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SIAMO AL SICURO? DOPO L’ATTENTATO IN TUNISIA, LE FORZE DI SICUREZZA TEMONO LA SOVRAESPOSIZIONE DELL’ITALIA PER L’EXPO, IL GIUBILEO STRAORDINARIO E L’OSTENSIONE DELLA SINDONE - AL VIMINALE VERTICE CON POLIZIA E SERVIZI

Francesco Grignetti per “la Stampa”

EXPO DI MILANO - PADIGLIONE ITALIA   EXPO DI MILANO - PADIGLIONE ITALIA

 

Con Tunisi in fiamme, un’altra picconata si abbatte sulle certezze del nostro sistema di sicurezza. L’aria che si respira al Viminale è di massimo allarme. E infatti il ministro Angelino Alfano ha convocato su due piedi i responsabili delle forze di polizia e dell’intelligence per un primo scambio di valutazioni.

 

Le loro conclusioni sono semplici quanto preoccupate. Dopo Parigi, Bruxelles e Copenaghen, l’Europa già non si sentiva più al sicuro. Intanto dalla Libia all’Egitto, ora anche alla Tunisia, franano quegli Stati che finora avevano garantito un filtro sul loro territorio e un flusso prezioso di informazioni. Questo è forse il guaio peggiore. Si ripongono grandi speranze nel lavoro d’intelligence, infatti, ma senza gli interlocutori arabi tutto diventa più difficile.

attacco terroristico a tunisi 2attacco terroristico a tunisi 2

 

GLI APPUNTAMENTI

È perciò inevitabile che il ministero dell’Interno guardi con rinnovata preoccupazione ai prossimi appuntamenti che esporranno l’Italia alla ribalta mondiale. Il primo impegno è dietro l’angolo: il 19 aprile inizia a Torino l’ostensione della Sindone che impegnerà la città per 67 giorni, fino al 24 giugno; sono oltre ottocentomila finora le prenotazioni. Tra un mese e mezzo, poi, si apre l'Expo a Milano, che vedrà l’afflusso di milioni di visitatori da tutto il mondo fino al 31 ottobre.

 

SindoneSindone

Nemmeno il tempo di rifiatare e l’8 dicembre si apre a Roma il Giubileo straordinario: in questo caso non si ha ancora neppure idea di come sarà articolato, se per grandi giornate tematiche come fu nel 2000, o se spalmato tra più chiese, o addirittura tra più città. Quindici anni fa, furono 25 milioni i pellegrini che accorsero nella Città Eterna. Stavolta, considerando il potere magnetico di Papa Francesco, potrebbero essere persino di più.

 

Un’agenda fitta di impegni ad alta valenza simbolica. E con l’incubo di un terrorismo jihadista che non ha mancato di mandare i suoi avvertimenti alla cristianità. «Sarebbe però sbagliato - racconta una fonte di alto profilo - dire che Tunisi cambia il nostro quadro. L’allarme era già alle stelle».

 

LE SFIDE

GIUBILEO GIUBILEO

Expo e Giubileo, comunque, sono due sfide diverse. La prima investe un’area ben definita che sarà circondata da un anello di sicurezza come se fosse un aeroporto, con i metal detector all’ingresso, e che sarà presidiata massicciamente ai varchi, ma soprattutto fuori dai varchi.

 

A questo scopo sono state rinforzate le forze di polizia, ma anche militari, come ribadito dal ministro Alfano: «Con il decreto che è all’esame del Parlamento riguardante le norme contro il terrorismo, abbiamo ampliato l’operazione Strade sicure destinando un contingente di 600 ulteriori unità delle Forze armate a disposizione del prefetto di Milano». I soldati saranno utili soprattutto per presidiare l’area di notte.

PAPA FRANCESCO BENEDICE UN BAMBINO DALLA PAPAMOBILE MENTRE SI FA SPAZIO TRA LA FOLLA DI PERSONE ACCORSE DA TUTTA LAMERICA LATINA PAPA FRANCESCO BENEDICE UN BAMBINO DALLA PAPAMOBILE MENTRE SI FA SPAZIO TRA LA FOLLA DI PERSONE ACCORSE DA TUTTA LAMERICA LATINA

 

Per quanto riguarda il Giubileo, evento diffuso sul territorio e sgranato su 12 mesi, il questore della Capitale, Nicolò D’Angelo, ha spiegato che sarà ripresa la pianificazione del 2000 «con i dovuti correttivi». All’epoca la questura predispose un piano operativo di 212 pagine, dove erano riportati i grandi appuntamenti, i punti di accesso in città, i flussi, i percorsi dei pellegrini. Fu allestita una super sala di controllo che soprintendeva su tutti.

 

E furono organizzati cerchi concentrici attorno alle basiliche maggiori: area di «avvistamento» lungo il percorso, area «protetta» nelle immediate vicinanze, area di «sicurezza» all’interno. Qui le pattuglie a piedi e in auto, in divisa e in borghese, dovranno vigilare sul regolare deflusso dei pellegrini, sventare borseggi truffe o scippi. Ma soprattutto dovranno guardarsi dal terrorista solitario.

 

SERVIZI SEGRETI A ROMASERVIZI SEGRETI A ROMAPAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLAPAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA