DAGOREPORT - PER LA RUBRICA “OGNI MATTINA S’ALZA UN FREGNO E LA SPARA A SALVE”, OGGI CI TOCCA…
M.Antonietta Calabrò per "Il Corriere della Sera"
Il mix potrebbe rivelarsi forse micidiale: la imminente decisione della Corte costituzionale sul Porcellum potrebbe aprire a una redistribuzione molto consistente dei seggi alla Camera, in grado di mettere a rischio la nuova maggioranza che si è creata dopo la fuoriuscita di Forza Italia e forse, addirittura, la strada alle elezioni anticipate.
Ciò potrebbe avvenire non perché se venisse «colpito» il mai abbastanza vituperato sistema elettorale ideato da Roberto Calderoli, verrebbe meno la legge con cui è stato eletto questo Parlamento. La giurisprudenza in proposito è chiara: eventualmente sarà dichiarata illegittima la legge, ma non potrà mai esserlo l'organo costituzionale che si è formato in base ad essa.
Quanto piuttosto per una situazione di fatto che si è venuta a creare: cioè perché l'elezione di circa 200 deputati che siedono a Montecitorio in base al premio di maggioranza previsto dal Porcellum non sono stati ancora «convalidati» dalla Giunta della Camera e quindi, se da qui a pochi giorni dovesse «saltare» la norma che ne giustifica la presenza sugli scranni essi non avrebbero più nessuna legittimazione.
Le conseguenze di questo incastro di norme e situazioni sarebbero catastrofiche per la legislatura in corso: Un ragionamento spinto all'estremo, e quindi irrealistico? Oppure no?
«Se, e sottolineo quattro volte "se", la Corte costituzionale dovesse dichiarare illegittimo il premio di maggioranza alla Camera, perché il Porcellum non prevede una soglia minima per attribuirlo, ebbene io penso che il problema sollevato martedì da Renato Brunetta e Paolo Romani esista e sia serio», dice il presidente emerito della Consulta Piero Alberto Capotosti che è rimasto «colpito» dal fatto che quello che lui chiama «il problema» sia stato sollevato, dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Brunetta «dal momento che è un economista e non un giurista».
Ma, Capotosti ribadisce, la questione «è veramente interessante ed intelligente». Di che si tratta? «Se l'attuale legge elettorale è illegittima, sono in bilico 200 deputati», avevano detto Brunetta e Romani. «Noi attendiamo la pronuncia della Consulta il 3 dicembre. Ma se il premio verrà dichiarato incostituzionale - è l'allarme dei due parlamentari - 200 deputati rischiano di venire ridistribuiti tra i vari gruppi perché non c'è stata ancora la loro convalida».
Conferma l'esistenza del problema, anche il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, alfaniano del Nuovo centrodestra: «Non so a che punto sono i lavori della Giunta della Camera, ma il caso c'è, c'è tutto», e sottolinea come questo contribuisca ad accrescere la diffusa situazione di incertezza di una giornata come quella di ieri. Il politologo Roberto D'Alimonte, pur premettendo di non essere un giurista, ritiene invece che «la questione non sta né in cielo né in terra».
Secondo D'Alimonte poi bisognerà vedere se effettivamente la Consulta dichiarerà illegittima la legge. Su questo ritorna Capotosti: «Il quesito sollevato dalla Cassazione potrebbe anche essere dichiarato inammissibile, perché malposto. Non è una eventualità da escludere».
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