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“I COLLEGHI DI GOVERNO ORMAI TRATTANO GIORGETTI COME UN ESTRANEO” – MARCELLO SORGI: “IL MINISTRO DELL’ECONOMIA HA SPIEGATO DI ESSERE OBBLIGATO A FARE QUEL CHE FA PER EFFETTO DEL NUOVO PATTO DI STABILITÀ. MA SALVINI, PREVEDENDO CHE AVREBBE DOVUTO COMPIERE SCELTE NON GRADITE ALLA LEGA, LO HA RINOMINATO ‘MINISTRO TECNICO’. BAGNAI LO HA RIBATTEZZATO ‘MARXISTA’. GIORGIA MELONI PRENDE LE DISTANZE VIA SOCIAL DAI SUOI ANNUNCI, RIPETENDO PUBBLICAMENTE: ‘NOI NON ALZEREMO LE TASSE’. SE GIORGETTI PARLASSE COME PARLANO I SUOI ALLEATI (TRA GLI ALTRI, TAJANI: ‘LA CASA NON SI TOCCA!’) LO SPREAD SAREBBE GIÀ SALITO DI DECINE O CENTINAIA DI PUNTI”

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 9

Ci sono due stagioni dell'anno in cui il governo, qualsiasi governo, entra in fibrillazione: l'autunno, per definire la manovra economica e la legge di stabilità che il Parlamento deve approvare entro il 31 dicembre; e la primavera, quando deve mettere mano all'aggiornamento dei conti. […]

 

Giorgetti, che il segretario del suo partito, prevedendo che avrebbe dovuto compiere scelte non gradite alla Lega, rinominò «ministro tecnico», e il suo collega Bagnai ha di recente ribattezzato «marxista», non fa eccezione. Anche se nel suo caso il livello delle smentite si è fatto più frequente e s'è alzato di livello, se solo si considera che è la premier Meloni a prendere le distanze via social dai suoi annunci, ripetendo pubblicamente e ripetutamente: «Noi non alzeremo le tasse».

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

Non conta, poi, che Giorgetti abbia spiegato […] di essere obbligato a fare quel che fa per effetto del nuovo Patto di stabilità firmato a Bruxelles anche dall'Italia; di dover richiedere un po' di soldi indietro a chi ha goduto del Superbonus edilizio per la casa com'era stato già deciso nella legge di stabilità 2023 […] e di dover rivedere le accise sui carburanti (malgrado il video di Meloni dal benzinaio che oggi si ritorce contro di lei) per leggere continue pressioni europee.

matteo salvini giancarlo giorgetti francesco lollobrigida

 

Tutto questo, ovviamente, non basta ai suoi colleghi di governo che ormai lo trattano come un estraneo. Ignorando, infine, che Giorgetti si rivolge ai mercati internazionali, con i quali, si sa, contano i fatti e non c'è trattativa che tenga. E se parlasse come parlano loro (tra gli altri, Tajani: «La casa non si tocca!») lo spread sarebbe già salito di decine o centinaia di punti. E l'Italia starebbe messa assai peggio di come sta.