DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
NORDIO, 'SU ABEDINI VALUTIAMO, ASPETTIAMO CARTE DA USA'
CARLO NORDIO - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO
(ANSA) - "Noi abbiamo un trattato di estradizione con gli Stati Uniti, però non sono ancora arrivati gli atti relativi alla richiesta e quindi attendiamo. Sarà valutata secondo le procedure e quinti attendiamo".
Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto in un'intervista al Tg1 alla domanda se l'ingegnere iraniano Mohammad Abedini verrà o meno estradato negli Usa. "Stiamo valutando con le carte che abbiamo e ci affidiamo al giudizio della Corte" ha aggiunto il ministro sottolineando che è "prematuro" al momento parlare di domiciliari e braccialetto elettronico: "è fissata un'udienza e le carte dall'America non sono ancora arrivate".
Quando ad un collegamento tra le Abedini e l'arresto di Cecilia Sala, liberata ieri, il Guardasigilli ha risposto che si tratta di "due vicende parallele ma non congiunte. Due cose diverse, tanto è vero che io come ministro della Giustizia non ho mai partecipato alle vicende che riguardavano la liberazione e di Cecilia Sala".
SI LAVORA SU ABEDINI. 'CASO AL VAGLIO DI NORDIO'
Estratto dell’articolo di Massimo Nesticò per l’ANSA
L'Iran ha liberato Cecilia Sala. In tempi anche brevi rispetto a casi analoghi. Tocca ora all'Italia lavorare - in triangolazione con gli Stati Uniti - perché anche le altre palle della partita di biliardo vadano in buca.
Essenzialmente una: Mohammad Abedini Najafabadi, l'uomo dei droni iraniano arrestato a Milano il 16 dicembre, 3 giorni prima della giornalista. "Il caso - ha detto la premier Giorgia Meloni - è al vaglio del ministero della Giustizia, c'è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Usa. E' una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani".
GIORGIA MELONI IN CONFERENZA STAMPA - FOTO LAPRESSE
Il ministro Carlo Nordio, da parte sua, non si sbilancia: "noi - ha ricordato - abbiamo un trattato di estradizione con gli Stati Uniti, però non sono ancora arrivati gli atti relativi alla richiesta e quindi attendiamo. Sarà valutata secondo le procedure". Il Guardasigilli ha poi definito "parallele" ma non "congiunte" la vicenda dell'iraniano e quella di Sala: "sono due cose diverse".
Parallelamente prosegue il percorso giudiziario di Abedini. Oggi l'avvocato dell'uomo ha avanzato una nuova istanza per ottenere gli arresti domiciliari, ma stavolta con il braccialetto elettronico e in un appartamento di Milano diverso da quello proposto in precedenza. Mentre i carabinieri del Ros hanno depositato alla procura di Roma l'informativa con allegato il verbale dell'audizione della giovane in una sala riservata dell'aeroporto di Ciampino, appena arrivata da Teheran. Un racconto in cui la giovane ha affermato di esser stata bendata e di aver dovuto firmare un verbale in Farsi.
[…] Inquadrata la cornice politica, c'è da seguire la vicenda giudiziaria. Ed i due aspetti sono intrecciati. La novità del giorno è la memoria integrativa depositata dal legale dell'iraniano detenuto ad Opera, Alfredo De Francesco, dopo il parere negativo della procura generale alla richiesta di domiciliari.
Col documento l'avvocato li chiede ancora, ma con la disponibilità del braccialetto elettronico ed in un appartamento non più del consolato iraniano ma preso in affitto dallo stesso legale, per dissipare i rischi di fuga. Il 15 gennaio la Corte d'appello di Milano si riunirà per valutare la richiesta.
GIORGIA MELONI - CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO (INIZIO 2025)
Intanto, non sono ancora arrivati da Boston gli atti a supporto del mandato di cattura dell'uomo. C'è tempo fino al 31 gennaio. In questo iter, a sparigliare tutto potrebbe arrivare la decisione di Nordio, che ha comunque il potere di revocare in qualsiasi momento la misura cautelare di un detenuto in attesa di estradizione. Tornerebbe la politica, dunque, a chiudere il gioco.
