CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
da “repubblica.it”
Un percorso a ostacoli verso il voto finale. Ma a mezzogiorno, come previsto, il ddl 'Buona scuola' è legge. L'aula della Camera, in terza lettura, ha dato il via libera definitivo alla riforma del sistema scolastico del governo Renzi, con 277 sì, 173 no e 4 astenuti. Presenti 454. Votanti 450. Maggioranza 226. Il 26 giugno il disegno di legge era stato votato in Senato con 159 voti favorevoli e 112 contrari.
"Questo non è un atto finale" ma "l'atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola" ha scritto su Twitter dopo l'approvazione il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. "Abbiamo restituito autonomia ai dirigenti scolastici e messo 3 miliardi a regime, il governo dimostra di ritenere strategico il settore dell'istruzione. Le proteste? Quelle sono quasi organizzate, mentre il consenso è sempre individuale e io sono convinta che il consenso crescerà", ha commentato.
A favore hanno votato Pd, Area popolare (Ncd-Udc), Scelta civica, Pi-Cd, Psi, Minoranze linguistiche. Contrari M5s, Forza Italia, Lega, Sel, Alternativa libera, Fratelli d'italia. In dissenso dal gruppo Gian Luigi Gigli e Mario Sberna (Pi-Cd) non hanno partecipato al voto. Da minoranza Pd 5 no e 24 assenti al voto. Alfredo D'Attorre, Angelo Capodicasa, Vincenzo Folino, Carlo Galli e Giuseppe Zappulla i deputati della minoranza del Pd che hanno votato no.
STATUE IMBAVAGLIATE CONTRO LA RIFORMA DELLA SCUOLA
Secondo i calcoli della stessa minoranza dem, 24-25 i deputati non presenti in Aula al momento del voto per ragioni 'politiche'. Tra questi, Roberto Speranza, Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Gianni Cuperlo. 'No' anche dal deputato Stefano Fassina (misto). Filippo Fossati (Pd) ha dichiarato il non voto del ddl.
La seduta è stata sospesa solo una volta, brevemente. Il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, ha espulso il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, a cui erano state rivolte ripetute richieste di fermare la protesta messa in atto dal gruppo con dei cartelli che recitavano "Giù le mani dai bambini".
La Lega si è detta soprattutto contraria all'introduzione della teoria gender: "Inaccettabile che si tenti di far passare subdolamente questa norma che spalanca le porte delle nostre scuole alla cultura gender. La Lega denuncerà ogni singolo episodio che accadrà negli istituti scolastici sensibilizzando genitori e opinione pubblica" ha detto il deputato della Lega Stefano Borghesi.
Contrario anche Sel: "Oxi alla 'buona scuola' di Renzi" si leggeva sui cartelli in bianco e blu, i colori della bandiera greca, che sono stati portati dai deputati sui banchi di Montecitorio. Il vicepresidente Giachetti ha chiesto ai commessi di rimuovere i cartelli. Protesta anche il M5s con una lettura in coro degli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione dedicati alla scuola e alla ricerca.
statue imbavagliate per la riforma della scuola
Proteste fuori l'Aula. Le proteste non si sono fermate neanche fuori l'Aula. Contro il ddl "Buona scuola" davanti a Montecitorio, i Cobas ma anche gli altri sindacati, con bandiere e striscioni, stanno ribadendo in piazza le ragioni del no. Nella notte invece l'Unione degli Studenti ha imbavagliato decine di statue romane per rimarcare quanto "l'approvazione del ddl scuola prevista per oggi silenzi il mondo dell'istruzione e della cultura, e al tempo stesso neghi un investimento vero per garantire l'accesso ai saperi il diritto allo studio" ha fatto sapere in una nota l'Unione degli Studenti annunciando "una nuova ondata di mobilitazione".
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