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SGARBI E PROCLAMI – “RENZI SI MUOVE DA DIO, È UN DECISIONISTA E HA GRANDE QUALITÀ POLITICA, MA LA UTILIZZA PER FARE COSE DI NESSUNA IMPORTANZA - VOLEVO CANDIDARMI A SINDACO DI MILANO, PERÒ POI BERLUSCONI HA SCELTO PARISI, ANCHE SE NON HO ANCORA CAPITO IN COSA DIFFERISCA DA SALA - MI CANDIDERO’ A PREMIER COL MIO PARTITO DELLA RIVOLUZIONE”

capre fear vittorio sgarbicapre fear vittorio sgarbi

Pietro Senaldi per “Libero Quotidiano”

 

Allora posso stare tranquillo, se nel corso dell' intervista mi darà della «capra» la posso prendere come una proposta di candidatura?
«Capra ormai è una parola d' ordine, tutti me lo gridano. L' altra sera camminavo per Genova e un gruppo di ragazzi mi ha fermato urlando "capra, capra, capra" e chiedendomi l' autografo. Ho sempre usato questo termine per sintetizzare i limiti dell' umanità, per la quale in fondo ho una considerazione inferiore rispetto a quella che ho per l' ovino in questione».


Gli animalisti però l' hanno denunciata, dicono che offende le capre…

«A conferma della mia tesi... Invece io la capra l' ho nobilitata, l' ho messa addirittura nel simbolo della mia lista, il Partito della Rivoluzione-Laboratorio per la bellezza, con cui appoggio il sindaco di Cosenza, Occhiuto».

STEFANO PARISISTEFANO PARISI

 

Ma non doveva candidarsi a Milano?

«Io volevo, però poi Berlusconi ha scelto Parisi, anche se non ho ancora capito in cosa differisca da Sala. Ma l' uomo giusto ero io, che da solo secondo Mannheimer valevo il 6%: un plusvalore che avrei portato al centrodestra e che gli avrebbe consentito di vincere in tranquillità. A Roma invece il candidato su cui puntare era Marchini».

Chi ha fatto casino lì?
«Tutti. Finirà con la Meloni al 15, Bertolaso al 10, Storace al 4, Marchini all' 8 e nessuno di questi al ballottaggio, mentre uniti avrebbero potuto vincere. Quello che è successo è incomprensibile, era evidente che la formula vincente era tutti insieme a sostenere un candidato esterno ai partiti, che portasse un valore aggiunto, in questo caso Marchini».

BERLUSCONI SGARBI BERLUSCONI SGARBI


Si mormora sia stato Salvini a fare un tranello a Berlusconi, per sfilargli la leadership del centrodestra…

VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGI

«Mah, secondo me è un caso di cecità collettiva. Capisco solo un po' la Meloni, costretta a candidarsi per dimostrare di avere qualche voto».

Vincerà la Raggi?
«La gente è disgustata. In particolare i romani, reduci da un non sindaco, Marino, che ho visto felice solo quando si faceva fotografare nell' atto di sposare due uomini; avrebbe dovuto candidarsi a capo dell' Arcigay non ad amministrare Roma. Comunque, siccome oggi per l' elettore scrivere "Grillo" sulla scheda è come scrivere "merda", visto lo stato d' animo di chi vota, è facile che alla fine vinca la Raggi».

E governerà bene?
«Roma è perduta, non è Centro Italia, è l' inizio del Meridione, una città dove la gente pensa solo a non lavorare e vivere d' espedienti e arraffare dalla politica. Se vorrà combinare qualcosa, dovrà spazzare via tutto questo».

Perché non si è candidato lei per il Campidoglio, Cosenza non le sta un po' stretta?
«Cosenza è un esercizio dialettico ma anche un ritorno alle origini. Fui il primo a parlare del centro storico di Cosenza, da Costanzo, nell' 89. Nessuno ne conosceva l' esistenza e per questo, in quanto abbandonato, si è salvato da architetti e speculazione. Oggi il Pd ci candida Lucio Presta, il manager dei vip tv di cui fino a ieri si sapeva tutto tranne che fosse di Cosenza.

COSENZACOSENZA

 

Per questo sostengo Occhiuto, che almeno ha un progetto culturale per la città. E poi alla Calabria sono molto affezionato, venni eletto parlamentare lì, e per questo fui inquisito dieci mesi per 'ndrangheta, perché i nostri giudici sono convinti che se sei eletto laggiù sei per forza mafioso: è una terra sfortunata, dove convivono la criminalità e l' anticriminalità organizzata, alludo a certi giudici che compiono azioni criminali per avere notorietà e fare carriera e poi non pagano mai e so quello che dico per esperienza personale».


