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LA TANGENTOPOLI UCRAINA CHE HA PORTATO ALLE DIMISSIONI DUE MINISTRI DIMOSTRA CHE KIEV È UNA DEMOCRAZIA CHE FUNZIONA - IN RUSSIA LO STESSO GIRO DI CORRUZIONE SAREBBE STATO INSABBIATO E RISOLTO CON I SOLITI METODI PUTINIANI: TÈ AL POLONIO PER I RESPONSABILI - YURII HUDYMENKO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PUBBLICO ANTICORRUZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA DI KIEV: "ANCHE IN PIENA GUERRA, SIAMO UNA DEMOCRAZIA RETTA DALLO STATO DI DIRITTO" - IL FIUME DI CITTADINI UCRAINI SCESO IN PIAZZA CONTRO ZELENSKY, CHE VOLEVA LA FINE DELL'INDIPENDENZA DELLE DUE AGENZIE ANTICORRUZIONE...
Estratto dell'articolo di Monica Perosino per "la Stampa"
Ex militante del Maidan, veterano del Donbass ferito da un colpo di mortaio, politico liberale-conservatore e attivista per i diritti Lgbtq+, Yurii Hudymenko ha attraversato tutte le stagioni dell'Ucraina dal 2014: la rivoluzione, la guerra, le riforme, l'invasione su larga scala.
Tra i critici più severi di Volodymyr Zelensky, oggi è, paradossalmente, è uno dei protagonisti della modernizzazione istituzionale avviata dal suo governo. Da gennaio 2025 Hudymenko è presidente del Consiglio pubblico anticorruzione del Ministero della Difesa, un organismo indipendente di controllo eletto direttamente dai cittadini ucraini attraverso voto elettronico.
Cosa pensa dell'inchiesta Midas?
«Che prima ancora di essere un'operazione di giustizia civile, dimostra come l'Ucraina, anche in piena guerra, sia una democrazia, retta dallo Stato di diritto e dalle leggi. E che questa democrazia, pur tra le mille difficoltà causate dall'invasione su larga scala, è ancora sana. In questa situazione, sarebbe molto facile - e comprensibile - mettere in pausa il processo democratico per cause di forza maggiore, ma non è così. In un certo senso siamo un laboratorio di democrazia.
Se accettassimo di vivere in uno stato di eccezione permanente, allora avrebbero vinto loro, i russi. Noi combattiamo per continuare a essere liberi anche nel mezzo della guerra. È il nostro modo di restare vivi e di restare noi stessi».
Quanto è diffusa la corruzione oggi in Ucraina?
«Esiste, ma non è ai livelli di dieci anni fa. Stiamo lavorando con determinazione: è un processo, sta migliorando, ma ci sono ancora molte resistenze».
Il problema principale?
«Gli "intoccabili": persone dentro ministeri e nel governo che sembrano non sottostare alle regole».
Su cosa si concentra il vostro lavoro?
«Non vogliamo solo "trovare" i corrotti. Puoi arrestare una persona, ma il giorno dopo un'altra prenderà il suo posto. Il nostro obiettivo è ricostruire il sistema, eliminare i meccanismi che permettono la corruzione. Stiamo cercando di renderlo moderno, più trasparente, digitale».
Lei è stato molto critico nei confronti del presidente Zelensky prima dell'invasione. La sua posizione è cambiata?
«Sono stato un avversario politico e un critico di Zelensky fino a due ore prima della guerra. Gli contestavo di essere troppo morbido verso la Russia, di sottovalutare la minaccia militare russa, di sbagliare nel ritirare truppe nel Donbass, e di impostare la politica della sicurezza più sul dialogo che sulla deterrenza. Dal 24 febbraio 2022 tutto è cambiato: la priorità è l'unità nazionale».
[...] È una buona notizia o un segnale preoccupante per la democrazia ucraina?
«Difficile dirlo. Da circa due anni non abbiamo più decisioni solo "buone" o solo "cattive". Non esistono più il bianco e il nero: solo sfumature di grigio - chiaro, scuro o medio. Mobilitare la gente per strada non è una buona cosa, ma neppure restare senza fanteria al fronte. Eppure bisogna scegliere. [...]»
Dice spesso che l'Ucraina combatte per un'idea di Europa. Che cosa significa?
«Gli ucraini credono profondamente nell'idea di un'Europa ideale, dove tutto funziona: buoni lavori, un solido sistema sociale, sanità di qualità. Nella nostra immaginazione, l'Europa è perfetta. Ed è per questo ideale che combattiamo».
Sa che qualche europeo crede che l'Euromaidan fosse una rivoluzione pagata dalla Cia e dagli Stati Uniti?
«(Ride) Beh, allora gli americani devono aver pagato davvero bene gli ucraini che si sono fatti ammazzare dalle Berkut. Com'è possibile che quando si tratta di russi, sono sempre loro ad essere stati provocati e "costretti" a reagire? Ucraina, Cecenia, Georgia, di nuovo Ucraina...».
Che dev'essere denazificata...
«Appunto. Ma chi sono i nazisti, qui?»
Me lo dica lei.
«Le darò la mia personale definizione di un nazista: è chi obbedisce ciecamente a un leader, svalutando le persone per caratteristiche come razza, sesso o orientamento sessuale o politico; questo leader cerca di trasformare lo Stato in un impero, dove non ci sono le leggi ma solo la legge del leader, e dove la libertà d'espressione viene repressa e punita. Guardi l'Ucraina: abbiamo mille difetti, ma è un Paese dove la società civile è attiva, protesta, si esprime, è libera. Ora, invece, guardi la Russia…».
scandalo mazzette in ucraina
zelensky
UCRAINA - PROTESTE PER LA LEGGE CHE TOGLIE INDIPENDENZA ALLE AGENZIE ANTICORRUZIONE
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Svitlana Grynchuk
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