luca zaia matteo salvini giorgia meloni

STALLO ALLA VENETA – LA LEGA VUOLE A TUTTI I COSTI UN SUO UOMO COME GOVERNATORE IN VENETO E METTE SUL PIATTO L'IPOTESI DI CANDIDARE LUCA ZAIA IN CONSIGLIO COME CAPOLISTA IN TUTTE LE PROVINCE, SOTTO IL SIMBOLO DEL CARROCCIO. UN MODO PER EVITARE UNA LISTA ZAIA, INDIGESTA A FDI E FORZA ITALIA. MA IL “DOGE” POTREBBE FAR SALTARE IL TAVOLO – IL VERTICE DEI LEADER PER CHIUDERE LA PARTITA DELLE PROSSIME REGIONALI SLITTA ANCORA: SE NE PARLA VERSO IL 5 SETTEMBRE – IN TOSCANA FORZA ITALIA HA DUBBI SUL SINDACO DI PISTOIA, IL MELONIANO ALESSANDRO TOMASI...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratti dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

LUCA ZAIA E ALBERTO STEFANI

di matteo pucciarelli roma Il famoso e risolutivo vertice del centrodestra con i leader per chiudere la partita delle prossime regionali slitta ancora: se ne parla verso il 5 settembre, se tutto va bene. Le candidature a presidente per Veneto, Campania e Puglia restano ancora delle caselle vuote per FdI, Forza Italia e Lega.

 

A[...] anche per la Toscana — si vota il 12 e 13 ottobre — gli azzurri non sono convintissimi del sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi. E poi c'è una questione che riguarda anche il perimetro, perché specie nell'area più moderata si vorrebbe aprire la coalizione ad Azione.

 

MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE

[...] in cima ai pensieri c'è sicuramente il Veneto, dove non si sa ancora la data esatta delle elezioni e si sta consumando un nuovo caso, stavolta interno alla Lega. Il Carroccio pretende la guida della coalizione dopo lo stop per il limite ai mandati di Luca Zaia e in queste ore mette sul piatto l'ipotesi di candidare il presidente uscente in Consiglio come capolista in tutte le province, sotto il simbolo del partito e con il nome di Zaia dentro.

 

«La discesa in campo del presidente di Regione più amato d'Italia è il segnale più palese che, al di là delle sterili polemiche estive, la Lega è pronta, forte, compatta. Con Zaia, che da buon militante si è messo a disposizione del partito, sulla linea del Piave sarà tutta un'altra partita», già si felicita il capogruppo lighista in Regione, Alberto Villanova.

 

LUCA DE CARLO

In realtà non c'è ancora nulla di definitivo, secondo quanto filtra da persone vicine allo stesso Zaia: rimane sul tavolo anche la possibilità di una lista del presidente uscente, e il passo in avanti verso una "ufficializzazione ufficiosa" della sua corsa sarebbe un modo più che altro per metterlo alle strette e accontentare gli alleati che quella lista non la vogliono. Cosa che ovviamente non è piaciuta al presidente, che attende un chiarimento generale coi leader nazionali.

 

Di sicuro però, con Zaia in Consiglio rischia di ripetersi l'impasse pugliese del centrosinistra legata al dopo Michele Emiliano: chiunque sarà il candidato, avrà voglia di ritrovarsi un ex di cotanto peso in aula? Magari sarà Alberto Stefani (Lega), magari un FdI come Luca De Carlo o Raffaele Speranzon: rimane l'enigma Zaia, un peso massimo difficile da evitare.

 

Alessandro Tomasi

Per Giorgia Meloni & company le sfide elettorali al Sud sono invece in salita. In Campania si pensa all'ex ministra Mara Carfagna (Noi moderati), al viceministro Edmondo Cirielli (FdI), al ministro Matteo Piantedosi (indipendente, area Lega), ma anche a Gianpiero Zinzi (Lega) o ai rettori della Federico II Matteo Lorito e della Vanvitelli Giovanni Francesco Nicoletti.

 

I progressisti sono dati in ampio vantaggio nei sondaggi e un appoggio riformista sarebbe gradito («i riformisti si confrontino con noi, a sinistra non hanno spazio e i tentativi di fare terzi poli sono falliti», spiega il forzista Maurizio Gasparri), anche se Carlo Calenda dice di no: «Non andremo con il centrodestra in nessuna regione — assicura lui — In alcune regioni semplicemente non ci presenteremo, cioè Toscana, Calabria e Marche». [...]

ignazio la russa francesco lollobrigida edmondo cirielli maria rosaria campitiello (3)luca zaia - foto lapresse