NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Carlo Tarallo per Dagospia
Massimo D’Alema ieri a Salerno era una furia. In Campania per un convegno sul Sud e i fondi europei, si è trovato a fronteggiare l’alta marea che saliva dalle carte dell’inchiesta che ha portato in manette il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino. La cosa che ha dato più fastidio al lider maximo? Ferrandino con la sua “corrente” non ha e non ha mai avuto nulla, ma proprio nulla a che fare. Eppure D’Alema potrebbe essere interrogato in qualità di persona informata sui fatti nell’ambito dell'inchiesta sull’appalto per la metanizzazione a Ischia.
La testimonianza dell’ex presidente del Consiglio, a quanto trapela da ambienti giudiziari, dovrebbe chiarire uno dei punti cruciali dell’indagine, ovvero i rapporti che la cooperativa CPL Concordia ha intessuto con gli ambienti della politica e della pubblica amministrazione. La sponsorizzazione da parte della Cpl Concordia, la cooperativa al centro dell’inchiesta, della presentazione del libro di D’Alema lo scorso 11 maggio a Ischia insieme a Ferrandino, ha però portato (insieme all’acquisto delle duemila bottiglie di vino) D’Alema sotto i riflettori.
In realtà Giosi Ferrandino è uno dei capi della corrente degli ex popolari in Campania. Legato al deputato Salvatore Piccolo e al senatore Vincenzo Cuomo, entrambi ex Dc, Ferrandino è tutt’uno con il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Lello Topo, anche lui proveniente dallo scudo crociato. La componente di cui fa parte Ferrandino è quella dei “renziani della seconda ora”, capitanati a livello nazionale da Lorenzo Guerini, braccio destro di Matteo Renzi e vicesegretario nazionale del Partito Democratico.
Nel corso dell’infinito tira e molla che ha preceduto le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione, Guerini è stato il leader degli “antiprimarie”. E’ stato lui a tentare fino all’ultimo minuto utile di evitare la sfida tra Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino, proponendo vari candidati “unitari”, regolarmente scartati dai dirigenti locali legati ai due competitori. Guerini, in quei mesi, stava strutturando una sua “componente” nazionale, che in Campania aveva come punti di riferimento proprio Topo, Piccolo e Ferrandino.
Una volta partito il treno delle primarie, poi, Giosi Ferrandino si è schierato a spada tratta con Andrea Cozzolino, per un calcolo puramente utilitaristico. Essendo primo dei non eletti alle Europee, se Cozzolino avesse vinto le primarie, avrebbe lasciato il suo posto di europarlamentare proprio a Ferrandino. Mentre Giosi si spendeva per Cozzolino, i dalemiani campani sostenevano Vincenzo De Luca.
Intanto, anche il centrodestra si ritrova a fare i conti con le manette quotidiane. L’assessore all'Urbanistica e ai Trasporti del Comune di Nola, Gianpaolo De Angelis, di area Ncd, è stato arrestato nell'ambito di un’inchiesta della Dia che ha eseguito oggi dodici misure cautelari contro il clan camorristico dei Fabbrocino. De Angelis è accusato di associazione di tipo mafioso e di essere uno dei prestanome del clan. A lui viene ricondotta una delle aziende sequestrate oggi.
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