RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
V.Ma. per il Corriere della Sera - Estratti
Kamala Harris ha registrato un lieve «convention bump», un aumento delle percentuali in alcuni sondaggi dopo la convention: la domanda è se sarà in grado di mantenerlo.
Se si guarda alla media dell’ultimo mese in tutti e sette gli Stati in bilico la distanza tra Donald Trump e Harris, chiunque dei due sia in testa, resta di 2 punti percentuali o meno (all’interno del margine di errore), ma Harris mantiene il vantaggio in Michigan (+1,7%) e in Wisconsin (+1,9) e supera Trump in Pennsylvania, dove Trump era in testa dello 0,2% una settimana fa e adesso è lei in vantaggio con lo 0,8%.
kamala harris intervistata dalla cnn
Se andasse così, in base ai dati di RealClearPolitics, Harris vincerebbe le elezioni con esattamente 270 voti elettorali (e questo anche se Trump vincesse in Georgia, dove sono testa a testa, in Arizona, Nevada, North Carolina dove il candidato repubblicano ha un vantaggio tra lo 0,2 e lo 0,4% sempre secondo la media).
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Gli elettori preferiscono lui sull’economia (8 punti di vantaggio) ma Trump era avanti a Biden di 20 su questo tema. Il sondaggista Nate Silver tuttavia calcola che le probabilità di vittoria di Trump (52,4%) sono per ora leggermente superiori a quelle di Harris (47,3%), un calcolo basato sull’idea che i sondaggi per Harris siano «gonfiati» dal post-convention e che molto dipenderà dalla sua capacità di mantenere il vantaggio per «un paio» di settimane, dopo il dibattito con Trump del 10 settembre .
HARRIS IN TV SI RIPOSIZIONA AL CENTRO
Viviana Mazza per il Corriere della Sera - Estratti
Risposte prudenti, per presentarsi come una moderata, evitare passi falsi e smontare le linee d’attacco di Donald Trump che la accusa di essere una «radicale di sinistra». Nella sua prima intervista da candidata democratica alla Casa Bianca concessa alla Cnn giovedì, Kamala Harris ha promesso di nominare un repubblicano nel governo per assicurare «diversità di opinioni», ha parlato della necessità di «consenso» per risolvere i problemi.
Ha evitato di discutere del fatto che l’elezione di una donna alla Casa Bianca sarebbe storica: si è definita «la persona migliore, al di là della razza e del genere» anche quando posta di fronte a una foto della nipotina che la guardava sognante sul palco della convention.
Sulle accuse di Trump di essere «diventata di recente nera» dopo essersi definita a lungo «indiana», ha detto solo: «Il solito vecchio copione. Prossima domanda, per favore».
tim walz e kamala harris intervistati dalla cnn
«I miei valori non sono cambiati»: così Harris si è difesa rispondendo a una domanda sul perché le sue posizioni siano cambiate dal 2020 su questioni che vanno dal fracking (la fratturazione idraulica per l’estrazione di idrocarburi dal sottosuolo) all’immigrazione.
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L’intervista è la misura dell’allontanamento da posizioni «progressiste» che adottò nelle primarie del 2020. Posizionarsi al centro è vista dal partito come la chiave per vincere.
L’ex manager di Obama David Axelrod ha detto su Cnn che è apparsa «presidenziale». Ed è stata un’anticipazione della strategia che adotterà nell’assai più decisivo dibattito tv con Trump del 10 settembre: il rivale la attaccherà sul suo legame con Biden, in particolare sull’economia.
Nell’intervista la vicepresidente ha tentato un complicato equilibrio tra la difesa della presidenza di Biden e la promessa di «voltare pagina» rispetto «all’ultimo decennio». Sulla guerra a Gaza, unico tema di politica estera, ha detto che non ci saranno cambiamenti. Al suo fianco, il vice Tim Walz, apparentemente più a suo agio ad essere intervistato, si è visto interrogare sul servizio militare (disse di aver usato «armi in guerra» ma non ha mai combattuto sul campo): «Non sempre la mia grammatica è corretta», ha replicato.
Sulle sue priorità «nel primo giorno da presidente», Harris ha menzionato l’economia anziché i diritti riproduttivi, che però sono tornati alla ribalta ieri a causa di Trump, che ad un comizio ha promesso l’accesso gratuito alla fecondazione in vitro se verrà eletto («Abbiamo bisogno di fare bambini») e sul divieto all’aborto dopo le prime sei settimane in vigore in Florida ha detto: «Ne servono più di sei».
Trump cerca di riposizionarsi al centro su questi temi, col rischio di entrare in contrasto con gli attivisti anti-aborto, mentre il campo di Harris annuncia un tour negli Stati in bilico, per accusarlo di voler bandire la fecondazione in vitro e l’aborto.
kamala harris tim walz e kamala harris intervistati da dana bash
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