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LA MORTE DI BERGOGLIO HA SCONVOLTO PIÙ I LAICI “DE SINISTRA” DEI CATTOLICI – LA SCRITTRICE LIDIA RAVERA, NON CREDENTE, È ANCORA IN LUTTO: “ERA UN UOMO PIUTTOSTO ECCEZIONALE. LA SINISTRA È RIMASTA SENZA LEADER E SENZA VISIONE, MANCA UN ‘BERLINGUER’ E ALLORA ECCO CHE CI SI RIVOLGE A BERGOGLIO” – “PREVOST? SE AVESSE SCELTO COME NOME FRANCESCO II MI SAREI SENTITA RASSICURATA” – “ANCHE IL ’68 IN FONDO ERA UNA RELIGIONE.  ADESSO SE NE PARLA SOLO MALE, MA L'IDEOLOGIA NON È SOLTANTO UNO STRUMENTO DI OPPRESSIONE, È ANCHE UNA VISIONE DEL MONDO IN CUI RICONOSCERSI. CREDERE IN QUALCOSA AIUTA A VIVERE”

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lidia ravera

Estratto dell’articolo di Maria Corbi per “La Stampa”

 

Habemus Papam e molti laici si chiedono se possono trovare in Papa Leone XIV la stessa comunanza di ideali che avevano con Francesco.

 

Tra loro anche la scrittrice Lidia Ravera. «Diciamo che il mio rapporto con Francesco è stato legato al fatto che lui era un uomo piuttosto eccezionale. Non mi è successo con altri pontefici.

 

Adesso mi aspetto che questo Papa mezzo americano faccia qualcosa per il genocidio in Palestina […]».

 

Tutti se lo litigano. Leone XIV tirato per la giacchetta da destra e da sinistra. Una società in astinenza da spiritualità o in astinenza da una guida politica?

ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO

«Dire politica assente è una formula gentile, io parlerei di evaporazione della sinistra, da qui il bisogno di appoggiarsi a un uomo che, obiettivamente, pur essendo il capo del mondo cattolico, con idee precise sull'aborto e sul controllo delle nascite, con delle obbedienze da rispettare, si è comportato rispetto alla tragedia del genocidio a Gaza e delle guerre che ci circondano da uomo di sinistra».

 

Il Papa leader subliminale della sinistra.

«Spesso mi è capitato di dire anche in occasioni pubbliche di avere due leader politici: il Papa e una ragazzina, Francesco e Greta Thunberg.

 

Entrambi con una sensibilità sull'ambientalismo e con un pacifismo senza se e senza ma, nel quale io mi rispecchio interamente.

 

ROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV

Bergoglio l'ho sentito vicino politicamente, in maniera proporzionale a quanto mi sono sentita lontana dalla sinistra che ha avallato il riarmo dell'Europa, e che non mi indica nessuna strada. […]».

 

[…]  C'è stato un grande avvicinamento anche dei laici, come lei, alla Chiesa.

«Alla chiesa di Bergoglio. C'è bisogno di visione, la politica deve guardare lontano, a una società differente, perché a me è molto chiaro, ha vinto il capitalismo e questo ha trasformato le relazioni umane.

 

Questa società neoliberista come ci ha trasformati?

 

E io non l'ho sentita questa domanda a sinistra, non ho sentito questo sforzo di raccontare un mondo diverso, così diverso e così più giusto da farmi venir voglia di lottare per affermarlo.

 

Ci sono stati tanti piccoli focolai di resistenza, movimenti giovanili, ma non c'è stato un partito in grado di portare avanti quelle istanze.

 

lidia ravera 6

La sinistra è rimasta senza leader e senza visione, manca un "Berlinguer" e allora ecco che ci si rivolge a Bergoglio e magari a Prevost».

 

Prime impressioni?

«Se avesse scelto come nome Francesco II mi sarei sentita rassicurata.

 

Aveva la possibilità di essere il numero 2 di un Papa che ha avuto il coraggio di chiamarsi Francesco, un nome che vuol dire delle cose precise.

 

E già mi manca questa strana interlocuzione che avevo con Bergoglio».

 

Perché strana?

BERGOGLIO PRIMA CHE VENISSE ELETTO PAPA FRANCESCO

«Ogni tanto facevo la fantasia di chiedergli udienza per spiegargli che cos'è l'aborto».

 

[…] Lei non è credente.

«Io purtroppo non sono credente, mi dispiace molto. Quando avevo una decina d'anni ho interrogato mia madre: "Come faccio a credere in Dio?".

 

E lei mi ha risposto: "Sei troppo piccola, questi sono discorsi più grandi di te, ne riparliamo quando sarai cresciuta". Non ne abbiamo mai riparlato. Una grande delusione. Quindi mi sono arrangiata da sola e ho stabilito che Dio probabilmente non esisteva.

 

Però mi sono attrezzata per avere delle regole.

 

Nel '68 passavamo giornate intere a interrogarci su ciò che era giusto, ciò che si poteva fare, come si poteva raddrizzare una società sbagliata.

 

papa francesco al gay pride immagine creata con l intelligenza artificiale 1

Personalmente non sono ancora cambiata. Continuo a dibattermi alla ricerca di regole condivisibili, di un mondo dove sia chiaro cosa è bene e cosa è male».

 

Le ribellioni del '68 come una fede?

«La ricerca del giusto in un mondo squilibrato era, in fondo, anche quella una religione.

 

Era ideologia. Adesso se ne parla solo male, ma l'ideologia non è soltanto uno strumento di oppressione, è anche una visione del mondo in cui riconoscersi.

 

Un corpo di regole a cui adeguarsi. È una battaglia con se stessi per essere persone migliori. Ma attenzione perché sia la religione che le ideologie sono cose serie, mentre oggi suonano come parole vuote. Si va a San Pietro per farsi un selfie e una foto al Papa che si affaccia dal balcone. Tutto si riduce a questo. Mentre credere in qualcosa aiuta a vivere». […]

PAPA FRANCESCO ORDINA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOSTERA GIA TUTTO PREVOST - MEME BY EMILIANO CARLI

lidia ravera - volevo essere un uomo - copertinaROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCOmeme sulle scarpe di papa francesco by 50 sfumature di cattiveria FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIOFUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIOUN NOME CONDIRISO - MEME BY EMILIANO CARLI