1. OLTRE UN ANNO FA, AVEVAMO SCRITTO CHE UN OMO DE PANZA COME LIGRESTI, SPECIE SE TOCCATO SUI FIGLI, NON AVREBBE MAI ACCETTATO DI ANDARE A FONDO DA SOLO. MA TRA NAGEL, LA RUSSA, ALFANO, BERLUSCONI E I TANTI AMICI DELLA POLITICA NON ERA FACILE PREVEDERE CHE LA PRIMA A CROLLARE SAREBBE STATA NONNA CANCELLIERI. LEI E I SUOI SOGNI QUIRINALIZI (SI DIMETTERA’ PRIMA DEL VOTO DELLA SFIDUCIA DEL 21?) 2. MA TU GUARDA, MA TU GUARDA. DUE GIORNI FA MIMMO SINISCALCO SI DIMETTE DA ASSOGESTIONI PER “POTENZIALE” CONFLITTO D’INTERESSI SU TELECOM ITALIA (CHE LUI ASSISTE COME CAPO DI MORGAN STANLEY IN ITALIA) E IERI ARRIVANO LE FIAMME GIALLE 3. NEL PAESE DI PULCINELLA, L’UNICA COSA CHE CONTA È CHE IL VOTO SULLA DECADENZA “IMMEDIATA” (LO DICEVA LA LEGGE) DEL BANANA NON SARÀ NEPPURE IL 27 NOVEMBRE. SEI MESI DALLA CONDANNA DEFINITIVA IN CASSAZIONE RISCHIANO DI NON BASTARE

a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - NONNA PINA, HAI MICA DETTO LE BUGIE AI PM?
Le dimissioni immediate, oltre che un bel gesto all'americana, a volte sono anche una valida strategia difensiva. Invece l'arroganza prefettizia, unita all'alta protezione di Re Giorgio, ha fatto commettere a Nonna Pina Cancellieri un errore madornale: restare inchiodata sulla poltrona di ministro di Polizia, a dispetto degli imbarazzanti rapporti intrattenuti con una famiglia di indagati e latitanti come i Ligrestos.

Tra sette giorni il Parlamento voterà la mozione di sfiducia individuale contro l'ex prefettessa più adulata d'Italia e oggi Repubblica, il giornale edito da Tessera Quick Renzie Numero Uno, rifila questo secondo, imbarazzante, bucaccio alla Stampa Napolitana: "Cancellieri, una terza telefonata tra il ministro e i Ligresti. Ora spuntano i colloqui del marito. Diversi contatti tra Peluso e la famiglia di Salvatore. La conversazione tra il Guardasigilli e Antonino Ligresti è del 21 agosto, il giorno prima del suo interrogatorio. Lo scottante tabulato è nei cassetti degli inquirenti e non è stato ancora consegnato alle parti" (p. 11).

Ma che cosa aveva da dire la ministra ad Antonino Ligresti ilo 21 agosto, ovvero il giorno prima di ricevere i pm al ministero per un cortese interrogatorio? Come ha scoperto il bravo Paolo Griseri, il tabulato in mano alla Procura torinese registra una conversazione di sette minuti e mezzo.

Ma a verbale, Cancellieri dirà di aver sentito il fratello di don Salvatore solo il 19 agosto, quando questi le chiese di intervenire in favore della nipote Giulia Maria, e di aver poi ricevuto un sms proprio "ieri sera" per sapere se c'erano novità sulla scarcerazione dell'ex presidente di Fonsai. Come ha risposto Nonna Pina al vecchio amico Antonino? A verbale sembra di capire con un altro sms, anche perché aveva già escluso altre telefonate.

Ma ora in mano ai pm c'è quel maledetto tabulato che, incrociato con le dichiarazioni sotto giuramento di Nonna Pina, sconvolge i nostri angusti canoni spazio-temporali e introduce una nuova meraviglia nell'era delle telecomunicazioni: l'sms che dura sette minuti e mezzo. Non è ancora chiaro quanto potrà costare un simile portento della tecnica e che impatto avrà sulla stessa industria degli smartphone.

Ma è abbastanza chiaro quanto costerà all'ineffabile Nonna Pina. Adesso attendiamo una parola chiara sulla vicenda anche da parte di Aspenio Letta, capo del governo in cui milita un ministro così. E magari sarebbe gradito anche un minimo di quella famosa "moral suasion" che ha fatto di Re Giorgio il sovrano che conosciamo.

