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"BERTINOTTI NON AVEVA NULLA DEL COMUNISTA. ERA IMMAGINE, TEATRO, GESTO ESTETICO" - NELLA SUA BIOGRAFIA, MARCO RIZZO VA GIÙ DURO CONTRO L'EX SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA - I RICORDI DI GIOVENTU': "ABBIAMO FUMATO DI TUTTO. NON C’ERANO CONTROLLI. SOLO CANNE PASSATE DI MANO IN MANO. FUMAVAMO IL LIBANESE, IL MAROCCHINO, L’AFGANO NERO. POI ARRIVÒ L’AFGANO ROSSO..." - "SALVINI? UN PO’ SOVRAPPESO. SOROS? IL DIAVOLO. CONTE? FRANCIA, SPAGNA, PURCHÉ SE MAGNA. PRODI? UNA MONACA VELENOSA. COSSUTTA? ERA LUI L’UOMO DI MOSCA IN ITALIA" - QUANDO IL PADRE DI RIZZO RACCOLSE LA SUA MERDA IN UN GIORNALE E....
Estratto da "Una biografia di periferia" di Marco Rizzo a cura di Enrico Maria Casini
UNA BIOGRAFIA DI PERIFERIA - MARCO RIZZO
Salvini?
Un po’ sovrappeso.
Soros?
Il diavolo.
Conte?
Francia, Spagna, purché se magna.
Prodi?
Una monaca velenosa.
D’Alema?
Odiava Craxi. Voleva fare le stesse cose. Le fece molto peggio.
Bertinotti non aveva nulla del comunista. Era immagine, teatro, gesto estetico. La politica, quella vera, fatta di scelte dolorose, di ideologia, di analisi concreta della realtà… non gli apparteneva. Era tutta scena. E per me, che venivo da anni di militanza vera, fu un tradimento.
Una conduttrice molto nota, una che conoscevo di persona, mi chiamò per propormi di partecipare a… a quello. Lei aveva in mano il telefono, mi fece vedere il messaggio della produzione: “Da lunedì 24 marzo contattiamo Marco Rizzo.” Mi disse: “Altro che bombe e militanza, qui ti rilanciamo in grande. Ti conosce tutta l’Italia.” E io, istintivamente, risposi: “Amore mio, ti dico già di no. Punto. Io voglio fare la rivoluzione, non l’attore.”
lella bertinotti fausto bertinotti
Trent’anni fa dire che il crocifisso non dovesse stare nelle aule era una battaglia per l’autonomia dello Stato rispetto alla Chiesa, era una questione di principio. Ma oggi il crocifisso non viene tolto per riaffermare la laicità dello Stato: viene tolto per non "disturbare". Per non urtare la sensibilità di chi professa un’altra religione, in particolare l’islam.
Come venivano fatte le molotov? Le bottiglie erano quelle di birra da due terzi, panciute. Venivano riempite da taniche piene di benzina presa al distributore. Intorno alla bottiglia si scocciavano fiammiferi antivento, quelli lunghi, rossi, robusti. L’accensione avveniva con il retro della scatola dei Minerva, dalla parte della carta seppia, molto leggera. Alcuni giuravano che aggiungere un po’ di shampoo faceva aderire meglio la fiamma al muro, così che la molotov diventava più "collosa". Sarà vero? Boh. Forse sì.
marco rizzo canta imagine a radio rock 2
Abbiamo fumato di tutto. Non c’erano filtri. Non c’erano controlli. Solo canne passate di mano in mano. Fumavamo il libanese, il marocchino, l’afgano nero. Poi arrivò l’afgano rosso. L’olio di hashish, spalmato sulle sigarette normali. Perché non è vero che “non fanno male”. Sono la porta d’ingresso. . Qualcuno questa operazione la intesta alla CIA. Sporca. Studiata. Coordinata. La chiamarono “Blue Moon”. Un’operazione dell’intelligence americana per inondare di eroina l’Europa, per disinnescare i movimenti giovanili, i ribelli, i ragazzi che alzavano la testa? Poco ma sicuro: l’eroina è stata usata come arma politica.
Mio padre non era un uomo di parole. Era un uomo d’azione. Quella volta, raccolse la propria merda su un giornale, lo aprì bene, lo aspettò. E quando quel bastardo mise di nuovo la testa sotto la porta, gliela spiaccicò in faccia.
Cossutta era lui il vero interlocutore dei sovietici. Era lui l’uomo di Mosca in Italia.
Ma la storia si regge anche su episodi minuscoli, no? Minuscoli? Apparentemente minuscoli, ma in realtà decisivi. Una segretaria che sta in macchina vede un messaggio e te lo comunica fuori. Un’informazione che ti arriva in tempo, una reazione istintiva. Il battito d’ali di una farfalla che fa cadere un elefante. La politica è questa. È fatta anche di sguardi, di piccoli gesti, di silenzi.
marco rizzo donatella zaccagnini romito 4
Una scienza esatta, quindi?
Macché. La politica è un tavolo da biliardo. Tu tiri una palla, ma non sei mai del tutto padrone di dove andrà. Dipende da quanto gesso hai sulla stecca, dalla temperatura della pallina, da come rimbalza sulle sponde. È un insieme di incognite. Ci vuole istinto, tecnica, memoria, audacia.
“Caro Rizzo, non si occupi mai di energia. Sono questioni troppo pericolose. I contratti dell’energia durano decine di anni, spesso passano attraverso governi e crisi. Chi li controlla, controlla il mondo.” Me lo disse ad una cena il capo della polizia segreta di Jaruzelski.
FAUSTO BERTINOTTI A IN ALTRE PAROLE - 2
marco rizzo (2)
la action figure di romano prodi - meme
MARCO RIZZO
romano prodi a piazzapulita 5
FAUSTO BERTINOTTI A IN ALTRE PAROLE - 3
MATTEO SALVINI IN VERSIONE STUDIO GHIBLI
MARCO RIZZO
SALVINI MANGIA LA NUTELLA
matteo salvini mangia un panino
marco rizzo donatella zaccagnini romito 2
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