DO YOU ISLAM? - IL SINDACO DI NEW YORK, BILL DE BLASIO, TENDE LA MANO AI MUSULMANI: LE SCUOLE SARANNO CHIUSE DURANTE IL RAMADAN - NELLA “GRANDE MELA” I SEGUACI DI ALLAH HANNO RAGGIUNTO QUOTA UN MILIONE

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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

chiara e dante de blasio chiara e dante de blasio

 

Domanda del padre al figlio: «Ma come mai domani non c’è scuola?». Risposta del figlio: «Perché celebriamo la fine del Ramadan». Dal prossimo anno conversazioni come questa diventeranno normali a New York, fino a quando i genitori si abitueranno all’idea che le scuole della città chiudono anche per la feste musulmane, e smetteranno persino di porre la domanda.

 

A CASA PER IL RAMADAN

Il sindaco de Blasio lo aveva promesso durante la campagna elettorale, e ora lo ha fatto. Nelle scuole si celebrano già le feste cristiane come il Natale, il Venerdì Santo o la Pasqua, e quelle ebraiche tipo Rosh Hashanah e Yom Kippur. Per una questione di equità e rispetto, era necessario aggiungere anche quelle islamiche.

BILL E CHIARA DE BLASIO BILL E CHIARA DE BLASIO

 

Dal prossimo anno, quindi, le aule resteranno chiuse anche in occasione di Eid al-Adha, che ricorda la fede e l’obbedienza di Ibrahim, spinte fino alla disponibilità a sacrificare suo figlio a Dio, e di Eid al-Fitr, che invece segna la fine del mese sacro del Ramadan. Il sindaco ha ufficializzato la sua decisione, aggiungendo che sta lavorando anche per inserire nel calendario della feste scolastiche il Capodanno lunare, per rispondere alle sollecitazioni venute dalla comunità cinese e asiatica in generale.

 

A New York vivono circa 8 milioni di abitanti, e un milione di essi pratica l’islam. Gli studenti nelle scuole pubbliche sono 1,1 milioni, e si calcola che il 10% sono musulmani. Il provvedimento quindi riguarda oltre centomila famiglie, e soddisfa le richieste avanzate da oltre dieci anni da una comunità di elettori che sta crescendo, e rappresenta già oltre un decimo del totale.

 

MUSULMANI A NEW YORKMUSULMANI A NEW YORK

«CONCESSIONI UNILATERALI»

I critici conservatori del sindaco già alzano la voce, perché vedono nella sua mossa una concessione che non ha alcuna speranza di essere reciprocata. Da una parte, infatti, i terroristi dell’Isis tagliano la gola ai cristiani, e dall’altra New York riconosce le feste islamiche. Il punto di de Blasio, però, è proprio questo: dimostrare che esiste una maniera diversa di concepire i rapporti tra gli esseri umani.

 

Il sindaco sa bene cosa sta accadendo nel mondo, e sa anche che negli Stati Uniti sta crescendo il risentimento verso i musulmani. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, e più di recente dopo le violenze barbariche commesse dai terroristi dell’Isis, la comunità islamica si è sentita presa di mira.

 

PREGHIERA PER IL RAMADAM PREGHIERA PER IL RAMADAM

L’omicidio di tre studenti avvenuto nelle settimane scorse in North Carolina è ancora sotto inchiesta, ma molti sospettano che sia stata una prima manifestazione dell’intolleranza violenta che comincia a ribollire anche in America. Proprio per rispondere a queste paure, però, de Blasio ha voluto dare la prova che esiste una strada diversa da seguire verso la convivenza pacifica.

 

EDUCAZIONE ALLA TOLLERANZA

L’ex governatore Mario Cuomo si vantava del fatto che ogni giorno a New York si parlano 144 lingue diverse, e probabilmente nel frattempo sono aumentate. Qui sono rappresentate tutte le etnie, e quindi anche potenzialmente tutti gli odi atavici del mondo. Ci sono gli inglesi e gli irlandesi, i baschi e gli spagnoli, gli ebrei e i palestinesi, i pachistani e gli indiani del Kashmir, i serbi, i croati, gli albanesi, e così via. Se ognuno fosse libero di sfogare i suoi risentimenti storici, la Beirut della guerra civile sembrerebbe al confronto un parco giochi.

MARIO CUOMO CANDIDATO GOVERNATOREMARIO CUOMO CANDIDATO GOVERNATORE

 

Invece a New York ci sono le leggi uguali per tutti, il culto della tolleranza, e anche un po’ di sana correttezza politica, che magari sembrerà ipocrita e ridicola ai suoi critici, ma se inculca fin da bambini che il rispetto è meglio dell’insulto, aiuta a prevenire tanta violenza. Perciò, oltre che per guadagnare voti, de Blasio ha aggiunto le feste islamiche al calendario scolastico, nella speranza poi di educare ragazzi che non abbiano come modello il londinese Jihadi John.

MARIO CUOMO MARIO CUOMO