Qualcosa però mi dice che il Partito della Rivoluzione non si fermerà a Cosenza…

Vittorio Sgarbi Vittorio Sgarbi

«Infatti, alle prossime Politiche mi candiderò premier. Da una parte ci sarà il Partito della Nazione, dall' altra io, che raccoglierò i voti dei grillini aggiungendo contenuto costruttivo alla loro proposta, che è solo distruttiva. I grillini sono Cinquestelle, come l' hotel, io sarò qualcosa di più, direi Settestelle. Ovviamente conto di compattare intorno a me una coalizione, altrimenti non se ne fa nulla».

Guarda al centrodestra?
«E dov' è? Il centrodestra esisteva quando aveva dei valori. Non capisco per esempio perché si opponga al progetto di trasformare l' area Expo in campo profughi: è un cesso, cosa dovrebbe diventare? Oggi Pd e Pdl sono la stessa cosa, e Verdini ne è la prova.
Pd, Pdl, sono nomi vuoti con cui si vuole spacciare per diverse realtà uguali; chi oggi non è per le libertà o non è democratico?»

 

Ci dia un filo di speranza…

Michele Ainis e Vittorio Sgarbi Michele Ainis e Vittorio Sgarbi

«Premesso che viviamo immersi nella merda, proviamo a credere che noi siamo l' Italia, siamo la bellezza, difendiamo la nostra identità, quello per cui siamo conosciuti e per cui gli stranieri si prendono la briga di venire da noi, qualsiasi progetto politico deve partire da questo».

Mi fornisce qualche anticipazione sul programma?
«Tra un mese uscirà un libro che ho scritto con il costituzionalista Ainis con una proposta di riforma della Carta. Niente a che vedere con l' abolizione del Senato, che è una boiata. Proponiamo la modifica dell' articolo 1, va bene il primo comma sul lavoro ma al secondo dev' esserci scritto che l' Italia è un Paese fondato sulla bellezza.

 

FRANCESCHINIFRANCESCHINI

Qualsiasi premier che conosce il Paese che guida deve partire da questo. Primo punto del programma: portare dallo 0,19 al 3% le spese per il nostro patrimonio culturale».

Il premier non la soddisfa sotto l' aspetto della valorizzazione del patrimonio artistico?
«Abbiamo un ministro della Cultura di Ferrara, come me. Ebbene, sa che dal terremoto del 2012 le chiese di Ferrara sono chiuse? Sa che il centro dell' Aquila è ancora transennato? Evidentemente per il governo queste non sono priorità, ma allora significa che il premier e i suoi ministri non hanno i mezzi culturali per fare il loro lavoro».

Che giudizio ne dà nel complesso?
«Si muove da dio, è un decisionista e ha grande qualità politica, ma la utilizza per fare cose di nessuna importanza, tipo il canone Rai in bolletta. E intanto nella sua Firenze l' unico museo che funziona, l' Opera del Duomo, appartiene alla Chiesa. Purtroppo è anche lui un attore del delirio assoluto nel quale viviamo e la lucidità delle sue dichiarazioni non trova riscontro nelle azioni.

matteo renzi matteo renzi

 

Le faccio un esempio: viviamo l' emergenza profughi e lo scontro con la civiltà islamica, parliamo di integrazione e però chiudiamo l' Isiao, il Centro Studi sull' Africa e il Medio Oriente fondato da Gentile e diretto da Tucci. Evidentemente pensiamo che regalare 500 euro ai diciottenni per andare al cinema possa farne le veci».

Come si fa a rivitalizzare la cultura in Italia?
«Mi basta un milione di euro per far rinascere qualsiasi città. Guardi Osimo, con la mia mostra "Le stanze segrete di Sgarbi", dove espongo i pezzi migliori della mia collezione: nel weekend d' apertura, in una cittadina che l' italiano medio non sa neppure collocare sulla cartina geografica, ha fatto duemila visitatori, mentre a Bologna quella di Hopper ne ha fatti 1400. Bastano creatività e cervello. Certo, se poi usiamo i soldi come Cacciari per fare il ponte di Calatrava a Venezia, inutile, pericoloso e fuori contesto, è finita…».

