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UNA TELEFONATA ALLUNGA LA VITA (DEL GOVERNO) – COME DAGO-RIVELATO, GIORGIA MELONI NON E' INTERVENUTA SUBITO PER PLACARE LA RABBIA DI BERLUSCONI SPERNACCHIATO DA ZELENSKY E HA FATTO PASSARE 48 ORE PRIMA DI ALZARE IL TELEFONO – LA PREMIER HA ASSICURATO IL CAV CHE IL GOVERNO NON FORNIRÀ A KIEV CACCIA DA COMBATTIMENTO, COME INTENDONO FARE INVECE ALTRI PAESI DELL’UE – AD ARCORE NON SONO SODDISFATTI: FANNO SAPERE CHE LA TELEFONATA È ARRIVATA TROPPO TARDI – IL DAGORETROSCENA

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Estratto dell’articolo Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev

Ad Arcore si lamentano un po’, dicono che la telefonata è arrivata in ritardo, che l’attendevano prima. Ma alla fine quello che conta è che c’è stata. Giorgia Meloni ha chiamato Silvio Berlusconi dopo giorni di polemiche relative alle parole dell’ex premier sul conflitto in Ucraina.

 

Lo ha chiamato e in qualche modo i due hanno stemperato il clima […]  Prima della visita a Kiev del capo del governo Berlusconi aveva fatto notizia sposando per l’ennesima volta le tesi di Mosca sulla genesi del conflitto. Zelensky, in conferenza stampa con Meloni, aveva commentato in modo sferzante le dichiarazioni dell’ex premier, dicendo fra le altre cose che «a lui non hanno bombardato la casa».

berlusconi meloni

 

[…] Su questo punto Meloni avrebbe rassicurato Berlusconi che l’Italia continuerà ad inviare sistemi militari e armi difensive, tendendo dunque ad escludere che Roma possa fornire a Kiev dei caccia da combattimento, come stanno facendo invece altri Paesi della Ue.

 

ZELENSKY GIORGIA MELONI CON LA FACCIA DI BERLUSCONI - MEME

[…] Insomma la polemica al momento sembra chiusa, tanto che ieri pomeriggio non ha avuto alcuna coda in Consiglio dei ministri, si è parlato soltanto di questioni legate alla protezione e assistenza dei profughi. Nella maggioranza del resto l’eco delle parole di Berlusconi si sta gradualmente spegnendo.

 

A ribadirlo è stato ieri anche Giulio Tremonti dopo aver incontrato l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, insieme a una delegazione di Fratelli d’Italia: «Quello che conta nei Parlamenti è il voto e il voto mi sembra che sia sempre stato costantemente uniforme e sulla linea giusta», ha sottolineato Tremonti, presidente della commissione Esteri della Camera. […]

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