delle Partecipate.
E stando al primo segnale, l' idea sembra diametralmente opposta rispetto a quella che vorrebbe sviluppare l' amministrazione. «Abbiamo trovato una situazione critica della Multiservizi di cui non abbiamo responsabilità - dice Diaco -: il nostro compito è valorizzare l' azienda per renderla un' eccellenza». Ergo, no alla cessione e sì al rilancio, anche se non è ancora chiaro il piano di finanziamento.
Ma al di là dell' impronta filosofica, la radice del problema potrebbe essere politica. E potrebbe complicare la prima scelta che gli assessori di Ambiente e Partecipate devono prendere insieme: il nuovo amministratore unico di Ama. Ieri Muraro ha confermato di non pensare al passo indietro nonostante le questioni giudiziarie in sospeso (è indagata dalla Procura di Roma per i 12 anni da consulente Ama).
Però, nel caso in cui la situazione non fosse più sostenibile per la giunta, ci sarebbe l' ipotesi di un interim sui rifiuti proprio a Colomban: anche questo rende l' aria elettrica?
Un altro banco di prova sarà il confronto su Atac. «Con Colomban abbiamo già programmato una serie di incontri», ieri l' assessore alla Mobilità Linda Meleo.
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