roberto rossi giuseppe fanfani

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE? DUE VECCHIE CONOSCENZE - IL PROCURATORE DI AREZZO CHE INDAGA SU BANCA ETRURIA, ROBERTO ROSSI, DOVRÀ RISPONDERE AL CSM DEL SUO SCANNATOIO PAGATO DA ALTRI. E CHI SIEDE NELLA COMMISSIONE? L'EX SINDACO DI AREZZO (E AVVOCATO DI BANCA ETRURIA) GIUSEPPE FANFANI E IL COMPAGNO DI CORRENTE LUCA PALAMARA

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Stefano Zurlo per il Giornale

 

roberto  rossi roberto rossi

Gli incroci della vita. Il destino di Roberto Rossi, il procuratore della repubblica di Arezzo inciampato nella vicenda della garçonnière, è ora nelle mani della Prima commissione del Csm. Niente di strano, procedura standard dopo l' esposto di un cittadino che ha segnalato a Palazzo dei Marescialli gli articoli del Giornale e la storia dell' appartamento.

giuseppe fanfanigiuseppe fanfani

 

La Prima Commissione esaminerà le carte e valuterà. Due le alternative da proporre al plenum del Csm: archiviazione, qualora gli elementi a carico di Rossi siano ritenuti evanescenti oppure trasferimento per incompatibilità ambientale nel caso in cui l' episodio della casa sia considerato uno scivolone indifendibile.

 

giuseppe fanfani ex sindaco di arezzogiuseppe fanfani ex sindaco di arezzo

Si vedrà. Per ora si deve registrare che l' organismo ha ai suoi vertici una coppia di personaggi che conoscono molto bene il pm dell' inchiesta su Banca Etruria. Il presidente è Giuseppe Fanfani, avvocato, ex sindaco di Arezzo, ovvero la città in cui Rossi ha svolto gran parte della sua carriera a partire dal lontano 1998. Prima come «soldato semplice», poi, pur con qualche interruzione per incarichi in altre sedi, come reggente e infine capo dell' ufficio.

 

Si può pacificamente affermare che Rossi e Fanfani sono, ciascuno per la propria parte, fra le figure più in vista della città. Fanfani, appartenente al Pd, è stato il primo cittadino fra il 2006 e il 2014 quando ha lasciato la Toscana per Roma e Palazzo dei Marescialli. Dunque ha incontrato Rossi com' è normale che sia tutte le volte che gli impegni istituzionali l' hanno richiesto.

 

Non solo: l' avvocato aretino è da sempre il penalista di riferimento di Banca Etruria e dei suoi vertici, a cominciare dall' ex vicepresidente Pier Luigi Boschi, papà del neosottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena.

roberto rossiroberto rossi

 

Da quando si è spostato a Roma, Fanfani senior, per evitare potenziali conflitti di interesse con annesse polemiche, ha correttamente ceduto gli incartamenti al figlio Luca che manda avanti lo studio di famiglia. Insomma, in un modo o nell' altro Fanfani e Rossi si sono incontrati o sfiorati chissà quante volte nella loro normale attività.

 

luca palamaraluca palamara

Ancora più marcato è, se possibile, il rapporto che lega Rossi a Luca Palamara. Entrambi militano nella stessa corrente, Unicost, il pancione centrista della magistratura tricolore, e hanno lavorato nella stessa squadra. Palamara è stato il presidente dell' Anm fra il 2008 e il 2012, nello stesso periodo Rossi era nella giunta centrale dell' Associazione. I due sono in sintonia, buoni amici, e del resto, nelle nuove vesti di consigliere del Csm, Palamara è corso in aiuto del collega.

 

Rossi era sotto attacco per essersi trovato a un crocevia assai delicato: indagava su Banca Etruria e dunque in qualche modo sulla famiglia di un ministro, la Boschi, del governo Renzi, ma in contemporanea era consulente dello stesso esecutivo. Una situazione inopportuna, a sentire più di un consigliere. «Ogni volta che ponevo il tema in discussione - ricorda Pierantonio Zanettin, consigliere laico di Forza Italia - Palamara interveniva sempre per difendere Rossi». La vicenda, come è noto, è finita in niente, ma non è questo il punto.

 

Consiglio Superiore della MagistraturaConsiglio Superiore della Magistratura

Ora Fanfani e Palamara si misureranno con il dossier relativo all' appartamento situato nelle campagne subito fuori Arezzo e nella disponibilità di Rossi fra il 2010 e il 2011. Una vicenda irrilevante dal punto di vista penale, ma che potrebbe aver ammaccato il prestigio del procuratore. Per questo la Prima commissione ha deciso di approfondire la pratica, affidandola ad Aldo Morgigni: la toga non avrebbe mai pagato un euro. Né per il canone d' affitto, né per le bollette o le spese condominiali. Una macchia per il custode della legalità.

MARCO DONATI ROBERTO ROSSI MARIA ELENA BOSCHI AREZZOMARCO DONATI ROBERTO ROSSI MARIA ELENA BOSCHI AREZZO

 

 

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