DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Guido Olimpio per “il Corriere della Sera”
E’ un brutto momento per il Secret Service, l’agenzia che deve proteggere il presidente Usa. Nuove rivelazioni sul “Washington Post” hanno inferto un’altra picconata al muro di difesa. L’intruso che qualche giorno fa, dopo aver scavalcato la cancellata, si è introdotto nella residenza non è stato bloccato sulla porta - come aveva sostenuto la versione ufficiale - ma ben all’interno della palazzina. Un “buco” clamoroso che poteva avere conseguenze gravi.
L’imbarazzo del Secret Service
In base alla ricostruzione del quotidiano, Omar Gonzalez, l’ex soldato con problemi psichici, è riuscito a raggiungere una sala da pranzo nella East Wing della Casa Bianca. Sembra che l’uomo, che aveva in tasca un coltello, abbia travolto una donna-poliziotto che presidiava la porta del patio ed abbia proseguito indisturbato attraverso diversi ambienti. Un’azione poi bloccata da un uomo della sicurezza che ha immobilizzato il veterano dopo una breve colluttazione.
L’aspetto sconcertante è che l’agente sulla porta non ha potuto attivare la sirena d’allarme perché era stata disattivata su richiesta di qualcuno del cerimoniale. Il sistema scattava spesso da solo creando fastidio. Un aspetto questo sul quale si soffermeranno i responsabili dell’inchiesta. Così come sull’efficacia della corona di agenti disposta all’esterno della residenza e nelle immediate vicinanze. La procedura prevedeva il rilascio dei cani, ma questo non è avvenuto. E un poliziotto ha anche estratto la sua pistola, però Gonzalez era già fuori della linea di tiro.
I buchi nel sistema d’allarme
L’episodio è stato preceduto da un’altra indiscrezione, sempre sul “Washington Post”. Il Secret Service ha capito solo dopo diversi giorni che spari esplosi all’esterno della Casa Bianca nel 2011 avevano raggiunto alcune finestre della Casa Bianca. Una cameriera, durante le pulizie, aveva scoperto le tracce ed aveva avvisato la sicurezza. Le successive indagini hanno portato all’arresto di una persona che aveva aperto il fuoco sulla Casa Bianca con un Kalashnikov. Tutte vicende, però, finite “sotto il tappeto” e ora riemerse in modo clamoroso.
Martedì mattina, la responsabile del Secret Service, Julia Pierson, dovrà deporre davanti al Congresso per fornire spiegazioni su una serie di errori e fallimenti che hanno provocato reazioni irritate tra i parlamentari. Molti si sono chiesti se la sicurezza del presidente americano sia garantita. Anche perché Omar Gonzalez non era solo un “disturbato” ma aveva nella sua auto un arsenale. E poco importa che al momento dell’incidente Obama non fosse presente.
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