IL MINISTRO NORDIO: “ESTRADARE ABEDINI? DAGLI USA NESSUNA RICHIESTA FORMALE”
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa” – articolo del 9 gennaio 2024
[…] il ministro della Giustizia Carlo Nordio. […] spetterà a lui, ministro Guardasigilli, dire sì o no alla richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Ma non sarà oggi che Nordio dirà in chiaro che cosa farà.
«La situazione di Abedini – si trincera – è squisitamente giuridica, e va studiata nella sua complessità, indipendentemente dal felice esito della vicenda Sala». Non sarebbe la prima volta che l’Italia rifiuta un’estradizione richiesta da Washington.
L’ultimo diniego, un paio di anni fa, fu deciso da Marta Cartabia. E così Nordio prende tempo, appellandosi alle procedure, anche se tutti sanno che la questione è dietro l’angolo. «Dell’estradizione è prematuro parlare, anche perché sino ad ora la richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero».
Ministro Nordio, la giustizia è sugli scudi della cronaca, ma qualcosa non quadra. In queste ore molti tra gli operatori del diritto vedono l’apocalisse nel processo penale telematico che non funzionerebbe. C’è una App che non gira. Che cosa è successo?
«Di fronte a questa innovazione, decisa dal precedente governo, e da realizzare in tempi brevi, senza le adeguate risorse finanziare e umane, era inevitabile qualche difficoltà. Ma ci stiamo lavorando unitamente al Consiglio superiore della magistratura e alla Scuola superiore della magistratura».
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A Torino come a Roma, e in tante altre città, i presidenti del tribunale hanno disposto che gli avvocati possano depositare gli atti in formato cartaceo, superando l’obbligo del deposito telematico come era previsto dalla riforma Cartabia. E ora? Dobbiamo aspettarci un decreto ministeriale?
«Non c’è alcun bisogno di un nuovo decreto. Abbiamo adottato una circolare, diffusa agli uffici giudiziari, a chiarimento e supporto per la loro attività, che consentirà di operare efficacemente».
Previsioni su quando si andrà totalmente a regime?
«Il cosiddetto “file nativo digitale” per i verbali di udienza sarà effettivo dal 14 gennaio. L’intero sistema rispetterà il termine previsto del 31 dicembre 2025».
carlo nordio in versione panettiere immagine creata con l intelligenza artificiale di grok
[…] È rientrata, intanto, l’ultima novità riguardo alla separazione delle carriere, ossia quell’emendamento di Forza Italia contro il sorteggio dei futuri membri laici nei due Csm che verranno. Modifiche dell’ultima ora avrebbero rallentato l’iter della legge?
«L’emendamento era razionalmente comprensibile, ma in una materia così complessa occorre trovare una composizione tra varie opzioni. Peraltro non possiamo permetterci di allungare i tempi, vista la necessità della doppia lettura. A parte ciò il sorteggio è inserito sistematicamente nel sistema giurisdizionale. […] Non c’è alcun pericolo che questo costituisca un precedente per sminuire i poteri del Parlamento».
La notizia del giorno è Cecilia Sala che torna a casa: lei ha partecipato alle riunioni più ristrette e il suo ruolo di Guardasigilli è cruciale nelle procedure di estradizione. Il governo ha deciso qualcosa sull’ingegnere iraniano Abedini?
«Intanto godiamoci questo momento di gioia, in primo luogo per la libertà della nostra coraggiosa giornalista, e anche per la saggezza e la tempestività della nostra presidente e della nostra diplomazia. La situazione di Abedini è squisitamente giuridica, e va studiata nella sua complessità, indipendentemente dal felice esito della vicenda Sala. Dell’estradizione è prematuro parlare, anche perché sino ad ora la richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero».
Mohammad Abedini najafabadiGIORGIA MELONI RIDE ALLA DOMANDA DI ALEXANDER JAKHNAGIEV SULLE FORMICHE giorgia meloni alla conferenza stampa di fine anno (inizio 2025) - FOTO LAPRESSE giorgia meloni alla conferenza stampa di fine anno (inizio 2025) - FOTO LAPRESSEGIORGIA MELONI - CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO (INIZIO 2025)
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