Oltre un anno fa, questa modesta rassegna aveva scritto che un omo de panza come don Salvatore Ligresti, specie se toccato sui figli, non avrebbe mai accettato di andare a fondo da solo. Ma tra Nego Nagel, i La Russa, gli Alfano, i Berlusconi e i tanti amici della politica non era facile prevedere che la prima a crollare sarebbe stata Nonna Pina Cancellieri. Lei e i suoi sogni quirinalizi.

2 - GIUSTIZIA DI RITO AMBROSIANO
Intanto altro passo avanti delle inchieste milanesi: "Indagati Ligresti e Giannini. ‘Quei favori tra Isvap e Fonsai sono corruzione'. Chiusa l'indagine del pm Luigi Orsi. L'ex numero uno dell'Authority avrebbe ritardato i controlli" (Stampa, p. 29). Salvo poi denunciare tardivamente, e in modo pretestuoso, i Ligrestos ormai allo sbando.

E qui arriva un'altra perla, segnalata con somma perizia da Gianni Barbacetto sul Cetriolo Quotidiano: "Ligresti, il grande sonno dell'Authority. Chiusura indagini quando la Cancellieri doveva riferire alle Camere e depositata solo ieri". La chiusura indagini è datata 5 novembre 2013, proprio il giorno in cui Nonna Pina va al Senato a giustificarsi, ma il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, si è tenuto prudentemente i faldoni sulla scrivania otto giorni e il tutto è stato depositato soltanto ieri (p. 6).

3 - TELECOM-MEDIA E IL SENSO DI SINISCALCO PER LE RETATE
Ma tu guarda, ma tu guarda. Due giorni fa Mimmo Siniscalco si dimette da Assogestioni per "potenziale" conflitto d'interessi su Telecom Italia (che lui assiste come capo di Morgan Stanley in Italia) e ieri arrivano le Fiamme gialle. Corriere delle banche creditrici (e azioniste): "Faro della Procura sulla cessione Telecom. I dubbi dell'autorità sulla condivisione delle informazioni con l'azionista Telefonica. L'esposto di Fossati. E la Consob esamina la vendita dell'Argentina. Il gruppo: regole rispettate" (p. 31). Fortunello, l'ex ministro salernitano.

4 - ALI-TAGLIA E I CAPITANI SENZA SOLDI
Mentre il Tribunale di Roma celebra alacremente i processi sulle gestioni precedenti, il nuovo dramma della Magliana si trascina di pena in pena. "Nuovo schiaffo di Air France al piano Alitalia. Parigi vota no nel cda. La ricapitalizzazione slitta a fine mese, più tempo per trattare. Previsto un consistente pacchetto di risparmi e tagli a costi e forniture" (Repubblica, p. 17). Brivido, terrore e raccapriccio al Messaggero: "Alitalia, ecco il piano dei tagli. Approvata la ristrutturazione: 2000 esuberi, contratti di solidarietà e 200 milioni di risparmi. Riduzione dei voli Roma-Milano, più collegamenti internazionali. E Air France vota contro" (p. 1).

5 - NANO DECADENCE
L'unica cosa che conta è che il voto sulla decadenza "immediata" (lo diceva la legge) del Banana non sarà neppure il 27 novembre. Sei mesi dalla condanna definitiva in Cassazione rischiano di non bastare. Repubblica: "Decadenza verso il rinvio. A dicembre il voto del Senato. Ma il Pd: ‘Basta slittamenti'. Coppi: tramontata l'ipotesi di richiesta della grazia. La causa sarebbe l'allungamento dei tempi della legge di stabilità prima in commissione e poi in aula. Pdl unito sul rinvio" (p. 9).

