DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Giovanni Sallusti per “Libero quotidiano”
IL MEME SU ELLY SCHLEIN CONDIVISO DA ANTONFRANCESCO VIVARELLI COLONNA
Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco […] di Grosseto […] ha condiviso ieri sui social la fotografia della neosegretaria del Pd Elly Schlein ridanciana, affiancata con evidente compiacimento lombrosiano a quelle di alcuni cavalli e dromedari. Testo illuminato a corredo: «Per due euro spesi per votare alle primarie Pd cosa volevate, Belen?». […] La destra condanna e pretende le scuse, la sinistra si getta nello scandalo, incredula di cotanto assist.
[…] Nel febbraio 2021 Giovanni Gozzini, docente all’Università di Siena ed ex assessore a Firenze per il centrosinistra, condivise i seguenti dubbi esistenziali in radio: «Ieri sera m’è preso il mal di miserere quando ho sentito quell’ortolana della Meloni. Datemi dei termini: una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa?».
IL MEME SU ELLY SCHLEIN E MARILYN MANSON
Il solco lo aveva tracciato anni prima Asia Argento, che commentò così una foto della leader di FdI: «La schiena lardosa della ricca e svergognata fascista ritratta al pascolo». Ed è di pochi mesi fa l’exploit del collettivo ultrafemminista “Non una di meno”, che a una manifestazione antigovernativa a novembre scandiva lo slogan “Meloni fascista, sei la prima della lista” (trattasi di minaccia di morte, che ci risulta assai peggio di un accostamento fotografico cafone).
Resta poi mitologico lo sfogo oltre ogni difendibilità della pasionaria antiberlusconiana Sabina Guzzanti: «Tu non puoi mettere alle Pari Opportunità una che sta là perché ti ha succhiato...». Il complemento oggetto dell’ultima frase lo può indovinare chiunque, il soggetto era l’allora ministra Mara Carfagna.
antonfrancesco vivarelli colonna post su elly schlein
Daniela Santanchè, invece, fu oggetto di questo sobrio ritratto social da parte di Lorenzo Fioramonti, allora ministro dell’Istruzione nel governo giallorosso: «Ma quale donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti». Fioramonti peraltro si esercitò in un altro classicone del manganello dei Buoni: l’irrisione di Renato Brunetta. Quasi sempre, per la sua statura. Il campionario va da “energumeno tascabile” (Massimo D’Alema) a “mini-ministro” (Furio Colombo), da “una seggiola” (Dario Fo) a “sua altezza” (Marco Travaglio). Il direttore del Fatto era anche solito appellare Berlusconi come “Al Tappone”, mentre il suo principale Beppe Grillo ha sempre preferito utilizzare “lo psiconano”. […]
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