SEMPRE PEGGIO PER IL “RICCO COGLIONE” ARNAULT - UN PARTITO BELGA RIVELA: “LVMH GIÀ BENEFICIA DEI VANTAGGI FISCALI DEL BELGIO” - IL GRUPPO, DAL 2008, AVREBBE RISPARMIATO 188 MLN € IN TASSE - CONTINUA IL BOTTA E RISPOSTA TRA IL CRESO E “LIBERATION”: LUI MINACCIA QUERELA, IL QUOTIDIANO LO SBERTUCCIA ANCORA CON LE PAROLE DI SARKO: “SE TORNI, ANNULLIAMO TUTTO” (QUEL CHE IL NANO SCRISSE ALLA EX MOGLIE PRIMA DI SPOSARE CARLÀ)...

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DAGOREPORT

Da "La Tribune" e da "Sud Ouest.fr"
http://bit.ly/P9qOIp e http://bit.ly/QaFgS2

La notizia secondo cui il patron del marchio di lusso LVMH, Bernard Arnault, l'uomo più ricco di Francia, avrebbe intenzione di spostare la propria residenza dalla Francia in Belgio, ha scatenato un'ondata di reazioni indignate oltralpe. Reazioni che hanno portato Arnault a fare marcia indietro, dichiarando di non voler in alcun modo sfuggire alla nuova tassa patrimoniale del 75 per cento imposta dal governo Hollande per quei cittadini che abbiano un reddito superiore al milione di euro.

Il quotidiano "Libération" ha dedicato ieri una prima pagina al veleno all'imprenditore, pubblicando la sua foto attraversata da una grande scritta: "Vattene, ricco coglione!". Quella del giornale francese era un'allusione alla frase ("Vattene, povero coglione!") che una volta Nicolas Sarkozy pronunciò contro un manifestante che lo criticava.
Arnault non ha preso bene il titolo (che ha fatto il giro del mondo), e ha annunciato di voler denunciare il giornale per diffamazione.

Ma il quotidiano, famoso proprio per i suoi titoli geniali e taglienti, ha risposto stamattina citando ancora l'ex presidente Sarkozy: "Bernard, se ritorni, annulliamo tutto!". Si tratta della reinterpretazione dell'sms che Sarko avrebbe inviato alla sua ex moglie Cécilia prima del matrimonio con Carla Bruni ("Se torni, annullo tutto").

Ma a soffiare sul fuoco ci si mette ora il partito di estrema sinistra dei lavoratori del Belgio, che ha rivelato che l'azienda di Arnault, il marchio di lusso LVMH, starebbe già beneficiando di parecchi vantaggi fiscali in Belgio, attraverso la controllata LVMH Finance.

In particolare, l'azienda avrebbe approfittato, così come altre multinazionali, di una legge belga del 2006, che permette di dedurre dal calcolo delle imposte gli interessi, detti "nozionali", derivanti dal contributo al proprio patrimonio dato dagli azionisti. Un metodo grazie al quale il gruppo di Arnault, dal 2008, avrebbe risparmiato ben 188 milioni di euro.

 

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