Sul fronte di Farsa Italia, ieri "Cena con Alfano, si tenta ancora. Gli amici Doris, Letta, Confalonieri e la stessa famiglia in campo per scongiurare la spaccatura. La speranza del Cavaliere: dall'Europa potrebbe venire qualche bella sorpresa", leggasi Corte di Strasburgo (Corriere, p. 9). Per la Stampa, "Berlusconi cerca l'ultima mediazione. Ieri l'incontro con Alfano per rinviare la resa dei conti. Ma le due fazioni del Pdl non vogliono la tregua" (p. 6). E poi, un pezzo davvero surreale: "Le colombine contro i falchetti. ‘Ragazzini senza esperienza'. Ma le nuove leve arruolate dalla Santanchè reagiscono: siete illiberali. I fratelli Zappacosta: ‘Abbiamo contattato Daniela scrivendo a suo figlio su Facebook. Continueremo a collaborare" (Stampa, p. 6).

6 - SPOSTANDO RENZIE SEMPRE PIU' IN LA'
Ieri, patetico (ma furbetto) tributo di Lettanipote al povero Culatello Bersani: "Letta: ‘Bersani si è immolato per le larghe intese. E chi dice che faccio poco ricordi il caos da cui veniamo'. Stoccata a Matteo anche dall'ex leader: ‘Alla ditta ci devi tenere: l'identikit di un vero segretario" (Stampa, p. 8). Mentre il Corriere, da giorni stranamente avaro di foto del Rottam'attore, scrive: "Da Prodi a Chiamparino, per le primarie si fa largo il partito del non voto. ‘Disertano' anche Camusso, Illy e Sircana. Non andrà neanche Barbi, organizzatore di quelle del 2005". E stikazzi? (p. 11).

7 - GERMANIA CATTIVA? NO, BRUXELLES RIDICOLA
La notizia che dovrebbe far tremare la Grande Germania è questa: "Ora l'Europa accusa Berlino. ‘Il surplus delle esportazioni frena la crescita degli altri Paesi'. Procedura dell'Unione. Richiamo anche all'Italia su debito e perdita di competitività" (Corriere, p. 1). Sulla Stampa, "Export, Germania infuriata. Barroso: ‘Indagine inevitabile'. Berlino è finita sotto accusa per gli squilibri commerciali. Bruxelles preme perché la Germania stimoli la domanda magari liberalizzando i servizi" (p. 2). La sensazione è che la stalla venga chiusa a buoi ampiamente scappati. Ma è solo una sensazione da ignoranti, per carità.

8 - I SOLDI IN SVIZZERA E L'OPPIO DEL POPOLINO
Dopo aver concesso condoni e scudi fiscali di ogni tipo, in un imbarazzante e progressivo franare di credibilità e decenza, quel che resta dello Stato italiano rimette in moto la macchina della propaganda sui famosi capitali all'estero. E anziché reintrodurre l'albo fornitori-clienti voluto da Visco e subito fatto sparire da Tremonti, oppure consentire la totale deducibilità dell'Iva per i privati cittadini, Gelatina Saccomanni si trastulla con le fanta-cifre.

Ecco il lieto annuncio di Repubblica: "Rientro dei capitali dalla Svizzera. Il governo punta a incassare 5 miliardi. Previste mini-sanzioni e depenalizzazione, ma non ci sarà anonimato. Entro metà dicembre la circolare dell'Agenzia delle Entrate definirà i termini da utilizzare entro il 2014. Si stima un prelievo del 10-15%: le imposte sui redditi da capitale degli ultimi 4-10 anni e una sanzione del 9%" (p. 4). Poi sulle sanzioni faranno un bel condono.

Del resto c'era piuttosto da dare una brutta notizia. Questa: "Salta la no tax area a 12 mila euro. Saccomanni: la Ue teme le modifiche. Sgravi in busta paga: la platea si restringe fino a 30 mila euro" (Messaggero, p. 2). Meglio sognare con la Svizzera.

Non male anche questa uscita di Lettanipote: "La ripresa economica nel 2014 è a portata di mano e serve fiducia per far girare di nuovo l'economia e riavviare i consumi" (Corriere, p. 5). Con la disoccupazione in aumento, a parlare di ripresa ci vuole davvero una gran faccia tosta. E quale "fiducia" si può avere con una pressione fiscale così esagerata sui redditi e così bassa sui patrimoni?

9 - MA FACCE RIDE!
La Stampa in prima pagina: "L'annuncio del premier. Olimpiadi 2024. ‘L'Italia in campo". Organizzano Angelucci & Bertolaso, sotto la guida del comitato promotore affidato a Letta Gianni, che all'epoca avrà solo 89 anni e un giovin nipote al Quirinale. #escapefromitaly

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