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«Noi siamo il governo e non possiamo non avere uno spirito di collaborazione su Roma anche se talvolta questo aiuto è stato accolto con sospettosa riluttanza». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo all'iniziativa lanciata da Roberto Giachetti 'Una Costituente per Roma' dove aggiunge: «Il governo c'è, apprezza lo sforzo per dare alla città un respiro lungo e sollecita tutti ad avere per Roma l'ambizione universale che questa città merita».
«Il governo non sta alla finestra e ha dato risposte alle crisi e alle difficoltà mostrate dalla capitale anche con il tavolo per Roma per il quale qualcuno ha alzato il sopracciglio. Noi siamo il governo e non possiamo non avere uno spirito di collaborazione per ciò che concerne la capitale d'Italia». Il premier, che ha iniziato il suo intervento ringraziando "Roma bella", ha lodato l'iniziativa di Giachetti con il quale, ha ricordato, collaboro da circa un quarto di secolo iniziando proprio dall'amministrazione capitolina con Rutelli.
«Roma non è una città che si può governare semplicemente cercando di gestire la sequela di emergenze che si presentano giorno per giorno. Anche l'amministrazione più efficiente farebbe fatica e non mi pare che siamo nella condizione di avere il massimo dell'efficienza», è la stoccata di Gentiloni.
«Un patto costituente per Roma, che guardi al 2021 a prescindere da chi sarà il prossimo sindaco, che coinvolga tutte le forze politiche»: questa l'iniziativa promossa da Giachetti. «Roma ha un vestito sgualcito - ha detto Giachetti -, va riorganizzata. Farlo tutti assieme con lo spirito di una Costituente per la città è il più grande contributo che possiamo dare».
All'incontro sono presenti oltre al premier Paolo Gentiloni, i ministri dello Sviluppo e delle Infrastrutture Carlo Calenda e Graziano Delrio, il presidente del Coni Giovanni Malagò. Giachetti ha detto di non voler dare «alcuna valutazione politica sul presente», ma ha ricordato di aver cercato per un mese in vari modi di invitare la sindaca M5S Virginia Raggi. «Mi ha scritto alla fine il cerimoniale del Campidoglio - ha detto - spiegando che non poteva essere presente per impegni istituzionali». «Calenda e Delrio hanno scoperto tardi la difficoltà di parlarci...», ha ironizzato Giachetti.
L'ATTACCO DI CALENDA
"Io sono anche per istituzionalizzare il tavolo per Roma, io ci credo ancora ma i segnali
finora non sono incoraggianti: io non ho un processo di lavoro, io materialmente non ho una controparte.
Le risposte della sindaca sono 'non vengo, forse mando qualcuno, non posso fare la delibera...'", ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha chiesto a Raggi di "partecipare in prima persona, mettendoci capitale politico e di lavoro". Altrimenti, avverte, "passa il cadavere della capitale molto prima di quello di chi la sta gestendo".
CARLO CALENDA CALLENDE CARLO CALENDA CARLO CALLENDE
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