DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Massimo Gaggi per “il Corriere della Sera”
Un’altra patata bollente per Barack Obama chiamato a dare direttive alle scuole pubbliche sulla separazione per sesso delle classi nei licei. Progressivamente abolita dalle scuole religiose nei decenni scorsi, questo tipo di segregazione ha ricominciato a diffondersi da tempo, almeno negli Stati Uniti.
Alla base del cambio di rotta, che fino a poco tempo fa interessava soprattutto licei privati molto costosi, come quelli di Manhattan, ci sono vari studi di pedagogia e psicologia dai quali emerge che non solo le femmine maturano prima e hanno, spesso, un miglior rendimento scolastico dei maschi, ma che ragazzi e ragazze seguono percorsi di apprendimento diversi. I maschi prediligono le materie scientifiche e lo sport, sono più indisciplinati. Le femmine vanno bene in letteratura, maluccio in matematica, amano l’arte.
La separazione ha caldi sostenitori ma anche detrattori: per loro, anche se possono avere qualche svantaggio in termini di profitto scolastico, le classi miste danno ai giovani un miglior equilibrio psicologico, li fanno crescere in modo socialmente più integrato. Dispute accese ma, finché il problema era limitato alle scuole private, la questione si risolveva con la libera scelta. Ora, però, che la segregazione per sesso si diffonde anche nel pubblico, tutto cambia. Riesplode il conflitto e tocca a Obama cercare di risolverlo. Qualunque cosa decida, c’è da scommetterci, sarà sommerso di critiche.
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