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TAJANI E SALVINI, GIÙ LE MANI DALLA MANOVRA: NON C’È TRIPPA PE’ GATTI - FORZA ITALIA PRESENTA LE SUE 11 RICHIESTE PER LA LEGGE DI BILANCIO, CHE VANNO DAL TAGLIO DELL’IRPEF PER IL CETO MEDIO ALLA DETASSAZIONE DELLE TREDICESIME – LA LEGA PRETENDE DI INSERIRE LA NUOVA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE E RISORSE PER LE PENSIONI – DA PALAZZO CHIGI E DAL TESORO FANNO PRESENTE CHE LE COPERTURE PER TUTTO NON CI SONO. E IL “TESORETTO” CHE ARRIVA DAL CALO DELLO SPREAD SARÀ USATO PER RIDURRE IL DEFICIT MONSTRE...
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it
antonio tajani al meeting di rimini
Undici richieste per una manovra extra-large. Dentro ci sono il taglio dell’Irpef per il ceto medio e la detassazione delle tredicesime di lavoratori e pensionati. Ma anche interventi per la casa (una detrazione al 50% delle provvigioni per le intermediazioni) e la sanità (più posti letto, medici e infermieri), oltre all’Ires premiale semplificata per uno sconto fiscale più facile alle imprese che assumono e investono.
[...] Ma la manovra deve fare i conti con le risorse e soprattutto con l’orientamento del governo di usare il “tesoretto” da spread per ridurre il deficit.
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - FOTO LAPRESSE.
Intanto FI prepara un documento con le sue proposte. “C’è la volontà di discuterle all’interno della maggioranza”, fanno sapere gli azzurri. L’obiettivo è far arrivare il fascicolo sulla scrivania di Giancarlo Giorgetti il prima possibile.
E nel frattempo convocare le associazioni delle imprese, i sindacati, le Casse previdenziali e le assicurazioni. Anche le banche: in cima alla lista degli incontri c’è l’Abi.
Ma quando dalle misure si passa alle coperture, il quadro si fa incerto. La nota diffusa da FI parla di "nuovi meccanismi tecnici di recupero dell’evasione fiscale” e si pensa anche a tagliare la spesa assistenziale contro la povertà: le voci, però, non sono quantificate anche se le stesse fonti di partito assicurano che il lavoro sarà completato in vista dell’incontro con il ministro dell’Economia. [...]
matteo salvini cernobbio forum ambrosetti
Fin qui la manovra “politica”. Non è escluso se ne parli oggi pomeriggio al vertice di maggioranza in programma a Palazzo Chigi. La premier Giorgia Meloni e i suoi vice, Tajani e Matteo Salvini, insieme al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, potrebbero discutere anche delle priorità della legge di bilancio, secondo quanto riferiscono fonti di maggioranza.
Poi c’è il piano tecnico, quello che riguarda la sostenibilità della Finanziaria. La nota positiva è lo spazio fiscale che potrebbe aprirsi quest’anno e il prossimo grazie allo spread in calo. Ieri i Btp italiani e gli Oat francesi a dieci anni hanno registrato lo stesso rendimento, mentre il differenziale con i Bund tedeschi ha chiuso a 81 punti base.
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
Bloomberg ha quantificato i risparmi in 13 miliardi (circa 5 nel 2025 e 8 nel 2026), ma il “tesoretto” non potrà essere utilizzato per finanziare le misure della manovra. Per due ragioni. La prima ha a che fare con le regole del nuovo Patto di stabilità: la spesa per gli interessi sui titoli di Stato non è compresa nella spesa primaria netta, l’indicatore di riferimento per il percorso di aggiustamento del bilancio. La curva degli impegni presi con l’Europa non potrà essere stravolta.
La seconda motivazione è legata a calcoli più ampi. Al Tesoro non si esclude uno spazio fiscale grazie allo spread in caduta libera, ma allo stesso tempo viene fatto notare che bisognerà comunque continuare a pagare gli interessi sui Btp. E altre spese potrebbero aggiungersi al conto, da quella per la difesa a quella che potrebbe essere necessaria per fronteggiare l’effetto dei dazi americani. Non solo.
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse 2
L’attenzione è rivolta all’andamento dello stesso spread. La prudenza è agganciata alla considerazione che bisognerà capire se i risultati positivi delle ultime settimane si consolideranno o meno. In ogni caso, il margine fiscale sarà utilizzato per ridurre il deficit, con un effetto positivo sul debito.
D’altronde l’occasione per il governo è ghiotta: il “tesoretto” dello spread può contribuire a portare il rapporto tra il disavanzo e il Pil sotto il 3% già in autunno, anticipando così la richiesta a Bruxelles per l’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione. [...]
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