SGARBISGARBI

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

Quanto vale la sua collezione?
«Meglio non dirlo questo. Posso dirle che l' ho messa insieme non cercando nulla, ma raccogliendo i pezzi nei quali mi imbattevo e che mi piacevano. L' unico suo criterio è la bellezza casuale».

È il suo testamento professionale?
«La parola non mi piace. Diciamo che è il resoconto della mia attività. E che mi piacerebbe diventasse un museo permanente, come quello di Peggy Guggenheim a Venezia: il museo è stato la sua casa fino alla morte, lei stava alla cassa».

Chi l' ha aiutata a mettere insieme i 4000 pezzi della collezione?
«Nessuno. O forse i soldi che Berlusconi mi ha dato per fare tv».

Anche a lei Renzi ricorda Berlusconi?
«Renzi ha fatto tesoro della fine di Craxi e di Berlusconi, gli unici leader dell' Italia repubblicana che l' hanno preceduto. Il primo fu ucciso dai partiti, che gli armarono contro i giudici, e il secondo dagli amici, Fini, Casini, Tremonti, Letta, Brunetta, che tramarono tutti contro di lui. Ecco, per difendersi Renzi ha distrutto i partiti, a cominciare dal suo, e ha sostituito gli alleati con una serie di ministri colf che gli chiedono il permesso anche per poter parlare».

Lei disse che con Berlusconi si trovava d' accordo su tutto, è ancora così?
«Sinceramente, politicamente non ho ben capito su cosa dovrei essere d' accordo. Sotto l' aspetto privato invece sono d' accordo con lui su tutto. In particolare, sono un ammiratore del Bunga Bunga e del Berlusconi grande libertario e libertino, che mi ricorda Pannella. Quando ero ragazzo, erano quelli di sinistra che dicevano che si poteva scopare con chi si vuole, oggi la sinistra ha criminalizzato Berlusconi perché ha avuto cento donne. Ma se Fidel Castro ne ha avute 35mila e a Mao ne portavano una al giorno…».

SGARBI BERLUSCONI EXPOSGARBI BERLUSCONI EXPO

 

Ma non si può ridurre Berlusconi al Bunga Bunga…

«Guardi, è stato decisivo. Le donne possono essere dei killer. Per Fini lo è stata la Tulliani, per Berlusconi, Veronica e le sue lettere sulle vergini in pasto al Drago.

 

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Lei lo sa perché l' hanno sostituito con Monti? Mica perché è un grande economista, come poi infatti si è visto, ma solo perché è monogamo. Monti è senatore a vita per il solo merito di essere da cinquant' anni con la stessa donna. Dico di più, se oggi in Libia c' è l' Isis è colpa della Boccassini».

Questa non le sembra un po' grossa?
«Ha delegittimato il premier con l' indagine su Ruby, e quando Sarkozy ha scatenato una guerra pretestuosa contro Gheddafi, Berlusconi, che non la voleva assolutamente, non aveva né forza né credibilità per opporsi. La storia poi ha dimostrato che aveva ragione lui».

Come finirà lo scontro dell' Occidente con l' Islam?
«Secondo lei? L' Isis crocifigge i suoi nemici, come il curatore della città di Petra, e noi in risposta togliamo il crocifisso dalle aule per non urtare la sensibilità degli islamici».


Non pensavo che fosse un credente…

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«Non è questione di fede, ma di identità. Anche chi non è credente dovrebbe essere orgoglioso dei propri valori cristiani. L' Europa è vittima di Amato, Fini e Giscard d' Estaing, che hanno tolto le radici cristiane dalla Costituzione Europea. Così abbiamo negato la nostra storia e le nostre radici. Da qui alla sottomissione all' Islam il passaggio è automatico».

Com' è potuto succedere tutto questo?
«Per ignoranza nostra, per nichilismo, per fanatismo laicista. Rinunciamo a noi stessi per paura, perché rincoglioniti dal consumismo non reggiamo più il confronto e ci sottomettiamo col pretesto della tolleranza. Ma la tolleranza si esercita tra diversi, non tra uguali. Confondiamo i valori non negoziabili, come la religione, l' identità, le tradizioni, con il costume, come le nozze gay».

Le nozze gay non sono un diritto?
«Non esistono diritti di coppia. L' istruzione è un diritto, la salute e l' incolumità lo sono; le nozze sono un contratto, come sa bene chi si separa. Il matrimonio è un sacramento, e dovrebbe esistere solo per i credenti».

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