DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
1. ALBERGHI SPORCHI, FREDDI E NON FINITI - SU TWITTER DILAGA IL PRIMO SCANDALO DI SOCHI
Da âLa Repubblica'
Alberghi fatiscenti. Camere sporche, senza telefono, wi-fi e tv, eppure carissime. Mancanza di acqua calda e riscaldamenti. E ancora: fluidi marroni dai rubinetti, tende rotte, mosche a colazione, pericolosi tombini dimenticati aperti, impiegati che non parlano inglese.
In poche ore, con l'hashtag #Problems, Twitter è diventato un cahier de doléances dei giornalisti di tutto il mondo inviati a Sochi, che hanno postato testimonianze e foto del caos.
Il Cio, attraverso il portavoce Mark Adams, minimizza: «Sono state consegnate 24mila camere, c'è da risolvere il problema della pulizia e dei telefoni, ma parliamo del 2-3% dei casi». In fondo, che le strutture fossero decisamente particolari l'aveva svelato per primo un cronista della Bbc, Steve Rosenberg, con la foto dei due gabinetti paralleli, senza divisori, negli spogliatoi maschili.
Ieri lo snowboarder canadese Toutant ha postato il cartello curioso nei bagni: «Proibito urinare in piedi, vomitare, salire con i piedi sulla tazza, pescare, doparsi». In un'altra foto, si vede una giardiniera intenta a spruzzare vernice verde su un prato mai cresciuto. Il costo record dei Giochi (51 miliardi di dollari contro i 12 inizialmente previsti) è stato oggetto di un'urgente riunione del Cio.
E, secondo il quotidiano Vedomosti, le Ferrovie russe rischiano una multa da 220 milioni di euro per i ritardi della controllata RZD-Stroy che ha costruito solo 1300 alloggi sui 3500 previsti per ospitare i volontari.
2. STRANEZZE DI SOCHI, DAI LEOPARDI AGLI UFO
Flavio Vanetti per il "Corriere della Sera"
C'è anche una Sochi strana da raccontare, al di là di quanto di brutto (tanto) e di bello (poco) è stato detto sulla città che ospita i Giochi bianchi dell'anno domini 2014. Tanto per cominciare, è inedito e sconcertante il famoso cartello di divieto di pesca nella tazza del gabinetto. Le domande che nessuno si è ancora fatto sono due: chi l'ha pensato? E il veto varrà pure dopo i Giochi?
C'è venuto il sospetto che fosse un retaggio della storia, ma Wikipedia ci ha rassicurato: è un'idea di adesso, del terzo millennio. Ma si scoprono altre cose interessanti: tra vari gemellaggi che vanta, la città è legata dal 1977 a Rimini, dal 1989 a Espoo (dove è nato il ferrarista Raikkonen) e dal 1990 a Long Beach.
Sede di insediamenti fin dalla Grecia classica, nel medioevo i genovesi sbarcarono giusto ad Adler, la municipalità che ospita il parco olimpico e il cuore «costiero» dell'Olimpiade. Un'altra stranezza, infatti, è che è la prima volta nella storia che i Giochi d'inverno fanno coesistere le palme (numerose) con i fiocchi di neve, meno frequenti ma non rari.
Questa città ai tempi dell'Urss era una sorta di sanatorio di stato e forse la vocazione taumaturgica s'è estesa agli animali, se è vero che non lontano c'è un centro di ripopolamento del leopardo delle nevi, il felino che si accoppia 274 volte alla settimana e che Vladimir Putin l'altro giorno ha dimostrato di poter coccolare.
L'avreste mai sospettato che queste terre sono adatte a micioni del genere? Tornando comunque al recupero degli umani, all'epoca qui venivano spediti, per riabilitazione fisica e morale, impiegati e operai dell'era comunista. Le strutture mediche funzionano ancora oggi, ma la differenza è che si paga, e pure salato.
In scorci che ricordano una Borghetto Santo Spirito d'antan, si vede così un mix di burineria e, appunto, di stranezza: tanti, al mare e in piscina, vanno in mutande e non con il costume, mentre in spiaggia si offrono foto assieme a scimmie, pappagalli e leoncini. Due tipi di colore hanno invece lanciato una moda che piace ai russi «dominanti»: vestiti da schiavi, accettano di accucciarsi ai piedi di un trono dove si colloca l'imperatore di turno, che sgancia rubli per mettere loro i piedi in testa.
L'ultima chicca è «spaziale». Sochi è anche un posto caldo dell'ufologia, a causa delle testimonianze nel corso dei secoli delle tribù dell'area di Bytkha-Ridge, di numerosi avvistamenti - un giornalista dell'agenzia Ria Novosti, Vladimir Karabanov, ha esibito varie foto nonostante i detrattori dicano che si tratta di banali frisbee - e, si dice, della presenza di un «portale galattico». I fratelli del cosmo, nel fatidico giorno del contatto, passerebbero insomma di qui. Nell'attesa, accontentiamoci di Putin.
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