IL TEATRINO DELLA POLITICA – CON GRASSO CHE NON MOLLA LO SCRANNO DI PRESIDENTE DEL SENATO, ECCO ZANDA CHE ASPIRA A FARE IL COMMISSARIO PER IL GIUBILEO – MENTRE LA FINOCCHIARO È IN CORSA PER LA CONSULTA E HA ANCHE MESSO NEL MIRINO VIA ARENULA

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Dagoreport

 

Piani di fuga da Villa Arzilla. Da quando il nostro giovane presidente del Senato, il settantenne Pietro Grasso, ha fatto sapere in giro che non ha nessuna intenzione di mollare lo scranno per traslocare alla meno arzilla Corte Costituzionale – cosa che piacerebbe tanto a chi vorrebbe evitare il taglio dei vitalizi ai parlamentari condannati, come caldeggiato dal suddetto ex magistrato – a palazzo Madama è tutto un discutere di carriere alternative.

 

piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2014piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2014

Se Grasso non trasloca altrove, ai suoi aspiranti successori tocca trovarsi qualcos’altro di divertente da fare prima che siano troppo decrepiti per farlo. Ma dove? E a far cosa? Tenetevi forte.

 

Il capogruppo del Pd Luigi Zanda, 72 anni e 4 mesi, quattro legislature alle spalle, un’idea ce l’ha già. Visto che col Mose e col Giubileo 2000 s’è fatto venire i capelli bianchi, sarebbe felicissimo di offrire la sua veneranda esperienza come commissario per il Giubileo della Misericordia. E vai che sgomita, a destra e a manca.

 

La presidente Pd della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, già candidata nel 2013 alla presidenza del Senato e sempre disponibile a ri-candidarsi nel caso si liberasse il posto, ha invece puntato gli occhi su altre due poltroncine interessanti. Una è la Corte costituzionale, che tanto le piacerebbe, ma a cui non può ambire pienamente, dicono, per un problema di titoli.

 

La giovane senatrice catanese, classe 1955 (il 31 marzo compie 60 anni: auguri!), è infatti arrivata in Parlamento nel 1987, con la mitologica informata della X legislatura, quella di Veltroni e D’Alema.

Luigi Zanda Luigi Zanda

 

Quando ha varcato la soglia della Camera, a 32 anni, era una bruna fantastica, ricciuta e polputa, che di lavoro faceva il magistrato. Da allora, un’aula di tribunale non l’ha mai più vista. Eletta ininterrottamente in Parlamento per 10 legislature, di cui cinque alla Camera e cinque al Senato, non ne ha però risentito dal punto di vista professionale: lenta ma sicura, come del resto previsto dalla legge, la sua carriera di magistrato ha macinato gradi e promozioni, doppio stipendio e doppia pensione, arrivando a intascare anche il titolo di magistrato di Cassazione.

 

Buon per lei, certamente. Purtroppo però quel titolo è rimasto sulla carta, visto che, impegnata com’era in Parlamento, in Cassazione la poveretta non è mai riuscita a mettere piede. Ora su questo fatterello la Suprema Corte potrebbe storcere parecchio il naso. Ma se qualcuno in alto loco, per esempio al Colle, si interessasse del caso e ci mettesse una buona parola con gli ex colleghi della Corte… così si mormora a Villa Arzilla… lei alla Corte ci andrebbe di corsa.

 

Non come Grasso, che a Villa Arzilla sembra deciso ad attaccarsi con il Vinavil!

Male che vada con la Corte, comunque, per la Finocchiaro i nostri vispi strateghi del Pd hanno individuato un possibile piano B. Del resto, Annuccia ha tanto aiutato madonna Boschi a portare a casa l’Italicum e la riforma del Senato; e un bel grazie ci sta.  Siamo giusti!

 

Allora, lo spiffero è questo.

giuliano amato anna finocchiarogiuliano amato anna finocchiaro

C’è una bella posizione che potrebbe forse liberarsi presto, a via Arenula, non lontano dal Senato: quella di Guardasigilli. Attualmente la poltrona parrebbe occupata da tale Andrea Orlando, piddino di La Spezia, ma gli strateghi del renzismo in versione risiko elettorale stanno pensando che il ragazzo potrebbe essere spedito in Campania come candidato governatore. In Campania? Già, già.

 

Il vincitore delle primarie, Vincenzo De Luca, come sanno ormai anche le tappezzerie, è stato condannato e in base alla legge Severino è ineleggibile, anche se vuole candidarsi a governatore a tutti i costi.

 

Anna Finocchiaro Anna Finocchiaro

In effetti potrebbe vincere, ma poi sarebbero cazzi: verrebbe sospeso dal prefetto, poi reintegrato dal Tar, e insomma tutta questa ammuina giudiziaria, alla fin fine, non farebbe altro che dimostrare che la legge Severino funziona solo se il condannato si chiama Silvio Berlusconi. E ciò non è bello. Per niente.

 

Ma se al posto di De Luca, Matteuccio candidasse Orlando? Ecco che per Anna spunterebbe il ministero perfetto…

Andrea Orlando Andrea Orlando PINOTTI ANDREA ORLANDO BEATRICE LORENZIN IN SENATO FOTO LAPRESSE PINOTTI ANDREA ORLANDO BEATRICE LORENZIN IN SENATO FOTO LAPRESSE