DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
Luca Pagni per “la Repubblica”
La conferma di quanto anticipato da Mauro Moretti in un’audizione in Senato è arrivata ieri con la presentazione dei conti del 2014: Finmeccanica — dopo tre anni di bilanci in rosso — torna all’utile netto per 70 milioni, contro il risultato negativo per 649 milioni di un anno fa. Senza tener conto delle operazioni straordinarie, visto che anche nel 2013 si era registrato un piccolo utile di 74 milioni, ma solo grazie alla cessione della quota di Ansaldo Energia e della parte motoristica di Avio che avevano fruttato 723 milioni.
Del resto, il rilancio del gruppo passa attraverso la cura dimagrante imposta dagli ultimi due amministratori delegati. Così come il suo predecessore Alessandro Pansa era uscito dal settore Energia, così Moretti nel febbraio scorso ha ceduto per 800 milioni la quota di maggioranza di Ansaldo Sts e il 100% di Ansaldo Breda alla Hitachi. Una scelta per certi versi dolorosa (Sts è una società di ingegneria ferroviaria tra i leader mondiali) ma inevitabile per il rilancio delle altre attività di Finmeccanica.
La società deve fare i conti con un debito di 4 miliardi (per lo più dovuto all’acquisizione nel 2008 della società Drs negli Usa ai valori massimi di Borsa) e non avrebbe potuto sostenere né il risanamento di Breda né la crescita di Sts. Tutto ciò, peraltro, non spiega i numeri del bilancio 2014, migliori degli obiettivi precedentemente annunciati.
Si è verificato un aumento degli ordini, tanto per cominciare: 1,6 miliardi di euro totali, 2 miliardi sopra alle previsioni e 630 milioni in più rispetto al 2013. I margini sono saliti del 23% a 1,08 miliardi, con un più 10% rispetto agli obiettivi. L’indebitamento è stabile a 3,9 miliardi rispetto a fine 2013, ma nell’anno in corso potranno essere contabilizzati i 600 milioni di benefici dalla vendita del settore Trasporti.
Di suo, in questo anno, Moretti ci ha messo una riorganizzazione della catena societaria che ha visto il passaggio di tutte le controllate nella holding, di fatto diventate delle divisioni gestite dal vertice del gruppo. Questo ha comportato un taglio di manager e di dirigenti che ha portato a una riduzione di costi. Una semplificazione che culminerà con la scelta di un nuovo nome per Finmeccanica. Così come altre risorse dovrebbero arrivare dalla vendita in toto o in parte delle attività dell’americana Drs, con una scelta che verrà presa entro fine anno.
finmeccanica agusta westland elicottero
La “nuova” Finmeccanica punterà tutto sugli elicotteri, con AgustaWestland che prevede di raccogliere ordini per 4,5 miliardi e redditività in doppia cifra. E sui sistemi elettronici per la difesa di Selex, ora che la società è stata ristrutturata dopo le inchieste giudiziarie degli anni scorsi.
agusta westland il gioiellino di Berlusconi ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND
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