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'STA PACE IN UCRAINA LA FACCIAMO O NO? - KEITH KELLOGG, INVIATO SPECIALE DEGLI STATI UNITI, STA PREPARANDO DELLE OPZIONI PER PORRE FINE ALLA GUERRA, MA MOSCA FRENA: "DAGLI USA NESSUN CAMBIAMENTO CONCRETO" - DAL CREMLINO FANNO SAPERE CHE NON SARÀ POSSIBILE RAGGIUNGERE UN CESSATE IL FUOCO FINO A CHE "WASHINGTON ASSISTERÀ KIEV. È IMPORTANTE CHE LE PAROLE SIANO SOSTENUTE DA PASSI CONCRETI CHE TENGANO IN CONSIDERAZIONE I LEGITTIMI INTERESSI RUSSI" (CIOÈ CHE TRUMP NON SI FREGHI LE TERRE RARE PRESENTI IN UCRAINA)

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MEDIA, KELLOGG STA PREPARANDO OPZIONI PER PORRE FINE ALLA GUERRA

KEITH KELLOGG

(ANSA) - ROMA, 10 FEB - Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia, ha dichiarato agli alleati in recenti incontri che sta preparando delle opzioni per porre fine alla guerra in Ucraina: lo riferisce il sito di notizie americano Semafor, citando tre funzionari occidentali rimasti anonimi. Il sito ha aggiunto che in un incontro Kellogg ha affermato che intende incontrare e coordinarsi con i funzionari di tutti i paesi della Nato.

 

MOSCA, 'DAGLI USA NESSUN CAMBIAMENTO CONCRETO SULL'UCRAINA'

(ANSA) - "Per quanto i segnali possano essere importanti", Mosca non vede "alcun cambiamento" concreto nella politica americana a proposito dell'Ucraina, soprattutto perché "l'assistenza a Kiev continua" da parte di Washington. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, citato dalle agenzie russe, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con quello russo Vladimir Putin.

 

SERGEI RYABKOV

"I segnali, per quanto possano essere importanti, potrebbero essere di qualsiasi tipo, ma in sostanza - ha detto Ryabkov in una conferenza stampa - non vediamo alcun cambiamento nel corso che Washington ha seguito negli ultimi tempi: l'assistenza a Kiev continua. E non si stanno affatto indebolendo i tentativi di presentare la questione in modo tale che Mosca dovrebbe fare concessioni e compromessi se è interessata a un qualche tipo di accordo". Commenti analoghi sono stati fatti da un altro vice ministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, in un'intervista all'agenzia Ria Novosti.

Keith Kellogg

 

"E' importante - ha detto Galuzin - che le parole siano sostenute da passi concreti che tengano in considerazione i legittimi interessi russi, dimostrando la volontà di eliminare le cause di fondo della crisi e riconoscano le nuove realtà. Ma nessuna proposta specifica di questa natura è stata finora ricevuta". Secondo Galuzin, "le due cause principali (del conflitto) sono l'espansione della Nato e le violazioni dei diritti dei residenti in Ucraina di etnia e di lingua russa".

 

Senza eliminare queste cause, ha insistito il vice ministro russo, "avremo una tregua temporanea o un congelamento del conflitto, con la sua inevitabile ripresa, e questo è inaccettabile per la Russia". "Senza risolvere i problemi che sono le cause profonde di ciò che sta accadendo, non sarà possibile raggiungere un accordo", ha detto anche Ryabkov. "Pertanto - ha concluso - i palliativi, le mezze misure non sono la strada che siamo disposti a percorrere".

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