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SCAZZI ARMATI NEL GOVERNO - SALVINI RIVENDICA LA FRENATA DELL’ESECUTIVO SULL’ACQUISTO DI ARMI AMERICANE, COME PREVISTO DAL PIANO NATO “PURL”: “NON PENSO CHE L’INVIO DI ALTRE ARMI RISOLVERÀ IL PROBLEMA”. E CAVALCA LO SCANDALO MAZZETTE IN UCRAINA: “NON VORREI CHE CON QUEI SOLDI DEI LAVORATORI, DEI PENSIONATI ITALIANI SI ANDASSE AD ALIMENTARE ULTERIORE CORRUZIONE” – GUIDO CROSETTO, COSTRETTO AD ANNULLARE IL VIAGGIO A WASHINGTON, GELA IL LEADER LEGHISTA:  “NON SI GIUDICA KIEV PER DUE CORROTTI” – L’IMBARAZZO DI GIORGIA MELONI: I VETI SALVIANI SUGLI ARMAMENTI RISCHIANO DI COMPROMETTERE IL RAPPORTO CON TRUMP…

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Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per www.repubblica.it

 

guido crosetto matteo salvini

Quasi una rivendicazione politica. A spiegare, almeno in parte, perché il viaggio di Guido Crosetto negli Stati Uniti è stato cancellato, come rivelato da Repubblica nei giorni scorsi: oltre ai dubbi della premier sugli acquisiti di armi americane in questa delicata fase politica, sono pesati i veti di Matteo Salvini contro il meccanismo Purl. [...]

 

Lo fa in modo pubblico, esplicito, diretto. Parlando a Napoli e rispondendo a chi gli chiede dell’ipotesi che l’Italia aderisca al programma: “Mi sembra che stiano emergendo gli scandali legati alla corruzione che coinvolgono il governo ucraino, quindi non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione". E ancora: “Non penso che l’invio di altre armi risolverà il problema”. “Non si giudica Kiev per due corrotti”, lo gela il collega ministro della Difesa, Guido Crosetto.

 

scandalo mazzette in ucraina

È scontro nel governo. Parole, quelle di Salvini, che confliggono apertamente con la dichiarata volontà di Roma di continuare a sostenere l’Ucraina nella difesa dell’aggressione russa, anche attraverso gli aiuti militari. Concetti che inevitabilmente deludono il Dipartimento di Stato americano, che oggi su Repubblica ha sollecitato il via libera italiano a Purl. E che gelano le attese dell’Ucraina, che anche negli ultimi giorni ha chiesto informalmente all’esecutivo di Meloni di aderire al programma di aiuti per ottenere Patriot e Himars, fondamentali per resistere agli attacchi dai cieli. [...]

 

Ciononostante, Salvini rilancia: "La via di soluzione è quella indicata dal Santo Padre, da Trump. Dialogo, mettere intorno a un tavolo Zelensky e Putin e far tacere le armi. Non penso che l'invio di altre armi risolverà, il problema mi sembra che quello che sta accadendo nelle ultime ore con le avanzate delle truppe russe. Ci dice che è interesse di tutti, in primis dell'Ucraina, fermare la guerra. Non mi sembra che allungare questo percorso di morte aiuti nessuno. Pensare che mandare armi in Ucraina significa che l'Ucraina possa riconquistare i terreni perduti è quantomeno ingenuo”.

guido crosetto giorgia meloni matteo salvini alla camera

 

Non è un caso che il leghista si spinga così in avanti. Lo fa per rivendicare, appunto, quello che al momento è un obiettivo raggiunto: aver frenato la missione di Crosetto negli Usa. Vuole farlo sapere, anche a costo di creare un attrito con gli Usa e nel cuore dell’esecutivo.

 

Sa di poter contare sul gioco di sponda di Giancarlo Giorgetti, che continua a mettere in guardia dal rischio di aumentare le spese militari proprio mentre è in discussione una finanziaria di austerità. In realtà, l’ipotesi era quella di aderire a Purl con 140 milioni di euro, una cifra dunque sostenibile: semmai, a pesare a Palazzo Chigi sono i dubbi di Meloni di dare il via libera in questa fase politica a investimenti in armi per Kiev che potrebbero erodere il consenso in una fetta di opinione pubblica.

 

LE BANCONOTE CON CUI È STATO SORPRESO IL CAPO DELLA CORTE SUPREMA UCRAINA VSEVOLOD KNYAZEV

Spingendo la Lega a mettersi di traverso in Parlamento, complicando il percorso della manovra. Ecco perché la linea attribuita alla premier continua a essere prudente e attendista: “Stiamo riflettendo, decideremo”. [...]

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