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STARMER FA L’INDIANO – IL PREMIER BRITANNICO È VOLATO A NEW DELHI DA NARENDRA MODI E HA SIGLATO UN ACCORDO DA 400 MILIONI DI EURO PER LA FORNITURA ALLE FORZE ARMATE DI NEW DELHI DI MISSILI PRODOTTI DAL COLOSSO BRITANNICO “THALES AIR DEFENCE” – IL CONTRATTO FA PARTE DI UN PIÙ AMPIO PROGETTO DI COLLABORAZIONE SUL FRONTE DELLA DIFESA, CHE VEDRÀ L’INDIA SGANCIARE ALTRI 250 MILIONI PER LO SVILUPPO DI MOTORI ELETTRICI MADE IN UK PER LA SUA MARINA MILITARE….

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Estratto dell’articolo di Marco Masciaga per “Il Sole 24 Ore

 

keir starmer e narendra modi

Nonostante si trovino su posizioni lontane sulla guerra in Ucraina, i governi di India e Regno Unito hanno comunicato ieri di aver siglato un accordo da 350 milioni di sterline (403 milioni di euro) per la fornitura alle forze armate di New Delhi di missili prodotti da Thales Air Defence, una società con sede in Irlanda del Nord che ha nel governo di Kiev il suo principale cliente.

 

Il contratto fa parte di un più ampio progetto di collaborazione sul fronte della Difesa che vedrà New Delhi contribuire con altri 250 milioni di sterline allo sviluppo di motori elettrici made in Uk per la sua Marina militare.

 

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armi prodotte dalla britannica Thales Air Defence

Il principale fornitore di sistemi di Difesa alle Forze armate indiane resta la Russia, ma negli ultimi anni c’è stato uno sforzo per diversificare verso Francia, Israele e Stati Uniti.

Gli annunci sono stati fatti nel corso della prima visita in India di un premier britannico in nove anni (l’ultimo viaggio ufficiale fu quello immediatamente successivo alla Brexit di Theresa May).

 

Al seguito di Starmer viaggiava una delegazione composta da 126 tra manager, imprenditori, banchieri e accademici, la più numerosa ad aver mai visitato l’ex colonia al seguito di un premier britannico, segno del crescente interesse del Regno Unito nel Paese asiatico dopo la sigla, lo scorso luglio, di un Free trade agreement (Fta) tra la quinta e la sesta economia più grandi del pianeta.

 

keir starmer e narendra modi

L’ufficio del premier britannico ha quindi spiegato, senza fornire dettagli, che in seguito alla missione 64 società indiane investiranno 1,3 miliardi di sterline nel Regno Unito, creando quasi 7mila posti di lavoro.

 

Nella direzione opposta è atteso un annuncio da parte di Graphcore, una società britannica specializzata nella progettazione di semiconduttori partecipata dalla giapponese Softbank, per investire in India 1,3 miliardi di dollari, in parte nella creazione di un centro ricerche a Bangalore.

 

Tra gli obiettivi del Free trade agreement – che va dal tessile all’automotive passando per il whisky e azzera i dazi su quasi il 99% in valore delle esportazioni indiane – c’è quello di aggiungere entro il 2040 25,5 miliardi di sterline agli scambi bilaterali che lo scorso anno sono ammontati a poco più di 44 miliardi.

 

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armi prodotte dalla britannica Thales Air Defence

In un comunicato, il ministero degli Esteri indiano ha spiegato che i due Paesi collaboreranno alla creazione di un “India-Uk connectivity and innovation centre” e di un centro per l’intelligenza artificiale. Gli altri annunci di ieri riguardano una collaborazione nella supply chain delle terre rare, nelle energie rinnovabili (eolico offshore) e nella ricerca in ambito sanitario. Delle nove università britanniche intenzionate ad aprire un campus in India, due hanno già ottenuto il via libera delle autorità di New Delhi. [...]

 

Un tema, quello dei visti, storicamente molto sentito in India e ancor di più adesso dopo la stretta decisa dall’amministrazione Trump negli Stati Uniti che inciderà sulle prospettive di vita sia degli studenti sia dei lavoratori qualificati.

 

keir starmer e narendra modi

Mercoledì il primo ministro britannico ha incontrato Nandan Nilekani, uno dei co-fondatori del colosso indiano dell’It Infosys e il padre di Aadhaar, la carta d’identità biometrica lanciata in India nel 2009 e che Starmer sarebbe interessato a importare nel Regno Unito.