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Luca Piana per "L'Espresso"
Spuntano i documenti in un caso che qualche settimana fa aveva creato malumori all'interno della Consob. E riaprono una questione che i critici del presidente Giuseppe Vegas continuano a rimarcare nell'attuale gestione della commissione di vigilanza sui mercati finanziari: l'assegnazione di incarichi e ruoli senza un sistema trasparente di selezione.
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas
Tutto questo mentre le indagini della procura di Milano stanno passando al vaglio l'operato della Consob nella fusione Unipol-Fonsai e mentre Vegas si appresta a stabilizzare definitivamente nell'organico dell'autorità numerose persone di sua fiducia, assunte senza passare attraverso un concorso pubblico.
Il caso che in questi giorni sta tornando d'attualità è relativo al distacco di un funzionario di nome Luca Giordano, che il 18 dicembre 2013 era stato scelto per ricoprire un importante incarico all'estero, quello di "senior economist" allo Iosco, l'organizzazione internazionale che, da Madrid, coordina le diverse autorità delle Borse nazionali.
La delibera con il nuovo ruolo del funzionario non era mai stata resa nota e "l'Espresso", a inizio aprile, aveva raccontato di come all'interno della Consob fossero sorte perplessità sul fatto che per l'assegnazione dell'incarico non ci fosse stata alcuna selezione aperta a tutti i funzionari che ne avessero titolo.
Dopo la pubblicazione dell'articolo tre sindacati, Cgil, Uil e Falbi, avevano chiesto alla Consob di potere accedere agli atti del provvedimento, ricevendone però un diniego, motivato con il fatto che le organizzazioni sindacali non avrebbero «un interesse diretto, concreto e attuale» nella vicenda.
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas e Virman Cusenza
Allo stesso tempo, però, il pressing sindacale qualche effetto deve averlo prodotto. Lo scorso 8 maggio, lo stesso giorno della risposta negativa, l'autorità guidata da Vegas ha infatti deciso di pubblicare sul proprio sito web la delibera di cinque mesi prima. Una scelta che, tuttavia, non ha per nulla placato i critici, anzi.
Nel documento firmato da Vegas, si legge testualmente che «Giordano è risultato vincitore di una selezione (Secondment Program) avviata dallo Iosco tra le autorità federate per la copertura di una posizione di senior economist». E che, per di più, nei due anni di contratto il funzionario sarà collocato in aspettativa e dunque «non avrà titolo al trattamento economico a carico della Consob».
Due affermazioni che, hanno ricostruito i sindacati, forniscono una versione distorta di come sono andate realmente le cose. La prima perché Giordano è stato scelto dalla Consob e da questa segnalato allo Iosco. La seconda perché la sua retribuzione, come aveva già precisato a inizio aprile la Consob in risposta a "l'Espresso", è in realtà sostenuta grazie a uno specifico contributo della Commissione di Vegas, deliberato in un altro momento.
Cgil, Uil e Falbi, naturalmente, non contestano le competenza specifiche di Giordano per lavorare a Madrid. Hanno però deciso di inoltrare a Vegas una nuova richiesta di documenti, domandando tra l'altro i verbali delle riunioni in cui si è deciso l'incarico e la relativa corrispondenza con lo Iosco. Lo scopo dichiarato è quello di accertare che non ci siano state «violazioni della normativa vigente».
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Ma, probabilmente, c'è anche un obiettivo generale. In queste settimane, infatti, sulla gestione di Vegas sta montando la polemica. Il 7 giugno scorso Marco Onado, stimato professore di Finanza della Bocconi nonchè ex commissario Consob, ha scritto sul "Sole 24 Ore" che l'ex vice di Giulio Tremonti al Ministero dell'Economia ha messo in posizione chiave all'interno dell'autorità persone «accomunate da un unico merito: quello di non aver mai avuto alcun rapporto diretto con il mercato e di aver frequentato solo capi di gabinetto ministeriali».
Considerazioni molto dure che, peraltro, non sembrano aver avuto grande effetto. Due giorni dopo l'articolo di Onado, che prendeva spunto dall'impegno assunto dal premier Mattero Renzi a indicare infine il terzo membro della Consob, vacante ormai da mesi, Vegas ha comunicato all'interno la nomina di due speciali commissioncine che dovranno «inquadrare in ruolo» 43 dipendenti assunti senza concorso - ma finora a tempo determinato - fra i quali alcuni dei suoi fedelissimi nonché persone con un chiaro imprinting politico. A presiedere entrambe le commissioncine sarà una sola persona: Vegas stesso.
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